8:45 pm, 3 Agosto 25 calendario

La famiglia di Simona chiede giustizia dopo la tragedia in piscina

Di: Redazione Metrotoday
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La tragica scomparsa di Simona Cinà, una ventenne originaria di Capaci, ha scosso profondamente la comunità di Bagheria, nei pressi di Palermo. Il corpo della giovane atleta è stato rinvenuto in fondo a una piscina durante una festa di laurea, ma le circostanze della sua morte rimangono avvolte nel mistero.

I genitori di Simona, Luciana e Giusì Cinà, hanno espresso la loro profonda angoscia e il desiderio di conoscere la verità sul decesso della figlia. “Era una brava ragazza, amava lo sport e non aveva mai fatto uso di sostanze stupefacenti“, ha dichiarato il padre in lacrime. “Vogliamo sapere cosa è successo, perché nella piscina c’erano solo bottigliette d’acqua e non alcolici“.

Le indagini sono in corso e l’autopsia, prevista per il giorno successivo, potrebbe fornire ulteriori dettagli sulle cause della morte, compresa la possibile presenza di alcol o droghe nel suo sistema. “Non ci convince la situazione attuale“, ha detto l’avvocato della famiglia, Gabriele Giambrone. “La villa non è stata sequestrata e non ci sono tracce di alcolici, solo molte bottigliette d’acqua”.

I familiari di Simona hanno anche evidenziato dettagli inquietanti: “Quando siamo arrivati, il suo corpo era già in piscina, coperto da un telo. Non abbiamo trovato vestiti, solo le scarpe“, hanno raccontato i suoi fratelli, Roberta e Gabriele. La festa, che doveva essere un momento di celebrazione, ha lasciato spazio a molti interrogativi: “Dove sono finiti i vestiti? E se era una festa, perché non c’erano torta e alcolici?”.

La Procura di Termini Imerese ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, ma al momento gli inquirenti non escludono l’ipotesi di un malore o di un incidente. La famiglia di Simona, però, non si arrende e continua a chiedere giustizia per la giovane vita spezzata, sperando che le indagini possano chiarire al più presto cosa sia realmente accaduto.

3 Agosto 2025
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