Festival del Fundraising 2025: linguaggi e relazioni per sostenere l’innovazione sociale

Il secondo giorno del Festival del Fundraising 2025 ha visto un’energia travolgente, caratterizzata da riflessioni incisive su linguaggio, relazioni, impatto e innovazione sociale. Questo evento, ormai annuale, si conferma come un punto di riferimento per chi opera nel settore nonprofit e per coloro che desiderano esplorare le dinamiche del fundraising.
La cultura è stata posta al centro, grazie a sessioni curate da Marianna Martinoni, esperta di terzo settore e raccolta fondi. Tra i progetti presentati spiccano quelli del Rossini Opera Festival, del Fondo Ambiente Italiano (Fai), dell’Orchestra Sinfonica di Milano e molti altri. Queste organizzazioni hanno dimostrato come trasformare i sostenitori in donatori appassionati e coinvolti nella causa.
Don Alberto Ravagnani, prete influencer con oltre 200.000 follower, ha saputo conquistare il pubblico con una riflessione sul valore di una comunicazione autentica e relazionale. “Comunicare il Vangelo di sempre con i linguaggi di oggi” – ha affermato – “è fondamentale per rendere il messaggio attuale e significativo”. Il suo messaggio invita a offrire contenuti di valore, capaci di coinvolgere e sorprendere.
Un’importante discussione ha avuto luogo riguardo al futuro della Corporate Social Responsibility (CSR), con esperti come Paolo Iabichino e Roberto Olivi. “È iniziata l’era del ritorno sulle relazioni”, ha dichiarato Olivi, evidenziando l’importanza di una strategia aziendale che integri il valore sociale. Iabichino ha aggiunto che “il tempo di svendere i propri valori è finito”, sottolineando l’importanza di storie autentiche e scelte strategiche per il nonprofit.
La sociolinguista Vera Gheno ha aperto nuove prospettive sul potere trasformativo del linguaggio. “Ogni parola è una chiave che può aprire o chiudere porte nella realtà”, ha avvertito, sottolineando l’importanza di mantenere la comunicazione ancorata alla realtà per non allontanare il pubblico.
Le sessioni tecniche hanno riscosso grande interesse. Josh Hirsch ha esplorato l’uso dell’intelligenza artificiale e dell’analisi del sentiment per migliorare l’engagement dei donatori, mentre Jeff Schreifels ha delineato i sette pilastri fondamentali per un programma efficace di raccolta fondi. Valerio Melandri e Stefano Malfatti hanno offerto strumenti pratici per le piccole nonprofit, incoraggiando una crescita solida e sostenibile.
La giornata si è conclusa con un’analisi etica sui video generati con intelligenza artificiale: un’opportunità enorme, ma che solleva interrogativi sulla trasparenza e il consenso. Il Festival del Fundraising 2025 continua domani con nuove plenarie e momenti di confronto, consolidando il suo ruolo fondamentale nel plasmare il linguaggio, l’identità e il senso del fundraising.
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