Presagio oscuro: i misteri del Vaticano

Vogliamo parlarvi di quei fatti che sconvolgono la vita millenaria della Chiesa, i suoi lati oscuri, le lotte e le faide interne, i barbari episodi del passato strettamente connessi con il presente, il futuro e le profezie ancestrali, i veggenti, i Santi, i Papi, gli episodi mai chiariti, volutamente lasciati nel dimenticatoio dei secoli, fatti inquietanti che opportunamente riletti e rivelati, lasciano tanti Interrogativi. A voi il delicato compito di scegliere e discernere tra la Fede e …
I Misteri del Vaticano
“Il presagio oscuro di Pasqua: la Caduta del Cristo Redentore “
Durante la celebrazione della Pasqua cattolica in Vaticano, si è verificato un evento inquietante che molti hanno interpretato come un sinistro presagio.
Un’antica icona di Gesù Cristo è caduta a terra sul sagrato della Basilica di San Pietro proprio di fronte al Papa durante la messa.
L’incidente è avvenuto a causa del forte vento che spirava in Piazza San Pietro, dove si svolgeva la cerimonia, facendo rovinosamente cadere l’icona di “Gesù Cristo Redentore“.
Ciò che ha destato particolare interesse è stata la reazione del Pontefice, che, notando l’accaduto, è rimasto impassibile, voltandosi e continuando a presiedere la celebrazione. L’icona è stata infine ripristinata dai ministri del Vaticano.
Nella teologia cristiana, Gesù è indicato come il Redentore. Questo si riferisce alla salvezza che si crede egli abbia operato, e si basa sulla metafora della redenzione, o “riscatto”. Sebbene i Vangeli non usino il titolo di “Redentore”, la parola “redenzione” è usata in molte delle lettere di Paolo.
Nel cristianesimo la Redenzione è il perdono dei peccati o l’assoluzione dai peccati o errori commessi, la salvezza spirituale dal peccato originale e, di conseguenza, la protezione dalla dannazione e disgrazia, eterna o temporanea.
La teoria del Christus Victor e quella del Riscatto da Satana offrono due differenti interpretazioni sulla necessità di salvezza dalle forze del male. Secondo la prima, Gesù ha ottenuto la salvezza sconfiggendo le forze del male, in particolare Satana, durante una grande battaglia spirituale tra la sua morte e risurrezione.
Questa prospettiva, risalente ai Padri della Chiesa del IV secolo, sostiene che attraverso la vittoria su Satana, Gesù ha liberato l’umanità dal suo dominio.
Dall’altra parte, la teoria del Riscatto da Satana suggerisce che Cristo abbia salvato le anime dall’autorità di Satana nell’oltretomba, con la sua morte giocando un ruolo chiave in questo processo.
Questa visione vuole rappresentare il tentativo di Satana di possedere l’anima di Gesù dopo la sua morte, ma senza successo a causa della sua natura divina.
Tali teorie, diffuse prevalentemente nell’Oriente ortodosso, offrono interessanti spunti di riflessione sulla Redenzione e sulla liberazione dalla “Depravazione Demoniaca”.
La “Depravazione Demoniaca”, nota anche come “Totale corruzione” e “Totale incapacità“, è un concetto teologico che ha sempre suscitato dibattiti connessi anche con le pratiche esorcistiche.
In italiano, il termine “depravazione” potrebbe trarre in inganno, ma esso si riferisce alla condizione dell’umanità dopo la Caduta, caratterizzata dal peccato che corrompe ogni aspetto dell’essere umano, inclusa la mente e la volontà. Questo peccato rende l’uomo incapace di compiere azioni buone agli occhi di Dio e lo rende ostile verso di Lui.
Ora proprio la Caduta del Cristo Redentore sul sagrato di San Pietro, pur se chiaramente imprevista e causata da condizioni meteorologiche avverse, non ha mancato di richiamare alla memoria altri segnali simbolici verificatisi negli ultimi anni, in momenti di significativi cambiamenti all’interno della Chiesa.
Ricordiamo, per esempio, il famoso fulmine che colpì la grande Croce di ferro sulla sommità di San Pietro nel 2013, proprio nel giorno in cui l’allora pontefice Benedetto XVI annunciò la sua rinuncia al soglio di Pietro. Era un giorno di pioggia battente e quella foto, scattata da un fotografo dell’ANSA durante un temporale, fece rapidamente il giro del mondo, simbolo di un momento storico dal significato quasi apocalittico per molti. Nel 2014, due colombe innocenti che rappresentano la pace, rilasciate dal Pontefice per invocare a Dio la serenità, furono attaccate e brutalmente ghermite da un gabbiano e un corvo.
