Un passo verso un modello di cura che valorizza la connessione umana

La Fondazione OIC Onlus annuncia il lancio di un innovativo progetto di Pet Therapy, sviluppato in collaborazione con l’associazione Dog4Life ETS, impegnata da anni in interventi assistiti con gli animali in strutture per anziani, persone con disabilità e scuole.
Questo progetto è progettato per migliorare la qualità della vita degli ospiti della Fondazione, in particolare quelli affetti da demenza e Alzheimer, attraverso l’interazione con i loro amici pelosi, assistiti da professionisti altamente formati.
L’iniziativa è nata da un’idea di Alessandra Papaleo, responsabile dei progetti di Pet Therapy presso la Fondazione OIC, e il Dr. Dal Mutto, direttore della Residenza OIC Giubileo.
Papaleo, che ha ricevuto una formazione specifica per gestire le attività di Pet Therapy, ha proposto l’idea per un gruppo di anziani ospiti della Fondazione che risiedono nel nucleo protetto “Borgo Nuovi Passi,” che ospita persone affette da demenza e Alzheimer.
“Abbiamo accolto con grande entusiasmo questa iniziativa in quanto aggiunge un nuovo valore all’offerta di cure per i nostri ospiti,” ha dichiarato il Dr. Dal Mutto. “La Pet Therapy si inserisce perfettamente nel nostro approccio integrato e multidisciplinare alla cura della demenza. I benefici psicologici e comportamentali che gli animali apportano agli anziani sono evidenti, e il coinvolgimento di Alessandra Papaleo e Dog4Life ETS è stato cruciale per l’avvio di questo progetto, che offrirà ai nostri ospiti una nuova opportunità per migliorare il loro benessere emotivo e fisico.”
Il programma prevede dieci incontri settimanali, a partire da giovedì 17 aprile 2025, in cui 18-20 anziani della Fondazione interagiranno con due cani appositamente addestrati per questo tipo di attività, sotto la guida esperta di assistenti formati da Dog4Life ETS.
L’obiettivo principale è ridurre l’ansia e l’apatia, stimolare le funzioni cognitive come la memoria, l’attenzione e il linguaggio, e promuovere la socializzazione tra gli ospiti, creando un ambiente più ricco e sereno.
“L’interazione con gli animali è uno strumento potente che stimola emozioni positive, aiutando a ridurre ansia e apatia nei pazienti con demenza e Alzheimer,” ha commentato Alessandra Papaleo. “Sono convinta che questa iniziativa non solo migliorerà la qualità della vita degli ospiti, ma promuoverà anche una maggiore interazione sociale, fondamentale per il loro benessere complessivo.”
Gli incontri si terranno nel Nucleo Protetto “Borgo Nuovi Passi” della Fondazione OIC presso la residenza Giubileo, un ambiente protetto in cui gli anziani possono avere esperienze significative, stimolanti e sicure in uno spazio che incarna la cura gentile in ogni angolo.
Ogni incontro si concentrerà sull’interazione emotiva e la connessione tra gli ospiti e gli animali, contribuendo a migliorare il loro benessere complessivo. Il progetto prevede anche la partecipazione dei familiari, che parteciperanno all’ultimo incontro in cui saranno condivisi i risultati e le emozioni vissute durante il percorso. Questo incontro sarà un’opportunità per sensibilizzare e coinvolgere la comunità nella promozione di modelli di cura innovativi.
“La Pet Therapy è una delle tante iniziative che la Fondazione ha messo in atto per migliorare la qualità della vita dei suoi ospiti, creando opportunità per il benessere fisico ed emotivo,” ha dichiarato il Dr. Fabio Toso, Direttore Generale della Fondazione OIC Onlus. “La collaborazione tra Dog4Life ETS e il nostro team medico, sanitario e psicologico sottolinea l’importanza dell’approccio multidisciplinare che ha sempre contraddistinto i nostri servizi per i più vulnerabili.”
Questo progetto rappresenta un altro tassello che la Fondazione OIC sta mettendo in atto per la cura olistica dei suoi ospiti fragili, in linea con la sua missione che da settant’anni adotta soluzioni innovative che rispondono in modo integrato ai bisogni delle persone, con l’obiettivo di migliorare non solo il loro benessere fisico ma anche la loro qualità della vita.
Un altro passo importante verso un modello di cura che valorizza la connessione umana e i legami affettivi nella celebrazione della straordinarietà del dono della vita in ogni condizione, senza escludere nessuno.
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