9:07 pm, 2 Ottobre 25 calendario

Regionali Calabria 2025: la geografia del consenso 

Di: Redazione Metrotoday
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Il conto alla rovescia per le elezioni regionali in Calabria è entrato nella sua fase più serrata. A pochi giorni dal voto, il panorama politico regionale mostra una competizione con qualche certezza sul fronte dei rapporti di forze e diverse variabili ancora in bilico: la leadership locale, le fragilità delle coalizioni nazionali riversate sul territorio e la priorità dei temi — su tutti la sanità e il lavoro — che continuano a orientare i cittadini.

Le elezioni regionali sono previste per il 5 e 6 ottobre e rappresentano un momento cruciale per la politica regionale ma anche un termometro per la temperatura politica nazionale. Questa tornata elettorale si distingue non solo per l’anticipo rispetto alla scadenza naturale della legislatura, ma anche per le dinamiche politiche in gioco, le alleanze strategiche e le sfide poste dalla precedente amministrazione.

Motivazioni delle elezioni Anticipate

Le elezioni regionali in Calabria si svolgeranno in anticipo rispetto alla scadenza naturale della legislatura a seguito delle dimissioni del presidente in carica, Roberto Occhiuto, annunciate il 31 luglio e diventate esecutive l’8 agosto 2025. Questa situazione ha creato un vuoto di potere, spingendo verso la necessità di un nuovo mandato elettorale per garantire la continuità dell’amministrazione regionale.

I Candidati alla Presidenza

Roberto Occhiuto (Centrodestra)

Roberto Occhiuto, esponente di Forza Italia, è il candidato del centrodestra e presidente uscente. Nonostante le dimissioni precedenti, ha deciso di ricandidarsi, sostenuto dalla coalizione di centrodestra. Occhiuto ha promesso di proseguire il lavoro avviato nella precedente legislatura, focalizzandosi su sviluppo economico, infrastrutture e riforma della sanità regionale.

Pasquale Tridico (Centrosinistra)

Pasquale Tridico, eurodeputato del Movimento 5 Stelle, è il candidato del centrosinistra. La sua candidatura rappresenta una risposta alle sfide poste dalla precedente amministrazione e un tentativo di rinnovamento politico. Tridico ha enfatizzato temi come la giustizia sociale, la lotta alla disoccupazione e la promozione di politiche ambientali sostenibili.

Francesco Toscano (Democrazia Sovrana e Popolare)

Francesco Toscano, esponente di Democrazia Sovrana e Popolare, è il terzo candidato alla presidenza. La sua candidatura si inserisce in un contesto di crescente interesse per le forze politiche alternative e sovraniste, cercando di attrarre elettori disillusi dalle tradizionali forze politiche.

Tendenze Elettorali

La fotografia che emerge dalle rilevazioni disponibili dà il centrodestra in posizione di forza, con distacchi che in molte rilevazioni sono significativi ma non tali da impedire sorprese in caso di mobilitazione diversa degli elettori. Il centrosinistra prova a ricucire, spesso conducendo campagne concentrate sui nodi dell’assistenza sanitaria e sul rilancio economico, mentre il Movimento 5 Stelle si conferma attore non trascurabile, capace di incidere sia come lista autonoma sia come elemento di potenziale equilibrio nelle dinamiche d’alleanza.

Secondo i rumors sugli ultimi rilevamenti, Roberto Occhiuto è in vantaggio con una percentuale di consensi che varia tra il 44% e il 48%. Pasquale Tridico segue con una percentuale tra il 24% e il 28%, mentre Francesco Toscano si attesta tra il 16% e il 20%. Questi dati suggeriscono una competizione relativamente equilibrata, con Occhiuto in testa ma Tridico in rimonta.

La lettura dei numeri consegna dunque due messaggi principali. Il primo è la persistenza di una leadership strutturata del centrodestra a livello di consenso complessivo; il secondo è la resilienza del blocco oppositore, che, pur in posizione arretrata nelle medie delle rilevazioni, non appare smantellato — e può giovarsi di fattori locali e di un tasso di indecisi ancora significativo. In Calabria, come spesso accade nei territori, la politica nazionale incide ma non determina in modo esclusivo: dinamiche locali, candidature personali e questioni amministrative pesano in misura rilevante.

Dal punto di vista delle forze politiche, Fratelli d’Italia si presenta come il primo partito nella regione, consolidando una base di consenso che lo pone davanti agli altri partiti in molte delle rilevazioni. Il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle mostrano, nei trend più recenti, segnali di recupero o stabilizzazione, mentre forze come la Lega e Forza Italia risultano più deboli in termini di peso percentuale, pur restando elementi utili nelle logiche di coalizione. Il capitolo “altri” — che include sigle minori e liste civiche — rimane non trascurabile: in regioni dallo spartito frammentato, liste locali possono determinare scarti decisivi in singoli collegi e nelle attribuzioni dei seggi.

I temi del confronto

La campagna elettorale è stata dominata da alcune parole chiave. La sanità rimane il tema principe nella percezione dei cittadini: ospedali, servizi territoriali, tempi di attesa e gestione delle emergenze sono al centro dei programmi e degli attacchi politici. Il lavoro e l’occupazione sono il secondo nodo, con richieste di politiche attive, investimenti produttivi e attenzione alle infrastrutture logistiche. A queste priorità si affiancano i temi dell’ambiente e della mobilità, spesso declinati in proposte concrete di riqualificazione e interventi su reti viarie e ferroviarie.

Il fatto che la sanità occupi un posto così preponderante nella discussione pubblica produce effetti concreti: i candidati che riescono a far percepire credibilità sulle questioni assistenziali ottengono un premio in termini di fiducia. Per questa ragione molte campagne elettorali locali hanno puntato su promesse di interventi rapidi e sulla valorizzazione di progetti già avviati, con spazio anche per attacchi incrociati sulle responsabilità della gestione precedente.

Il peso degli indecisi

Un dato politico rilevante riguarda la componente degli “indecisi” e degli “astensionisti probabili”: entrambe le variabili possono modificare il risultato finale più di quanto non facciano spostamenti minimi nel consenso assoluto. Mobilitare la base e recuperare astensione, soprattutto nei centri urbani e nelle fasce più giovani, è dunque diventato l’obiettivo strategico delle campagne. Allo stesso tempo, nelle aree interne e nei comuni di minore dimensione, la capacità di fare appello a reti relazionali consolidate, nonché la presenza di candidature locali influenti, resta un fattore chiave.

Analizzando gli ultimi movimenti percentuali emerge una dinamica interessante: mentre il centrodestra mantiene margini rassicuranti, alcuni segnali di crescita registrati dal centrosinistra e dal M5S nelle ultimissime rilevazioni lasciano intendere che il voto potrebbe vedere una diminuzione dell’ampiezza del vantaggio rispetto ai sondaggi di qualche settimana prima.

2 Ottobre 2025
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