Nella lista di immagini emblematiche c’è di più: la figura misteriosa di un mendicante ricoperto solo da un saio francescano strappato, piegato in ginocchio e prostrato a terra, durante il Conclave, in seguito mai più ritrovato e individuato.
Simbolismi forti che, osservati a distanza di tempo, sembrano suggerire imminenti cambiamenti radicali o eventi significativi. Il recente episodio in Vaticano si aggiunge a questi “Segni“, rafforzando l’idea che, forse, ci sia qualcosa di più nei momenti apparentemente casuali. Come il collasso di una poltrona durante una messa solenne, simbolo di una Curia in trasformazione sotto l’azione riformatrice di Papa Francesco.
E ancora: le colombe liberate durante il viaggio del Papa in Armenia, che inspiegabilmente fecero ritorno indietro al confine con la Turchia, sono stati visti come un segno della mancanza di Pace imminente. Un evento che ha suscitato interrogativi sul futuro e ha fatto riflettere sulle relazioni internazionali.
Successivamente, il crollo repentino del tetto della Chiesa dei Falegnami vicino al Campidoglio ha aggiunto ulteriori elementi di mistero e simbolismo. Sebbene fortunatamente non ci siano state vittime, l’evento ha alimentato le speculazioni sulla sua possibile valenza metafisica e ha portato a una riflessione più profonda sulla sua interpretazione.
E pure episodi precedenti hanno lasciato un’impronta significativa.
Durante il funerale di Giovanni Paolo II, un pesante vangelo posto sulla bara si aprì improvvisamente con un colpo di vento, suggerendo la continuità dello spirito della Parola al di là del tempo e dello spazio.
Inoltre, durante il primo viaggio di Papa Benedetto XVI in Germania per la Giornata Mondiale della Gioventù, la croce di legno sulla barca fu spezzata in due da una folata di vento, creando un momento inquietante che fu interpretato come un segno.
Questi episodi, che spaziano dal tragico al curioso, dal Sacro al Profano, si sovrappongono ai grandi temi di rinnovamento, pace e trasformazione che hanno segnato il pontificato di Papa Francesco.
I media locali hanno già iniziato a parlare di segni inquietanti, associandoli alla figura del Pontefice stesso.
Papa Francesco si è distinto per la sua visione liberale e progressista, cercando di rivedere alcuni concetti della Chiesa cattolica, come l’omosessualità, suscitando malcontento tra alcuni fedeli che vedono queste azioni come una reinterpretazione del cristianesimo.
Quest’anno poi, la Pasqua cattolica è stata segnata da un altro episodio imbarazzante. Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha annunciato il 31 Marzo, proprio la data della Pasqua cattolica, come la Giornata mondiale transgender, scatenando un grande scandalo.
Le scuse di Biden sono arrivate dopo le critiche del presidente della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti, Mike Johnson. Quando interrogato dai giornalisti in merito alla situazione, Biden ha sorprendentemente risposto: “Non l’ho fatto“.
L’episodio della Caduta del Cristo Redentore ha suscitato grande attenzione, spingendo molti a cercare messaggi e significati celati, quasi come se fosse un presagio divino in grado di svelare eventi futuri nella perenne lotta tra il Bene e il Male.
La Pasqua, tradizionalmente un momento di rinnovamento e speranza per i cattolici di tutto il mondo, si è trasformata allora in un terreno fertile per dibattiti accesi e riflessioni sulla spiritualità e il significato dietro gli eventi apparentemente casuali.
Il Vaticano, con la sua storia millenaria e la sua aura di mistero, continua a suscitare emozioni contrastanti e ad alimentare la curiosità di coloro che vi si avvicinano.
In un contesto così carico di tensioni e significati, ogni gesto, ogni simbolo e ogni avvenimento può assumere una rilevanza particolare, diventando parte integrante di una narrazione più ampia che coinvolge non solo i fedeli ma anche gli osservatori esterni.
La Pasqua al Vaticano si rivela così non solo un momento di celebrazione religiosa, ma anche un’occasione per esplorare il confine tra realtà e simbolismo, tra casualità e destino, specialmente con le guerre attuali che coinvolgono la Grande Madre Russia e la terra Sacra di Gerusalemme.
Non resta che chiedersi: sono davvero segnali divini o semplici coincidenze?
Il dibattito è aperto, e la ricerca di significati più profondi in eventi apparentemente casuali continua a stimolare riflessioni e discussioni.
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