Nestlé tra scandalo e ristrutturazione: la caduta di Laurent Freixe

Il futuro del gigante alimentare
Il 1° settembre 2025 resterà una data indelebile nella storia recente di Nestlé. Il colosso svizzero dell’alimentare ha deciso di licenziare il CEO Laurent Freixe, meno di un anno dopo la sua nomina, a seguito di una relazione romantica con una subordinata non dichiarata e di sospetti di favoritismo nella gestione aziendale. La notizia ha scosso i mercati e gli investitori, evidenziando la fragilità della governance anche nelle aziende più solide e consolidate.
Questo episodio si inserisce in un contesto già complesso per Nestlé, tra sfide economiche globali, concorrenza crescente, crisi dei consumi e la necessità di rinnovare strategie e leadership. Analizzare la caduta di Freixe significa comprendere la delicata combinazione di leadership, etica e gestione aziendale, oltre a osservare come una multinazionale risponde a scandali interni in tempo reale.
Un percorso di successi e ambizioni
Laurent Freixe, nato a Parigi nel 1962, ha intrapreso la sua carriera in Nestlé nel 1986, iniziando come manager nelle divisioni di marketing e commerciale. La sua ascesa è stata lenta ma costante: negli anni ha ricoperto incarichi chiave in Europa e America Latina, distinguendosi per la capacità di incrementare i ricavi delle divisioni sotto la sua responsabilità.
Nel 2024, la nomina a CEO di Nestlé ha rappresentato il coronamento di una carriera lunga decenni. Freixe si era posto l’obiettivo di consolidare il portafoglio dei marchi storici dell’azienda, come Nescafé, KitKat e Purina, ristrutturando le operazioni e ottimizzando i costi. Tuttavia, l’azienda non era nuova a cambi di leadership rapidi: nei dieci anni precedenti, Nestlé aveva sostituito tre CEO, dimostrando una certa instabilità ai vertici.
Durante il suo breve mandato, Freixe aveva avviato un piano di espansione in mercati emergenti, puntando su Asia e Sud America, e aveva spinto per un approccio più aggressivo nel settore delle bevande e della nutrizione. Nonostante ciò, alcuni analisti hanno sottolineato una flessione delle performance finanziarie e una perdita di fiducia tra gli investitori, in parte dovuta alla crescente competitività dei mercati e alle tensioni interne al consiglio di amministrazione.
Lo scandalo e il sistema “Speak Up”
La crisi che ha portato al licenziamento di Freixe ha avuto origine nel maggio 2025, quando un dipendente ha utilizzato il sistema interno di segnalazione anonima “Speak Up” per denunciare una relazione romantica tra Freixe e una subordinata. La denuncia includeva anche accuse di favoritismo, suggerendo che alcune decisioni aziendali fossero state influenzate dalla relazione personale.
Inizialmente, l’indagine interna non aveva trovato elementi sufficienti per azioni disciplinari. Tuttavia, successive segnalazioni e la pressione del consiglio di amministrazione hanno portato a una revisione più approfondita, condotta anche da consulenti esterni specializzati in governance aziendale. L’inchiesta ha confermato le violazioni del codice etico di Nestlé, portando il consiglio a prendere la decisione drastica di licenziare Freixe senza pacchetto di uscita.
Il consiglio di amministrazione: una mossa necessaria
Il consiglio di amministrazione di Nestlé, guidato dal presidente Paul Bulcke e dal direttore indipendente Pablo Isla, ha giustificato la decisione come necessaria per preservare i valori aziendali e la fiducia degli stakeholder. In una dichiarazione ufficiale, Bulcke ha sottolineato come la trasparenza e l’etica siano componenti fondamentali per la reputazione di Nestlé, specialmente in un contesto di crescente attenzione globale alla responsabilità sociale delle imprese.
Il licenziamento ha anche inviato un segnale ai mercati: la governance interna di Nestlé è pronta a intervenire rapidamente quando emergono scandali, anche se coinvolgono il massimo vertice aziendale. Tuttavia, la decisione ha inevitabilmente generato incertezza tra investitori e dipendenti, riflettendo la delicatezza della gestione di una multinazionale con oltre 300.000 dipendenti e attività in oltre 180 Paesi.
