Chef Rubio perquisito dall’antiterrorismo: sequestrati i suoi dispositivi elettronici

Chef Rubio, al secolo Gabriele Rubini, è stato perquisito dalla divisione antiterrorismo della Questura di Roma, che ha sequestrato tutti i suoi dispositivi elettronici, incluse chiavette USB. La notizia è stata diffusa dall’attivista Alberto Fazolo, il quale ha fornito dettagli sull’accaduto.
La perquisizione è avvenuta il 17 luglio alle 7:00 del mattino presso l’abitazione di Rubio. Gli agenti hanno operato con l’obiettivo di acquisire informazioni sulle sue attività online, contestandogli due post pubblicati sul suo profilo X, e cercando all’interno delle sue chat private su Telegram e Signal. Dopo la perquisizione, Chef Rubio è stato portato al commissariato di Frascati, dove è rimasto fino alle 19:50.
Fazolo ha chiarito che, al momento, Gabriele è privo di strumenti elettronici e non avrà accesso ai suoi profili e alle sue chat fino al dissequestro. Ha inoltre sottolineato che Chef Rubio sta bene, ma non potrà comunicare attraverso i suoi canali per un po‘.
Chef Rubio è noto per la sua attività di denuncia riguardo alla pulizia etnica in Palestina, un tema che lo ha reso bersaglio di persecuzioni nel tempo. Il provvedimento di perquisizione è stato emesso in seguito ai suoi post, che alcuni potrebbero considerare pericolosi. Fazolo ha evidenziato l’asimmetria nella reazione delle autorità nei confronti di Gabriele rispetto alla ricerca dei responsabili dell’attentato subito il 15 maggio, quando fu aggredito da un gruppo di uomini.
In questo contesto, Fazolo ha espresso solidarietà a Gabriele e a tutte le vittime di ingiustizie simili, sottolineando la determinazione di Chef Rubio nel proseguire la sua lotta.
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