Antonio Rasero chiede permesso premio: l’omicida del piccolo Alessandro dopo 10 Anni di carcere

Antonio Rasero, l’ex broker genovese condannato a 26 anni per l’omicidio di Alessandro Mathas, un bambino di appena otto mesi, ha presentato richiesta per il primo permesso premio dopo aver scontato più di 10 anni di carcere.
La domanda, presentata tramite il suo avvocato Cristiano Mancuso, mira a consentire a Rasero di uscire dal carcere per otto ore, dalla mattina alla sera, per rivedere i suoi familiari.
La storia di Rasero è segnata da un processo giudiziario complesso: inizialmente condannato a 26 anni, era stato assolto in secondo grado.
Tuttavia, la sentenza è stata successivamente impugnata, e la Cassazione ha annullato l’assoluzione, ordinando un nuovo processo a Milano, dove è stato nuovamente condannato a 26 anni. Questa pena è stata confermata dalla Suprema Corte nel 2017.
La richiesta di permesso premio è stata inizialmente respinta da un giudice monocratico, e ora la difesa ha presentato un reclamo in attesa di discussione davanti a un tribunale collegiale.
L’omicidio di Alessandro Mathas avvenne nel marzo 2010 all’interno dell’appartamento di Rasero, situato nel quartiere Nervi di Genova.
Secondo l’accusa, Rasero avrebbe ucciso il piccolo mentre la madre, Katerina Mathas, era assente, in cerca di droga. Durante l’assenza della madre, Rasero sarebbe stato responsabile della morte del bambino, spingendolo contro lo spigolo di un divano per farlo smettere di piangere. Mentre Rasero è stato arrestato e condannato, Katerina è stata rilasciata e successivamente condannata a 4 anni per abbandono di minore con morte conseguente.
La richiesta di permesso premio di Rasero ha suscitato reazioni contrastanti, dato il crimine commesso e la giovane vita stroncata di Alessandro. La questione solleva interrogativi sulla giustizia e sulla possibilità di reinserimento sociale di chi ha commesso reati così gravi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA