Bologna celebra le Giornate Europee del Patrimonio

Per il terzo anno consecutivo Bologna e la sua area metropolitana aderiscono in forma coordinata alle Giornate Europee del Patrimonio (GEP), la più grande manifestazione culturale europea, promossa dal Consiglio d’Europa e dalla Commissione Europea. Sabato 27 e domenica 28 settembre 2025, saranno 28 istituzioni coinvolte, con 41 luoghi della cultura aperti al pubblico in 13 Comuni, per un totale di 82 iniziative tra visite guidate, laboratori, itinerari urbani, incontri, aperture straordinarie e attività per famiglie.
Il tema di quest’anno, scelto dal Ministero della Cultura per la declinazione italiana, è “Architetture: l’arte di costruire”, che dialoga con il titolo europeo Heritage and Architecture: Windows to the Past, Doors to the Future. Un’occasione per celebrare i 50 anni dall’Anno Europeo del Patrimonio Architettonico (1975) e per riflettere non solo sugli edifici, ma anche sulle “architetture immateriali” che sostengono le comunità: relazioni, pratiche civiche, sistemi di convivenza.
Tre novità assolute
Tra gli appuntamenti più attesi, l’apertura straordinaria di tre luoghi simbolo del patrimonio bolognese che partecipano per la prima volta alle GEP:
Palazzo Pepoli – Museo della Storia di Bologna, che racconta la città dalle origini etrusche all’età contemporanea.
Il Padiglione de l’Esprit Nouveau, replica fedele del progetto di Le Corbusier presentato all’Esposizione di Parigi del 1925 e unico esemplare al mondo del prototipo abitativo del celebre architetto.
La Torre dell’Orologio di Palazzo d’Accursio, da cui si potrà ammirare una vista a 360° su Piazza Maggiore, San Petronio e le torri medievali.
Inoltre, sabato sera alcune sedi – tra cui il Museo Civico Medievale, l’Opificio Golinelli e la stessa Torre dell’Orologio – resteranno aperte in fascia serale con ingresso simbolico a 1 euro.
Un progetto condiviso
«Le Giornate Europee del Patrimonio – afferma Daniele Del Pozzo, assessore alla Cultura del Comune di Bologna – sono un’occasione speciale per valorizzare i nostri musei e siti storici in un programma unitario, che quest’anno ruota intorno all’architettura intesa non solo come patrimonio costruito, ma anche come infrastruttura di saperi e relazioni. In particolare celebriamo il centenario del Padiglione de l’Esprit Nouveau, gioiello dell’architettura moderna».
Sulla stessa linea la sindaca di Budrio Debora Badiali, delegata ai Distretti Culturali: «Il tema di quest’anno mette in dialogo memoria e innovazione. Le architetture raccontano storie e identità: esplorarle significa comprendere più a fondo il tessuto civile e culturale in cui viviamo. Con il programma condiviso di Comune e Città metropolitana ribadiamo la centralità di una cultura diffusa e accessibile».
Un patrimonio diffuso
Dalle collezioni dei Musei Civici di Bologna (Archeologico, Medievale, Morandi, Museo della Musica, Certosa) ai siti archeologici di Marzabotto e Claterna, dalle rocche di Dozza, Imola e Bazzano ai musei d’impresa come il Carpigiani Gelato Museum, fino al Museo della Civiltà Villanoviana di Castenaso e al Museo della Preistoria “Luigi Donini” di San Lazzaro, il programma attraversa città e territori, dal capoluogo alle colline e agli Appennini.
Le Giornate Europee del Patrimonio, lanciate in Francia nel 1985 e oggi presenti in 50 Paesi, nascono per favorire dialogo interculturale e inclusione, celebrando la diversità e la ricchezza dei patrimoni locali. Bologna le interpreta con un calendario che intreccia tradizione e contemporaneità, memoria storica e nuove visioni, architettura materiale e immateriale.
Tutte le informazioni e il programma completo sono disponibili sul sito: www.cittametropolitana.bo.it/cultura/gep_2025
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