Iran risponde con missili: l’escalation del conflitto con Israele

Il conflitto tra Israele e Iran si intensifica con una nuova serie di attacchi. Nella notte tra il 12 e il 13 giugno 2025, Israele ha lanciato un’offensiva mirata nell’area di Isfahan, dove si trovano impianti strategici per il programma nucleare iraniano. Teheran ha risposto con una massiccia raffica di missili, avviando l’Operazione Vera Promessa 3, in risposta all’operazione israeliana denominata Rising Lion.

La tensione è palpabile, con esplosioni segnalate a Teheran e in altre zone dell’Iran, mentre Israele intensifica i suoi attacchi contro obiettivi nucleari e militari. Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno confermato che quasi 100 missili sono stati lanciati dall’Iran, ma la maggior parte è stata intercettata dalle difese aeree israeliane o è caduta prima di entrare in territorio israeliano. Tuttavia, diverse esplosioni sono state avvertite a Tel Aviv, e almeno quindici persone sono rimaste ferite.

Ali Khamenei, Guida Suprema iraniana, ha avvertito che l’Iran non lascerà impuniti gli attacchi israeliani, promettendo una risposta decisiva. Le IDF, da parte loro, hanno dichiarato che l’esercito sta portando avanti gli attacchi “a piena forza” e che la preparazione interna è fondamentale per affrontare i “momenti difficili” che potrebbero seguire.

Inoltre, la situazione si complica ulteriormente con notizie di attacchi aerei israeliani nei pressi del sito nucleare di Fordow, ritenuto uno dei più sicuri dell’Iran, e conferme di esplosioni nell’area di Isfahan, dove si trovano diversi impianti nucleari. Le Forze di Difesa israeliane hanno sottolineato che non permetteranno all’Iran di sviluppare armi nucleari o missili diretti contro di loro.

L’Organizzazione per l’energia atomica iraniana ha dichiarato che i danni subiti dagli impianti di Fordow e Isfahan sono stati limitati e non comportano rischi di contaminazione, ma la tensione continua a crescere e la comunità internazionale rimane in attesa di sviluppi ulteriori.