Baby Gang sotto indagine: videochiamata con Niko Pandetta dal carcere

La Procura di Catania ha avviato un’indagine riguardante il trapper Zaccaria Mouhib, noto come Baby Gang, dopo la controversa videochiamata avvenuta durante un concerto il Primo maggio. L’artista, 24 anni, ha mostrato un video del collega Niko Pandetta, attualmente detenuto in Calabria dal 2024. Baby Gang è accusato di concorso per accesso indebito a dispositivi di comunicazione da parte di detenuti, aggravato dall’aver favorito la mafia, e per aver violato la sorveglianza speciale che gli impediva di trovarsi a Catania.
Il cellulare del trapper è stato sequestrato dalla polizia e sarà sottoposto ad accertamenti forensi. In seguito alla sua partecipazione al concerto, Baby Gang ha ricevuto un foglio di via obbligatorio emesso dal questore di Catania, che gli vieta di dimorare nel capoluogo etneo per quattro anni. Questa misura costringerà il rapper a cancellare il concerto previsto per l’8 agosto a Villa Bellini.
Durante il One Day Music Festival, Baby Gang ha esibito la canzone “italiano”, scritta in collaborazione con Niko Pandetta, mostrando al pubblico un video in cui sembrava essere in videochiamata con il nipote del noto capomafia Turi Cappello. Sebbene Pandetta sia detenuto dal 2024 per spaccio di sostanze stupefacenti, il rapper ha incitato il pubblico dicendo: “E’ mio fratello, un c… di casino per Niko Pandetta”.
Le indagini sono ora concentrate sulla verifica dei contatti dal carcere e sulla possibilità che Pandetta abbia potuto inviare un video o partecipare in diretta al concerto. Recentemente, la polizia penitenziaria ha sequestrato un telefonino nella cella di Pandetta durante una perquisizione, aggiungendo ulteriori complessità all’inchiesta.
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