1:08 pm, 10 Luglio 25 calendario

Sabrina Scampini contro gli hater: “I social sono armi, serve maggiore controllo”

Di: Redazione Metrotoday
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La giornalista di Mediaset Sabrina Scampini ha deciso di rompere il silenzio e denunciare pubblicamente un hater sui social, dopo aver ricevuto un commento offensivo che ha colpito profondamente la sua sensibilità: “Eh, ha avuto un brutto tumore. Poi purtroppo è guarita.” In un’intervista rilasciata all’Adnkronos, Scampini ha espresso la sua preoccupazione riguardo all’uso dei social come strumenti di attacco: “I social vengono usati come un’arma. Non si può scrivere qualsiasi cosa; ci vuole un limite. Quando si parla di malattia o di morte, quel limite è superato“.

La giornalista ha sottolineato l’importanza di proteggere i giovani e le persone vulnerabili, affermando che la cattiveria presente sui social può avere effetti devastanti, portando a depressione e sofferenza, specialmente tra i familiari delle persone offese.

Scampini ha denunciato la diffusione di post offensivi, spesso provenienti da profili fake non identificabili. “La maggior parte dei post offensivi sono fatti da profili che non si possono controllare. Non riesci a identificare chi critica o insulta, e questo crea un ambiente tossico“, ha dichiarato.

Ha anche sollevato la questione della libertà di espressione sui social, sostenendo che ci dovrebbe essere un limite e un controllo più rigoroso. “Ricevo centinaia di critiche quando mi espongo su questioni politiche o di cronaca, ma quando si tocca la salute e si crea disagio ai miei familiari, allora si supera il limite“.

Scampini ha proposto l’idea di un documento d’identità obbligatorio per accedere ai social, affermando: “È inconcepibile che non esista uno strumento di controllo. Perché chiunque può scrivere usando un falso nome e una faccia di un angioletto?”

La giornalista ha dichiarato di non utilizzare Facebook da anni a causa della mancanza di controllo e ha espresso preoccupazione per le persone più vulnerabili che non hanno gli strumenti per difendersi dagli attacchi online. “Io sono immune, gli insulti non mi feriscono. Ma ci sono molte persone che soffrono per queste parole, e questo è inaccettabile”, ha aggiunto.

Ha anche messo in evidenza che il problema non riguarda solo i giovani, poiché anche gli adulti possono comportarsi in modo tossico: “È un problema culturale. Queste persone pensano di poter scrivere qualsiasi cosa senza conseguenze“.

Scampini ha concluso l’intervista ponendosi una domanda fondamentale: “Perché qualcuno decide di insultare persone che non conosce? Non riesco a capire quale possa essere il motivo“.

10 Luglio 2025
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