9:03 am, 30 Settembre 25 calendario

Serie A, quinta giornata: il campionato si accende.

Di: Redazione Metrotoday
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La quinta giornata del campionato di Serie A si è chiusa con un mix di conferme e scossoni inattesi, una domenica che ha ribadito come in questo torneo nulla sia mai dato per scontato e dove ogni squadra, dalla vetta alla zona salvezza, è già costretta a misurarsi con le proprie fragilità. Quattro squadre al comando (Milan, Napoli, Roma e Sassuolo), Juventus ancora in affanno, la forza dell’Inter che fatica a trovare continuità: il racconto del fine settimana è denso di spunti tecnici, storie individuali e tensioni tattiche.

I risultati principali e il mini-strappo in vetta

In un turno caratterizzato da partite ravvicinate e spesso equilibrate, il risultato che ha rubato la scena è stato il Milan-Napoli 2-1. I rossoneri hanno capitalizzato un avvio lampo con il gol di Saelemaekers al 3′, hanno gestito un secondo tempo tormentato, hanno retto a un’espulsione e ad un rigore (trasformato da De Bruyne), e alla fine hanno portato a casa il successo con il 2-1 firmato da Pulisic su assist di Modrić nel primo tempo. Un passo deciso verso l’alta classifica, e al contempo un segnale che il Milan non intende fare da comparsa in questa stagione.

Roma ha risposto presente nella trasferta contro il Verona, vincendo 2-0 grazie a Dovbyk e Soulé, e consolidando il proprio stato di squadra solida e compatta. Il Sassuolo ha battuto l’Udinese 3-1 (doppio inizio fulminante con Laurientè e Kone, poi chiusura con Iannoni), mentre l’Inter ha espugnato Cagliari per 2-0 (gol di Lautaro e di Pio Esposito, primo centro in A). Juventus-Atalanta si è chiusa 1-1, segno che i bianconeri, anche con acquisti e cambi, non hanno ancora trovato la loro anima definitiva.

Negli ultimi due match del turno, il Parma batte il Torino 2-1 con doppietta di Pellegrino, mentre la Lazio domina a Genova in un secco 3-0 (Cancellieri, Castellanos, Zaccagni). Particolarmente brillante la vittoria biancoceleste in trasferta, che consente al progetto di Sarri di respirare slancio e fiducia.

Altri risultati: Lecce-Bologna finisce 2-2 con il pari beffa nei minuti di recupero grazie al diciassettenne Camarda; Pisa-Fiorentina è 0-0, pareggio che sa di occasione mancata per i toscani.

Segnali e interpretazioni

Questa giornata consegna una classifica compressa ma ricca di potenziali dinamiche:

In vetta ci sono Milan, Napoli e Roma. Il trio comanda con autorità, ma nessuno può sentirsi sereno: i margini sono risicati e ogni passo falso sarà pesante.

La Juventus, con il pareggio contro l’Atalanta, sembra già in ritardo rispetto alle ambizioni.

L’Inter, pur vincente, appare ancora in costruzione: la continuità nella prestazione è un nodo centrale.

Sassuolo sorprende: un inizio che parla di fiducia, coraggio e tanti rischi calcolati.

In coda, squadre come Verona, Cagliari, e Udinese mostrano le difficoltà che già si facevano prevedere: la lotta salvezza non è mai lontana.

In termini tecnici, è evidente come molti match siano stati decisi da episodi — rigori, decisioni arbitrali e interventi del VAR — ma non si può ignorare il peso dei moduli, delle rotazioni e del peso del fattore-casa.

Analisi tattico-mentali: come si vincono (e perdono) le partite

Una costante che emerge è la crescente importanza dell’aggressività iniziale. Le squadre che hanno segnato presto hanno poi potuto gestire e psicologicamente condizionare l’avversario. L’approccio “alto”, con pressing e intensità nei primi minuti, sembra pagare: Milan fin dal 3′ è andato avanti, come Sassuolo all’8′, come Roma all’inizio. Concentrarsi solo sulla costruzione lenta e paziente rischia di farsi beffare proprio da quelle fiammate iniziali che mandano fuori assetto la squadra ospitata.

