Un quarto dei minori italiani a rischio povertà

Dati allarmanti dell’Istat nel 2024
Nel 2024, più di un quarto dei minori italiani, pari al 26,7%, vive in famiglie a rischio di povertà o esclusione sociale. I dati, forniti dall’Istat nell’indagine annuale “Le condizioni di vita dei minori”, evidenziano una situazione critica, specialmente nel Sud e nelle Isole, dove la percentuale sale a un preoccupante 43,6%.
Sebbene ci sia stato un lieve miglioramento rispetto al 2021, con una diminuzione di tre punti percentuali, il problema della povertà infantile in Italia rimane grave e radicato. Proprio la composizione delle famiglie gioca un ruolo cruciale: il rischio di povertà per i minori in famiglie con entrambi i genitori e senza fratelli è del 18,1%, ma sale al 38,3% per chi vive con un solo genitore, con un picco del 53,3% se presente anche un fratello.
Le madri rappresentano una categoria particolarmente vulnerabile, con il 48,4% dei minori in famiglie monogenitoriali al femminile che vive a rischio povertà. Dall’altro lato, il rischio scende al 30,9% se l’unico genitore è il padre.
Il livello di istruzione dei genitori influisce significativamente sul benessere dei figli. Infatti, più della metà dei minori con genitori con licenza media (51,8%) è a rischio di povertà, mentre questa percentuale si riduce drasticamente al 10,3% per chi ha almeno un genitore laureato.
I minori di cittadinanza straniera sono ancora più colpiti, con il 43,6% a rischio povertà, un dato che aumenta nel Mezzogiorno, dove raggiunge l’78,2%. In tutto, quasi la metà dei minori a rischio è italiana e vive nel Mezzogiorno, evidenziando una povertà infantile sempre più presente nel tessuto sociale.
L’Istat ha anche esaminato le condizioni di deprivazione materiale e insicurezza alimentare. Nel 2024, l’11,7% dei bambini presenta almeno tre segnali di deprivazione, mentre l’insicurezza alimentare colpisce il 4,9% dei minori, con differenze regionali marcate.
Le famiglie con figli piccoli si trovano spesso in una fase economica fragile, evidenziata dalle spese abitative: il 22,7% paga un mutuo e il 23,6% vive in affitto, numeri significativamente superiori alla media nazionale.
E’ importante notare che il tipo di reddito influisce sul rischio di povertà: i minori in famiglie con reddito da lavoro dipendente hanno un rischio del 17,3%, rispetto al 24,4% per quelli con redditi da lavoro autonomo. L’esperienza di povertà durante l’infanzia si riflette nel futuro, con un rischio di povertà dell’34% per coloro che a 14 anni vivevano in famiglie in difficoltà economica, rispetto al 14,4% per chi è cresciuto in famiglie benestanti.
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