8:56 am, 30 Settembre 25 calendario

Il suono dell’universo: le onde gravitazionali confermano le teorie di Einstein e Hawking

Di: Redazione Metrotoday
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Nel gennaio del 2025, un segnale proveniente dallo spazio ha attraversato la Terra, portando con sé una conferma storica per due delle menti più brillanti della fisica moderna: Albert Einstein e Stephen Hawking. Questo segnale, denominato GW250114, è stato generato dalla fusione di due buchi neri a circa 1,3 miliardi di anni luce di distanza, e ha fornito la prova sperimentale del teorema dell’area dei buchi neri formulato da Hawking nel 1971. Inoltre, ha confermato la validità del modello di buco nero rotante proposto da Roy Kerr nel 1963.

La scoperta delle onde gravitazionali

Le onde gravitazionali sono increspature nel tessuto dello spaziotempo causate da eventi cosmici estremi, come la fusione di buchi neri o stelle di neutroni. Teorizzate da Einstein nel 1916 come parte della sua teoria della relatività generale, sono state rilevate per la prima volta nel 2015 grazie agli interferometri LIGO negli Stati Uniti e Virgo in Italia. Questa scoperta ha aperto una nuova finestra sull’universo, permettendo agli scienziati di “ascoltare” eventi cosmici lontani e di testare teorie fondamentali della fisica.

Il teorema dell’area dei buchi neri di Hawking

Nel 1971, Stephen Hawking formulò un teorema secondo cui l’area dell’orizzonte degli eventi di un buco nero non può diminuire nel tempo. Questo principio, noto come il teorema dell’area, implica che la fusione di due buchi neri dovrebbe sempre produrre un buco nero finale con un’area maggiore o uguale alla somma delle aree dei buchi neri originali. La rilevazione del segnale GW250114 ha fornito la prova sperimentale di questa previsione, confermando la validità del teorema di Hawking.

Il modello di buco nero rotante di Kerr

Nel 1963, il fisico Roy Kerr propose una soluzione alle equazioni di Einstein che descriveva un buco nero in rotazione, noto come buco nero di Kerr. Questa soluzione prevedeva che i buchi neri rotanti potessero essere completamente descritti in termini di due parametri: massa e spin. L’analisi del segnale GW250114 ha mostrato che il buco nero finale risultante dalla fusione aveva una massa di circa 63 masse solari e un spin di 0,7, valori che corrispondono esattamente alle previsioni del modello di Kerr.

La conferma sperimentale delle teorie di Einstein e Hawking rappresenta un passo fondamentale nella nostra comprensione dell’universo. Non solo valida le previsioni della relatività generale e della meccanica quantistica, ma fornisce anche nuovi strumenti per studiare fenomeni estremi come i buchi neri e le onde gravitazionali. Inoltre, apre la strada a future scoperte, come la possibilità di rilevare onde gravitazionali provenienti da eventi ancora più lontani nel tempo e nello spazio.

Il segnale GW250114 non è solo una conferma delle teorie di Einstein e Hawking, ma rappresenta anche una testimonianza del progresso della scienza e della tecnologia. Grazie agli avanzamenti nei rivelatori di onde gravitazionali, siamo ora in grado di osservare e comprendere meglio l’universo che ci circonda. Questa scoperta ci ricorda che, come affermava Hawking, “la scienza è una ricerca della verità”, e ogni nuova scoperta ci avvicina un passo in più alla comprensione dei misteri dell’universo.

30 Settembre 2025
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