Mario Tozzi paragona il Ponte sullo Stretto alla diga del Vajont

Il geologo Mario Tozzi si oppone fermamente alla costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina, paragonando sarcasticamente il progetto, recentemente annunciato dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, alla famigerata diga del Vajont.
Secondo Tozzi, nonostante la diga fosse un capolavoro ingegneristico al suo tempo, il suo collocamento geologico errato ha portato a conseguenze disastrose. “Quando fu completata nel 1960, era la diga più alta del mondo, frutto delle menti più brillanti dell’epoca. Tuttavia, è stata costruita in un luogo inadeguato dal punto di vista geologico“, afferma Tozzi.
Il geologo sottolinea che, simile alla diga del Vajont, il Ponte sullo Stretto potrebbe essere tecnicamente perfetto, ma solleva dubbi sulla validità delle analisi geologiche e strutturali condotte finora. “La caratterizzazione strutturale alla scala dell’affioramento è stata fatta adeguatamente?“, chiede Tozzi, criticando i metodi utilizzati per la valutazione del terreno. “Abbiamo studi sismotettonici ufficiali dell’INGV e del CNR, organismi indipendenti e non coinvolti nel progetto? È stato condotto un vero dibattito pubblico?“
Inoltre, Tozzi criticizza la società concessionaria “Stretto di Messina”, accusandola di non rispondere a domande cruciali riguardanti il progetto e di sminuire le opinioni di chi si oppone. “La Società Ponte Contro lo Stretto di Messina continua a ignorare i punti specifici, offendendo chiunque non si allinei alle loro visioni“, afferma, evidenziando la necessità di un confronto aperto e costruttivo.
Il dibattito sul Ponte sullo Stretto rimane acceso, con molti esperti che chiedono una maggiore attenzione agli studi geologici e alla sicurezza dell’opera, per evitare di ripetere gli errori del passato.
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