Bambole Reborn, il fenomeno che scuote il Brasile

Il fenomeno delle “Reborn doll”, bambole in silicone iperrealistiche, sta generando un acceso dibattito in Brasile. Pur essendo inizialmente un passatempo innocuo, la crescente popolarità di queste bambole ha attirato l’attenzione dei partiti politici di destra, che hanno presentato ben trenta proposte di legge per limitare i servizi pubblici destinati a queste “madri” di bambolotti.
Pro e contro delle Reborn Doll
Il 4 settembre è stata proclamata la “Giornata della cicogna reborn” a Rio de Janeiro, un’iniziativa per valorizzare gli artigiani che producono queste bambole e per riconoscere il supporto emotivo che possono offrire a donne in lutto o con disabilità cognitive. Tuttavia, il sindaco di Rio ha risposto con un veto a questa proposta, affermando che non è possibile equiparare le reborn ai veri neonati.
Richieste di servizi pubblici
Le controversie si intensificano quando alcune “madri” di reborn richiedono l’accesso a servizi pubblici, come visite mediche e posti in ospedale per i loro “bambini”. Il parlamentare João Luiz ha espresso la sua opposizione, sottolineando che non si può costringere il personale medico a trattare una bambola come se fosse un essere vivente. Questa situazione ha spinto molti a chiedere una riflessione più profonda sull’impatto sociale del fenomeno.
La Mania su TikTok
Il trend delle reborn è esploso su TikTok, dove le “madri” condividono video della loro quotidianità con le bambole. Alcuni contenuti estremi includono simulazioni di parto e visite ospedaliere, creando confusione tra realtà e finzione. Un video virale, che ha raggiunto 16 milioni di visualizzazioni, mostra una “madre” che si affretta all’ospedale con il suo bambolotto, sollevando interrogativi sull’appropriazione di risorse sanitarie.
Origini delle Reborn Doll
Le Reborn sono frutto di un’arte che risale alla fine degli anni ’90, quando gli artigiani iniziarono a trasformare bambole di vinile per renderle più realistiche. Oggi, il costo di una Reborn varia tra i 200 e i 250 euro, con edizioni limitate che possono arrivare fino a quattro mila euro. Questi bambolotti sono acquistati non solo da genitori in lutto, ma anche da centri psichiatrici e collezionisti.
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