12:56 pm, 14 Luglio 25 calendario

Nuovi sviluppi nel caso Chiara Poggi: traccia di sangue e profilo genetico maschile riaprono il mistero

Di: Redazione Metrotoday
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Il caso di Chiara Poggi, tragicamente uccisa a Garlasco, torna alla ribalta grazie a nuove perizie che offrono elementi inediti sull’omicidio avvenuto nel 2007. Recenti scoperte indicano che Chiara potrebbe aver tentato di chiedere aiuto prima di essere colpita. Una traccia di sangue rinvenuta sotto la cornetta del telefono fisso nella sua abitazione assume ora un significato cruciale: la posizione della goccia, inclinata di circa 19 gradi, suggerisce che la cornetta fosse sollevata nel momento in cui il sangue è caduto, ipotizzando che la vittima stesse cercando di effettuare una chiamata disperata durante l’aggressione.

Questa nuova interpretazione è stata supportata da Marzio Capra, consulente della famiglia Poggi, il quale ha sottolineato che il reperto era stato inizialmente analizzato in modo superficiale, trascurando la possibilità di contaminazione esterna. Oltre a questa traccia, è emersa la presenza di un profilo genetico maschile ignoto nel tampone orofaringeo di Chiara, rinvenuto grazie a tecniche di analisi avanzate. Questo profilo potrebbe derivare da un contatto violento, suggerendo che Chiara abbia morso il suo aggressore mentre cercava di difendersi.

Le nuove evidenze portano a riflettere su una possibile dinamica a più fasi, con l’ipotesi di due aggressori distinti. Sebbene in passato si fosse teorizzato l’uso di due armi – una da taglio e una contundente – la mancanza di prove specifiche aveva portato a scartare tale possibilità. Tuttavia, ora, con la comparsa di un secondo profilo genetico, gli inquirenti stanno riaprendo il fascicolo sulla possibilità che Chiara possa essere stata attaccata da due persone diverse.

Mentre il DNA trovato sulla lingua della vittima potrebbe appartenere a un uomo diverso da Andrea Sempio, già indagato per omicidio, le impronte rinvenute sulla scena del crimine, come l'”impronta 33″ sulla scala, stanno nuovamente attirando l’attenzione investigativa. Nonostante le nuove scoperte, molte prove raccolte durante le indagini originali risultano oggi inutilizzabili a causa di contaminazioni. Ad esempio, l’impronta sul dispenser del sapone non fornisce dati utili, e le tracce ematiche lungo le scale appartengono esclusivamente alla vittima.

La criminologa Sara Bolzan invita alla cautela, affermando che “la goccia di sangue sotto la cornetta può avere molte spiegazioni” e che non si può escludere che fosse presente fin dall’inizio, solo ora reinterpretata. Gli investigatori continuano a esaminare le frequentazioni passate di Sempio, e un nome, Michele Bertani, amico d’infanzia di Sempio e suicidatosi anni dopo, è emerso nei verbali, sebbene al momento non ci siano prove concrete del suo coinvolgimento.

14 Luglio 2025
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