6:10 pm, 11 Agosto 25 calendario

Booking.com sotto inchiesta: oltre 10.000 hotel chiedono miliardi per pratiche commerciali illegali

Di: Redazione Metrotoday
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Booking.com si trova ora a fronteggiare una class action che coinvolge oltre 10.000 hotel europei, rischiando di dover pagare miliardi di euro a causa di pratiche commerciali ritenute illegali. L’azione legale, annunciata il 7 agosto 2025 e coordinata dall’associazione europea degli albergatori (Hotrec) e da altre trenta associazioni, si basa su una sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea del 19 settembre 2024, che ha dichiarato illegali le clausole di parità dei prezzi. Queste clausole hanno permesso a Booking.com di mantenere una posizione dominante nel mercato per oltre vent’anni, impedendo agli hotel di offrire tariffe più basse su altri canali, incluso il proprio sito web.

Fino al 2015, Booking.com utilizzava “clausole di parità ampie” che vietavano di vendere camere a prezzi inferiori su qualsiasi piattaforma, costringendo gli hotel a mantenere prezzi più alti ovunque, anche sul loro stesso sito. Dopo indagini da parte delle autorità antitrust in Germania, Francia e Italia, la piattaforma è stata costretta a passare a “clausole di parità ristrette”, che permettevano prezzi diversi su altre piattaforme, ma mantenevano il divieto per i siti diretti degli hotel.

La sentenza della Corte Ue ha chiarito che queste clausole non sono necessarie per il funzionamento di una piattaforma di prenotazioni online, conferendo agli albergatori una base legale per richiedere danni subiti dal 2004 al 2024. Ora, il caso sarà esaminato da un tribunale nei Paesi Bassi, dove gli hotel dovranno dimostrare le perdite economiche concrete causate da tali pratiche.

Parallelamente, il Digital Markets Act europeo, entrato in vigore nel 2024, ha designato Booking.com come “gatekeeper”, vietando definitivamente l’uso di clausole di parità. Alexandros Vassilikos, presidente di Hotrec, ha affermato che è giunto il momento di chiedere giustizia dopo anni di condizioni inique. La scadenza per aderire alla class action è stata prorogata al 29 agosto 2025.

Inoltre, anche i consumatori si sono mobilitati, con associazioni olandesi che sostengono che i viaggiatori hanno pagato centinaia di milioni di euro in più a causa di prezzi artificialmente gonfiati. In una settimana, 180.000 consumatori si sono registrati per partecipare all’azione legale. Booking.com respinge le accuse, affermando che gli hotel hanno sempre avuto la libertà di fissare i propri prezzi, ma dopo la recente sentenza europea, questa difesa appare fragile. Con il controllo del 71% del mercato europeo, la piattaforma potrebbe trovarsi ad affrontare uno dei risarcimenti più elevati nella storia del commercio digitale.

11 Agosto 2025
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