Dal “bags fly free” all’esclusione dei passeggeri “plus-size gratis”

Per oltre cinque decenni, Southwest Airlines ha connotato il suo brand con un approccio consumer-friendly: bagagli gratis, open seating, poche tariffe aggiuntive. Ma il vento è cambiato. Dopo l’addio alla storica politica dei bagagli gratuiti (attivata nel maggio 2025), l’azienda ha annunciato una nuova svolta: dall’inizio del 2026 i passeggeri di taglia forte dovranno acquistare in anticipo posti aggiuntivi, con possibilità di rimborso fortemente limitata.
Cosa cambia dal 27 gennaio 2026
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Addio al posto extra gratuito: chi “oltrepassa” il bracciolo verso il sedile contiguo dovrà acquistare un secondo biglietto in anticipo; non basterà più presentarsi al gate per ottenere un posto extra.
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Rimborso a condizioni: sarà concesso solo se il volo ha ancora un posto libero, il biglietto addizionale rientra nella stessa classe tariffaria e la richiesta cade entro 90 giorni dalla data del volo.
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Fine dell’open seating: dal gennaio 2026, i passeggeri potranno scegliere il posto durante la prenotazione, abbandonando il modello originale “first come, first seated”.
Il cambiamento graduale dei pilastri Southwest
Addio alla politica dei bagagli inclusi
Dal 28 maggio 2025 non ci sono più fino a due bagagli gratis: standard fee di 35 $ per il primo e 45 $ per il secondo; alcune categorie – Business Select, A-List Preferred, titolari di carte Rapid Rewards – conservano esenzioni.
Stop all’open seating: scelta anticipata del posto
A partire da gennaio 2026, si introduce la selezione del posto in fase di acquisto, con nuove fasce di sedili (extra legroom, preferiti, base) e comportamenti assegnati diversificati.
Taglia forte? Ora costa di più
Una politica che Brusselava valori d’inclusione: fino ad ora, uno scenario in cui la compagnia permetteva ai clienti che non rientravano comodamente in un solo sedile di richiedere, al gate se necessario, un posto extra senza costi aggiuntivi. Sì, il bracciolo era considerato confine ufficiale della sedia — e se si andava oltre, si avevano opzioni—acquisto anticipato o integrazione gate—entrambi con rimborso possibile.Reazioni: travolgenti sulla stampa e sui social
L’ironia — o il rammarico — è molto diffuso:
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La stampa internazionale parla di rivoluzione nella policy “customer-of-size”, con critiche sul fatto che ora la misura diventa economica, e la praticità scompare.
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“Odio verso l’inclusione”, “scelta solo per far cassa” sentenziano commenti online e media come Washington Post, Economic Times o NDTV.
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Alcuni passeggeri minacciano di passare alla concorrenza, come Delta.
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Un editoriale del Wall Street Journal parla di “false promesse” e di trasformazione di Southwest in una compagnia come tutte le altre, focalizzata sui guadagni.
Le radici della svolta: contesto industriale, pressione finanziaria, investitori attivisti
Una svolta tanto rapida quanto radicale non è fuori contesto:
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Southwest ha subito un disastro operativo invernale nel 2022 che ha causato la cancellazione di migliaia di voli, perdite ingenti e una multa da 140 milioni di dollari.
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Il fondo attivista Elliott Investment ha preso una posizione di rilievo nel capitale, imponendo missioni di ristrutturazione che hanno portato a cambi al vertice, tagli del personale e revisione delle strategie.
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L’abbandono della politica bagagli-free e l’introduzione dei posti assegnati sono mosse trasversali verso una maggiore redditività.
Cosa comporta per i passeggeri
Costi imprevisti per i passeggeri di taglia forte
La “solidarietà” era un vantaggio inclusivo, ora si trasforma in costo diretto: offrire posti extra gratuiti era un gesto di inclusività; il nuovo approccio è una barriera economica.
Meno flessibilità, più pianificazione
Alcuni voli risultano pieni: questa politica richiede pianificazione avanzata, costi aumentati e tempi ristretti per ottenere rimborsi (entro 90 giorni).
Rischio reputazionale
Molti utenti a lungo clienti fedeli si sentono traditi: la mascotte dell’esperienza “tranquilla, semplice, senza costi nascosti” sembra scivolata via.
Southwest Airlines, emblema di un certo modo di volare: democratico, “senza trucchi”, orientato alla clientela, sta cambiando radicalmente rotta. Rovesciare l’originale appeal — bagagli gratis, open seating, policy inclusive — in favore di modelli standardizzati e fee-based rischia di alienare una fetta significativa di fedeli viaggiatori, in nome della redditività e delle risposte alle pressioni degli investitori.
La nuova Southwest sembra voler uscire dall’etichetta di “compagnia del popolo”, abbracciando una logica di “compagnia come le altre” — rendendo ogni componente del viaggio un’ulteriore fonte di guadagno. Ma la domanda resta: a quale costo umano, di cultura aziendale e di reputazione?
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