Preservare l’ideale di un’Europa forte, giusta e pacifica per le generazioni future

In occasione della Festa dell’Europa, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha lanciato un forte messaggio sulla necessità di preservare l’ideale di un’Europa forte, giusta e pacifica. “Solo attraverso sforzi creativi e proporzionati ai pericoli che incombono, potremo mantenere viva la speranza per le generazioni future,” ha dichiarato Mattarella, sottolineando l’importanza di un’Unione Europea coesa e resiliente.
Il presidente ha evidenziato che affrontare le sfide attuali richiede un’originalità nelle forme di cooperazione tra Stati nazionali e un ingente capitale di fiducia reciproca. “Se non sapremo affrontare con coraggio e determinazione le sfide che minacciano il nostro futuro, rischiamo di perdere il patrimonio di diritti e valori che è alla base del nostro progetto di integrazione,” ha avvertito.
Mattarella ha richiamato l’attenzione su temi fondamentali come la prosperità condivisa, l’uguaglianza sostanziale, la libertà inviolabile e la pace duratura, sottolineando che tali principi non sono solo ideali da custodire, ma impegni concreti che devono essere rinnovati con determinazione.
“È una sfida di proporzioni incommensurabili”, ha continuato il Capo dello Stato, sottolineando l’urgenza di mantenere unità e determinazione di fronte a una realtà internazionale in rapido cambiamento. Mattarella ha ricordato il percorso storico che ha portato alla creazione dell’Europa moderna, iniziato con la storica dichiarazione del Ministro degli Esteri francese Robert Schuman il 9 maggio 1950, che propose la creazione di una comunità per la produzione comune di carbone e acciaio.
Questo passo è stato fondamentale per immaginare un’Europa unita, prima sul piano economico e poi su quello politico, per superare la tragica esperienza della guerra. “Un ambizioso percorso di integrazione è stato intrapreso, che ha affrontato momenti di difficoltà ma non si è mai arrestato,” ha detto Mattarella, ricordando come la Conferenza di Messina nel 1955 abbia tracciato la rotta verso i Trattati di Roma. “Quella stagione di rinnovato impegno segnò una svolta decisiva nel processo di unificazione, consolidando le fondamenta di un’Europa capace di guardare al futuro con ambizione e responsabilità”.
“È nella nostra capacità di affrontare il cambiamento con unità e responsabilità che risiede il destino dell’Italia e dell’Europa,” ha concluso il capo dello Stato, esprimendo la sua fiducia nel futuro e nel benessere delle generazioni a venire.
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