Tatuaggi e rischio di cancro, le preoccupazioni dal mondo scientifico

Recenti ricerche scientifiche gettano luce su un tema delicato: i tatuaggi e il potenziale aumento del rischio di cancro. Nonostante la loro crescente popolarità, soprattutto tra i giovani, ci sono preoccupazioni riguardo alle sostanze chimiche contenute negli inchiostri utilizzati. Alcuni pigmenti, in particolare i colori rossi e gialli, sono stati associati a composti cancerogeni come l’amianto e il benzopirene.
In Europa, esiste un regolamento specifico (Reach) che stabilisce limiti rigorosi per le concentrazioni di circa quattromila composti chimici presenti nei pigmenti per tatuaggi, ma negli Stati Uniti i limiti sono più permissivi. Tuttavia, uno studio condotto da un gruppo di ricerca dell’Università di Binghamton ha rivelato risultati allarmanti: ben nove inchiostri su dieci, di colori blu e verde, non rispettano le normative europee e il 40% di questi contiene composti vietati.
Un’analisi approfondita ha coinvolto 1.400 persone di età compresa tra i 20 e i 60 anni, a cui era stato diagnosticato un tumore del sistema linfatico. Queste persone sono state confrontate con un gruppo di 4.200 individui sani. I risultati hanno mostrato che le persone tatuate hanno un 20% di probabilità in più di sviluppare un linfoma rispetto a chi non ha tatuaggi.
In un altro studio condotto in Danimarca, sono state esaminate 158 coppie di gemelli, in cui almeno uno dei due era affetto da linfoma o cancro della pelle. I risultati indicano che un tatuaggio di dimensioni superiori a un palmo è associato a un triplo aumento del rischio di linfoma e a un raddoppio delle probabilità di sviluppare un cancro alla pelle, rispetto a chi non ha tatuaggi. Inoltre, l’incidenza del cancro alla pelle risulta più alta del 60% tra le persone tatuate.
Nonostante i risultati preoccupanti, gli scienziati avvertono che sono necessarie ulteriori ricerche per giungere a conclusioni definitive sul legame tra tatuaggi e rischio di tumori. In Italia, si stima che una persona su tre abbia almeno un tatuaggio, mentre negli Stati Uniti oltre il 40% della popolazione tra i 18 e i 50 anni è tatuata.
3 – fine
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