11:56 am, 8 Settembre 25 calendario

Gerusalemme: sei morti e quindici feriti nella sparatoria alla fermata del bus

Di: Redazione Metrotoday
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Un attacco armato ha scosso la capitale israeliana questa mattina, provocando sei morti e almeno quindici feriti, di cui sei in gravi condizioni. L’incidente è avvenuto intorno alle 8:00 ora locale alla fermata dell’autobus di Ramot Junction, nel quartiere di Gerusalemme Est. Due uomini armati hanno aperto il fuoco sui passeggeri in attesa, uccidendo sei persone e ferendone altre. Gli attentatori sono stati neutralizzati sul posto da un soldato israeliano e da alcuni civili armati.

Le vittime dell’attacco includono un cardiologo in pensione di 79 anni, un rabbino di 43 anni e una donna di 25 anni originaria della Spagna. Almeno sei dei feriti sono stati trasportati in ospedale in condizioni critiche. Secondo le autorità israeliane, gli attentatori provenivano dalla Cisgiordania e sono stati identificati come Mohammad Taha e Muthanna Amro, entrambi ventenni.

L’attacco è stato immediatamente rivendicato da Hamas, che ha definito l’azione “eroica”, mentre la Jihad Islamica Palestinese ha elogiato gli attentatori come “martiri”. Tuttavia, l’Autorità Nazionale Palestinese (ANP) ha condannato fermamente l’attacco, sottolineando che “qualsiasi violenza contro i civili è inaccettabile“.

In risposta all’attacco, le forze di sicurezza israeliane hanno avviato operazioni di rastrellamento nei villaggi palestinesi vicini a Ramallah, sospettati di essere i luoghi di origine degli attentatori. Sono stati istituiti posti di blocco lungo i principali accessi alla Cisgiordania e sono stati intensificati i controlli nei quartieri arabi di Gerusalemme Est.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha visitato il luogo dell’attacco e ha dichiarato: “Questo atto di terrorismo non rimarrà impunito. Intensificheremo le nostre operazioni per garantire la sicurezza dei nostri cittadini”. Il ministro delle Finanze, Bezalel Smotrich, ha accusato l’ANP di “incitare alla violenza” e ha chiesto la sua “rimozione dalla mappa”. Inoltre, è stata annullata l’udienza del processo per corruzione a carico di Netanyahu, prevista per oggi, a causa delle misure di sicurezza straordinarie adottate nella capitale.

L’attacco di oggi è il più grave a Gerusalemme dall’ottobre 2024 e si inserisce in un contesto di crescente violenza tra israeliani e palestinesi. Secondo i dati delle Nazioni Unite, dal conflitto di Gaza iniziato nell’ottobre 2023, sono stati uccisi 49 israeliani e almeno 968 palestinesi in violenze correlate.

La comunità internazionale ha reagito con preoccupazione all’escalation della violenza. Il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, ha condannato l’attacco e ha ribadito l’impegno dell’Unione Europea per una soluzione politica al conflitto israelo-palestinese. Anche il presidente francese Emmanuel Macron ha espresso solidarietà alle vittime e ha esortato a fermare il ciclo di violenza attraverso il dialogo.

In Israele, l’attacco ha suscitato shock e indignazione. Molti cittadini hanno partecipato a manifestazioni di solidarietà con le vittime e hanno chiesto un impegno maggiore per la pace. Tuttavia, le opinioni sono divise: alcuni sostengono la necessità di una risposta militare più dura, mentre altri chiedono un ritorno al tavolo dei negoziati con i palestinesi.

La situazione rimane tesa e incerta. Le autorità israeliane hanno promesso di perseguire con determinazione i responsabili dell’attacco, mentre la comunità internazionale continua a monitorare gli sviluppi con apprensione. La speranza è che, nonostante le difficoltà, si possa trovare una via per interrompere il ciclo di violenza e avviare un processo di pace duraturo nella regione.

8 Settembre 2025 ( modificato il 9 Settembre 2025 | 0:00 )
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