Philipp Navratil: il nuovo timoniere
A sostituire Freixe è stato nominato Philipp Navratil, ex CEO di Nespresso e veterano di Nestlé con oltre venti anni di esperienza. Navratil rappresenta una figura di continuità, ma anche di rinnovamento: dovrà affrontare una serie di sfide immediate, tra cui il ripristino della fiducia degli investitori, la gestione dei mercati emergenti, e la ristrutturazione di alcune divisioni aziendali in difficoltà.
Gli osservatori prevedono un rafforzamento del portafoglio prodotti premium e un maggiore focus sulle bevande e sulla nutrizione specializzata, settori che hanno registrato margini più elevati negli ultimi anni. Navratil dovrà anche gestire i rapporti con le autorità di regolamentazione, soprattutto in Europa e negli Stati Uniti, dove Nestlé ha affrontato recentemente sfide legate a normative ambientali e di sicurezza alimentare.

Sfide economiche e strategiche
Il licenziamento di Freixe arriva in un periodo già complesso per Nestlé. I mercati globali dell’alimentare e delle bevande sono altamente competitivi, con aziende emergenti che sfruttano nuove tendenze come la nutrizione vegetale, le alternative ai latticini e i prodotti funzionali.
Inoltre, la multinazionale deve affrontare fluttuazioni valutarie, pressioni inflazionistiche sui costi delle materie prime e tariffe commerciali nei principali mercati, come gli Stati Uniti. Il valore delle azioni di Nestlé ha mostrato una leggera flessione negli ultimi cinque anni, evidenziando la necessità di strategie più aggressive per sostenere la crescita e mantenere la posizione di leader di mercato.
La storia dei CEO di Nestlé
La vicenda di Freixe non è isolata nella storia recente dell’azienda. Negli ultimi vent’anni, Nestlé ha visto diversi cambi di leadership, spesso legati a tensioni interne o a performance finanziarie deludenti. Ulf Mark Schneider, predecessore di Freixe, aveva guidato l’azienda verso investimenti significativi in salute e nutrizione, ma aveva dovuto affrontare sfide legate alla concorrenza e alla digitalizzazione del settore.
Questa instabilità dimostra come anche le grandi multinazionali possano essere vulnerabili a scandali e cambiamenti di leadership, e quanto la governance interna sia cruciale per il successo sostenibile a lungo termine.
Implicazioni per il futuro
La nomina di Navratil rappresenta un’opportunità per rilanciare l’azienda e rafforzare la governance. Tra le opzioni considerate ci sono la vendita di asset non strategici, come alcune divisioni negli Stati Uniti, e l’investimento in aree ad alto potenziale, tra cui la nutrizione funzionale e le cliniche veterinarie.
Inoltre, Nestlé punta a rafforzare la cultura interna, promuovendo politiche di etica e responsabilità sociale più rigorose, per evitare nuovi scandali e migliorare la fiducia dei dipendenti e degli stakeholder.
Lezioni apprese
Il caso Freixe evidenzia come la leadership aziendale richieda non solo competenze manageriali, ma anche integrità etica. In un contesto globale, dove i consumatori e gli investitori prestano sempre maggiore attenzione ai valori e alla trasparenza delle aziende, la gestione delle relazioni interne e la prevenzione dei conflitti di interesse diventano determinanti per la reputazione e il successo di lungo periodo.
Il licenziamento di Laurent Freixe segna un punto di svolta per Nestlé. La multinazionale si trova oggi di fronte alla sfida di consolidare la governance, rafforzare i mercati chiave e guidare l’innovazione. La leadership di Philipp Navratil sarà cruciale per affrontare un panorama competitivo in rapida evoluzione, mentre l’azienda dovrà dimostrare che un gigante globale può reagire rapidamente agli scandali senza compromettere la sua crescita.
Questo episodio rimarrà nella storia aziendale come un esempio di come etica, trasparenza e governance siano valori non negoziabili, anche al vertice di una multinazionale da oltre 100 miliardi di euro di fatturato annuo.
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