Un altro elemento è la gestione numerica della partita: dopo l’espulsione di Estupiñán, il Milan ha dovuto stringere i ranghi, difendere in emergenza e far valere carattere e struttura difensiva. Il Napoli, pur in dieci per ampi tratti, ha provato a spingere, ma ha pagato la perdita di ordine. Questo equilibrio dinamico tra fase offensiva e copertura difensiva pesa molto, specie in sfide dove ogni errore si paga caro.

Chi ha saputo legare i reparti è sembrata più forte. Roma ha mostrato compattezza, scambi stretti tra centrocampo e attacco; l’Inter ha cercato manovre interiori con Lautaro come riferimento; il Sassuolo ha giocato con coraggio e verticalizzazioni.

Sul piano psicologico, è chiaro che la pressione comincia a salire: quando un giovane come Camarda entra e segna nei minuti di recupero per pareggiare (Lecce-Bologna), vuol dire che anche l’inerzia morale è un fattore. Il VAR, gli errori arbitrali e i momenti decisivi premiano chi ha la testa più fredda, ma a volte anche chi ha il “pelo sullo stomaco” per interpretare la partita.

Protagonisti e storie

Saelemaekers lancia il Milan, col suo gol al 3′, e lascia il segno anche nel ritmo della gara.

Modrić, con assist e personalità, continua a essere centrale nel progetto rossonero, malgrado l’età.

De Bruyne, chiamato al momento clou dopo l’espulsione, può guardarsi allo specchio: segna, ma non basta.

Pio Esposito esulta: primo gol in Serie A per lui, in casa Inter, in trasferta.

Camarda (Lecce) diventa protagonista all’ultimo secondo: quelle storie che raccontano come il calcio sia imprevedibile e drammatico.

Pellegrino (Parma) con la doppietta rilancia la squadra, pur in un contesto difficile.

Cancellieri, Castellanos, Zaccagni trascinano la Lazio con una vittoria autoritaria in casa del Genoa.

È anche il giorno in cui una Roma paziente, priva di grandi squilli individuali, dimostra che il progetto Gasperini sta prendendo forma: solidità, equilibrio e lucidità nella gestione dei momenti. Dovbyk e Soulé hanno segnato con personalità, senza affanno.

Le insidie dell’incertezza

  • Il peso dei calendari: con molte squadre impegnate anche in coppe, il turnover diventa necessario. Ma l’equilibrio tra continuità e freschezza è fragile.
  • Le dipendenze tattiche: squadre troppo vincolate al modulo rischiano di implodere al minimo aggiustamento dell’avversario.
  • Il tema della resilienza mentale: chi cade non deve rompersi, ma ribaltare. Le reazioni da banco sono già state messe alla prova.
  • Il VAR e le decisioni arbitrali: spesso protagonisti, non spettatori. La gestione degli episodi è sempre più critica.
  • Il bilanciamento della rosa: chi ha alternative e profondità può evitare i cali fisiologici. È già tempo di guardare al mercato se vuoi restare competitivo.

Con questo stato di cose, la prossima giornata sarà un banco di prova esaltante. Le favoritissime si incrociano, squadre da seconda fascia vogliono consolidarsi, chi lotta per restare in scia deve reagire. Gli scontri diretti diventeranno decisivi già da ora: non è mai troppo presto per lasciare un’impronta indelebile.

La quinta giornata ha segnato un equilibrio dinamico, un momento in cui le gerarchie respirano ma non si cristallizzano. Ci sono conferme — Roma, Sassuolo, Milan — e interrogativi che si moltiplicano: la Juventus trova ancora poco, l’Inter cerca ritmo, dietro c’è chi spera di infilare un treno.

30 Settembre 2025
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