Chi ha scritto la Costituzione Italiana: storia e protagonisti

L’Italia è un paese democratico grazie alla Costituzione, ma chi ha scritto la Costituzione Italiana? Chi sono stati i fondatori e i protagonisti di questo libro fondamentale per la nostra storia? La Costituzione della Repubblica Italiana nasce in un periodo storico di profondo cambiamento. Terminata la Seconda guerra mondiale, l’Italia era un Paese segnato dalle macerie del conflitto e dalla caduta del regime fascista. La monarchia, alleata del fascismo, aveva perso credibilità e nel 1946, con un referendum istituzionale, gli italiani — e per la prima volta anche le italiane — furono chiamati a scegliere tra monarchia e repubblica. Vinse la repubblica, con circa 12 milioni di voti contro i 10 milioni favorevoli alla monarchia. Il 2 giugno 1946 nacque quindi la Repubblica Italiana e, contestualmente, fu eletta l’Assemblea Costituente, il cui compito era redigere la nuova Costituzione.
L’Assemblea Costituente: chi erano i “padri” della Costituzione
L’Assemblea Costituente era formata da 556 deputati, eletti a suffragio universale. Tra questi vi erano esponenti delle principali forze politiche antifasciste: la Democrazia Cristiana, il Partito Comunista Italiano, il Partito Socialista, il Partito d’Azione, il Partito Repubblicano e altri movimenti minori. A loro fu affidato l’onere e l’onore di scrivere la legge fondamentale della nuova Repubblica.
Tre figure in particolare emergono tra i “padri costituenti” per il loro ruolo determinante nella stesura della Costituzione: Alcide De Gasperi, presidente del Consiglio e leader della Democrazia Cristiana, Palmiro Togliatti, segretario del Partito Comunista Italiano, e Pietro Nenni, leader del Partito Socialista. Nonostante le divergenze ideologiche, seppero dialogare per costruire una Carta condivisa, capace di unire il Paese.
Altri nomi importanti furono Piero Calamandrei, giurista e docente universitario, grande ispiratore della parte relativa ai diritti civili e sociali, Umberto Terracini, che presiedette l’Assemblea Costituente, e Giuseppe Dossetti, intellettuale cattolico che ebbe un ruolo centrale nel bilanciare le influenze ideologiche. È doveroso ricordare anche le 21 donne elette all’Assemblea: tra loro Nilde Iotti, Teresa Noce e Lina Merlin, che portarono in aula le istanze dei diritti femminili.
La stesura della Carta: principi, dibattiti e compromessi
L’attività dell’Assemblea Costituente cominciò ufficialmente il 25 giugno 1946 e si concluse il 22 dicembre 1947, quando il testo definitivo fu approvato. Durante questi diciotto mesi si svolse un intenso lavoro di studio, discussione e confronto, articolato in tre commissioni principali. La più importante fu la “Commissione dei 75”, composta da membri rappresentativi dei vari schieramenti politici, incaricata di redigere il progetto preliminare della Costituzione.
Il testo fu costruito attraverso un delicato equilibrio tra diverse visioni politiche e culturali. La parte iniziale, quella dei Principi Fondamentali, è uno dei passaggi più alti del documento: afferma l’Italia come Repubblica democratica fondata sul lavoro, riconosce l’inviolabilità dei diritti dell’uomo, l’eguaglianza di tutti i cittadini e il ripudio della guerra come strumento di offesa. La Costituzione italiana è frutto di compromessi alti e nobili, non di una mediazione al ribasso: è il risultato di un’unità che nasce dal rispetto delle differenze.
L’entrata in vigore e l’eredità della Costituzione
La Costituzione fu promulgata dal Capo provvisorio dello Stato, Enrico De Nicola, il 27 dicembre 1947, e entrò in vigore il 1º gennaio 1948. Con essa, l’Italia voltò definitivamente pagina rispetto al passato monarchico e totalitario, avviandosi verso un assetto democratico e pluralista. La Carta Costituzionale divenne il punto di riferimento giuridico e politico per la rinascita del Paese.
Da allora, la Costituzione è stata oggetto di modifiche puntuali, ma il suo impianto originario è rimasto intatto. Ancora oggi viene celebrata per la sua modernità, la sua forza inclusiva e per l’alto valore etico e civile dei suoi principi.
La Costituzione Italiana è ancora un documento vivo e attuale
La Costituzione italiana non è soltanto un testo normativo, ma un patto civile tra cittadini, fondato su valori condivisi. È un documento vivo, che parla di dignità, giustizia, libertà e solidarietà. I suoi autori non sono stati solo tecnici o giuristi, ma uomini e donne che hanno vissuto la guerra, la Resistenza, la lotta per la libertà. In essa si riflette il sogno di un’Italia nuova, fondata sul rispetto dei diritti e dei doveri, sull’equilibrio tra poteri, sulla sovranità popolare.
Studiare chi ha scritto la Costituzione italiana significa capire le radici della nostra democrazia e imparare a difenderla ogni giorno.
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