Firenze
9:44 pm, 18 Marzo 24 calendario
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And still they don’t believe it, la mostra di DRUID

Di: Redazione Metrotoday
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Gli spazi del Gallery Hotel Art ospitano l’artista Emanuele Napolitano, alias Druid, con la sua prima mostra personale a Firenze dal titolo And still they don’t believe it, a cura di Valentina Ciarallo.

Lungarno Collection torna a parlare e nutrirsi d’arte con un nuovo progetto che arricchisce la sua rosa di collaborazioni. Sin dal 2000 il Gallery Hotel Art di Vicolo dell’Oro 5 stimola il dialogo creativo tra arte contemporanea, i fiorentini e gli spazi dell’albergo con i suoi ospiti internazionali.

Druid, romano di nascita, è artista visivo, pittore, video-maker e regista. Usa il colore e il segno grafico avvicinandosi ai grandi protagonisti delle avanguardie di inizio Novecento come Henri Matisse, Paul Gauguin, André Derain e il poeta-artista Jean Cocteau. Il tratto del non-finito ha la pienezza del tutto, è incisivo ma libero, abbina campiture di colori puri e intensi dalla stesura piatta e dagli accostamenti arbitrari. Emerge un gusto di ispirazione orientaleggiante, caro ai post-impressionisti, che riecheggia sia nelle forme sia nei soggetti prescelti.

L’artista si sofferma su dettagli di ambienti domestici che fanno da sfondo ai suoi personaggi spesso ritratti in coppia e che si alternano a quinte da immaginare. Le sue figure appartengono ad un tempo poeticamente simbolico e sognatore, ma al contempo estremamente moderno come un teatro della memoria che si fonde con quello della vita reale.

Per gli spazi del Gallery Hotel Art, Druid presenta un progetto del tutto originale, composto da un nutrito numero di opere inedite, come la serie di pitture dedicata ai dodici segni zodiacali. Un oroscopo per immagini dove simboli e volti si rispecchiano in un suggestivo dualismo di colori e sagome. Ogni dipinto è accompagnato dalla predizione sul destino individuale, espressamente formulata dall’artista. Lo zodiaco è da sempre evocativo e affascinante, il mistero delle stelle incanta come incantano le sue raffigurazioni. L’illusione è che posizione e movimento dei corpi celesti influiscano significativamente sulla nostra personalità a tal punto da condizionare il nostro umore e cambiare il senso della giornata.

Per la prima volta viene anche esposta la collezione di oltre trenta piatti in ceramica vintage, prodotti per l’occasione e che prende spunto dalla lunga tradizione della ceramica toscana. Dalle forme e dimensioni insolite, la serie di vasellame tappezza l’intera parete della sala colazioni rievocando un ambiente tradizionale e familiare come la nostalgica cucina della nonna in cui la parola era al centro del focolare. Ogni fondo del piatto riporta una frase o un disegno ironico in pieno stile “Druid”.  E la parola scritta che nasce dall’osservare e ascoltare l’altro, diventa la chiave di accesso della sua estetica.

Immancabile la serie dei disegni-vignetta nei quali l’artista immagina tempi e luoghi accendendo il riflettore sulla sfera femminile. Una sottile e puntuale lettura dei comportamenti e relazioni sociali al tempo del web, dove lo stereotipo trova riscontro nel nostro immaginario. Una visione individuale che, attraverso una corale lettura, si fa collettiva. Le donne ritratte sono sicure di sé, sarcastiche, non temono rivali, ma allo stesso tempo appaiono fragili e malinconiche, avvolte nell’indipendenza-dipendenza verso l’altro sesso o il mondo che le circonda.

”Non inseguire chi sa dove trovarti”; “Ti ci devo portare-migliore frase d’amore di sempre”; “50 % Human 50% Spritz”, sono alcune delle espressioni che accompagnano come aforismi le illustrazioni disegnate a matita. Pensieri condivisi di esperienze vissute o ancora da vivere in bilico tra una nostalgica felicità che quotidianamente l’artista pubblica sul suo profilo Instagram. L’uso del rosso e blu, tinte predilette da Druid e colori del sangue arterioso e venoso, nonchè retaggio della scuola (come il lapis rosso-blu usato dal maestro per correggere i compiti) segnano un fil rouge che accompagna tutta l’inedita esposizione And still they don’t believe it, titolo liberamente tratto da un celebre brano firmato The Smiths nei primi anni ’80.

DRUID

And still they don’t believe it

A cura di Valentina Ciarallo

Firenze, Gallery Hotel Art (Vicolo dell’Oro, 5)

dal 22 Marzo 2024 al 6 Ottobre 2024

18 Marzo 2024
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