9:52 am, 30 Settembre 25 calendario

Addio, almeno in parte, alla banconota da 5 euro: arriva la moneta

Di: Redazione Metrotoday
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È esplosa nei giorni scorsi una notizia che ha quasi dell’epocale nel panorama monetario europeo: “addio alla banconota da 5 euro, ora arriva la moneta”. La notizia – rilanciata da testate locali, blog e siti economici – ha messo in moto un grosso tam-tam mediatico, con cittadini che si interrogano su validità, uso e destino del contante. Ma quanto c’è di vero? E quale sarà, se ci sarà, la reale portata di questo cambiamento?

La risposta, alla fine, è più cauta di quanto i titoli allarmisti lascino intendere: non si tratta di una sostituzione totale, né di una rivoluzione improvvisa, ma di un’evoluzione – già in corso – del sistema monetario e numismatico, con elementi nuovi che vanno interpretati con chiarezza. Questo articolo ricostruisce il quadro note per nota: i retroscena, le ragioni, le implicazioni e le domande che restano aperte.

Il “casus belli”: le notizie che sono andate per la maggiore

Tutto è partito da un articolo pubblicato su un portale locale che annunciava: «Ufficiale, arriva la moneta da 5 euro: scordatevi la banconota: se la beccate in giro non vi stanno truffando». L’idea che la banconota da 5 euro venga cancellata ha avuto subito forte presa. Subito si è parlato di “fine della moneta cartacea”, di “truffe in circolo” e di “nuova rivoluzione monetaria”.

Alcuni approfondimenti online hanno puntualizzato che la trasformazione – se ci sarà – non cancellerà subito il biglietto da 5 euro, ma introdurrà la moneta da 5 euro, con caratteristiche da collezione e valore legale. In particolare, si è parlato di coniazioni limitate e numismatiche, piuttosto che di una sostituzione massiva del contante.

Un articolo di approfondimento sottolinea che la notizia non implica un ritiro complessivo della versione cartacea, ma rappresenta piuttosto una nuova evoluzione che fa leva sull’interesse dei collezionisti. È insomma un cambiamento che, più che pratico e quotidiano, ha anche una dimensione simbolica e commemorativa.

Un altro articolo finanziario spiega che le monete da 5 euro già oggi in circolazione hanno valore legale, ma in molti casi sono “pezzi da collezione”, con tirature molto limitate e realizzate in metalli pregiati. L’aspetto pratico della circolazione quotidiana resta marginale, almeno per ora.

Un elemento su cui quasi tutte le fonti concordano: quel che cambia non è (almeno per il momento) il sistema dei pagamenti di tutti i giorni, bensì il mercato numismatico e la dimensione simbolica del denaro.

Il contesto storico-numismatico: le monete da 5 euro in Italia

Per capire meglio il fenomeno, serve una rapida immersione nella storia delle emissioni italiane. Le monete da 5 euro non sono mai state parte integrante del contante quotidiano: sono tipicamente emissioni commemorative, destinate ai collezionisti, con tirature limitate, materiali speciali (come l’argento) e spesso con tematiche simboliche o culturali.

Secondo fonti specializzate, già nel 2020 l’Italia aveva emesso una moneta da 5 euro in argento dedicata alla storica macchina da scrivere Olivetti “Lettera 22”. Queste emissioni rientrano nella cosiddetta numismatica da collezione, e non nel contante corrente.

Negli ultimi anni, si sono viste emissioni dedicate all’“enogastronomia italiana” (ad esempio un pezzo con pizza e mozzarella), celebrazioni per artisti, anniversari e temi ambientali. Le tirature sono sempre contenute: qualche migliaio di esemplari, spesso destinati a interessati e appassionati.

In termini di quadro normativo, l’Italia – come altri paesi europei – ha una legge (legge finanziaria del 2024, art. 15) che autorizza l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato alla coniazione e all’emissione di monete per collezionisti con corso legale solo in Italia, in tagli non convenzionali (0,25; 0,75; 1,5; 3; 4; 5; 6; 10; 20; 25; 50; 100; 200; 500; 1.000 euro). Questa norma apre a scenari più ampi per emissioni speciali rispetto al passato.

In sostanza: la “moneta da 5 euro” non nasce dal nulla, ma sulla scia di una prassi già esistente nel mondo numismatico italiano. Quel che cambia è l’ampiezza dell’attenzione e la percezione pubblica della misura.

La nuova moneta “contro la violenza sulle donne”

Un caso emblematico che ha attirato l’attenzione è l’emissione, nel 2025, di una moneta in argento da 5 euro a tiratura limitata dedicata alla lotta contro la violenza sulle donne.

Il pezzo è stato coniato in 8.000 esemplari. Al diritto è raffigurato un paio di scarpette rosse, simbolo internazionale della sensibilizzazione contro la violenza di genere; al rovescio, è incisa la poesia “Farfalle libere” di Alda Merini. Il costo per chi la acquista è ben superiore al valore nominale: attorno ai 50 euro.

Questa emissione – pur avendo valore legale – ha carattere eminentemente simbolico e collezionistico, e punta a veicolare un messaggio culturale piuttosto che coprire esigenze di uso quotidiano.

In altri paesi europei, analoghe iniziative sono state adottate: ad esempio in Portogallo è stata prevista una moneta da 5 euro dedicata alla cantante Simone de Oliveira, con valore artistico e commemorativo.

Queste monete non influenzano di per sé la cassa dello Stato né la circolazione del contante comune, ma svolgono un ruolo di memoria, identità e comunicazione sociale.

Alla luce delle informazioni finora raccolte, queste sono le considerazioni pratiche per chiunque – negoziante, sportello bancario, cittadino – si trovi ad affrontare la questione “moneta da 5 euro vs banconota da 5 euro”:

La banconota da 5 euro continua a esistere e ha corso legale

Le banconote della serie precedente e della “serie Europa” sono pienamente valide e mantengono il loro valore come mezzo di pagamento. Il progetto della moneta non comporta un ritiro immediato del biglietto.

Le monete da 5 euro emesse saranno per lo più pezzi da collezione

Con tirature limitate e materiali pregiati, non verranno distribuite massicciamente come moneta corrente. Il loro uso quotidiano sarà probabilmente marginale.

L’introduzione della moneta non significa che il sistema monetario subirà una rottura: è una novità graduale, con modalità controllate, e con attenzione al contesto numismatico e simbolico.

Le nuove monete rischiano di essere rare nelle tasche dei cittadini comuni. Inoltre, molti potrebbero confonderle o non riconoscerle, specialmente nei primi anni di convivenza tra moneta e banconota.

Fraintendimenti e false credenze

È probabile che circolino notizie fuorvianti: “se hai una banconota da 5 euro non vale più”, oppure “se ti danno una moneta da 5 euro sei stato truffato”. Serve cautela e informazione ufficiale prima di trarre conclusioni.

Se il modello avrà successo, le autorità monetarie potrebbero valutare di estenderlo o replicarlo per altri tagli, ma sempre in misura misurata e attenta al consenso pubblico.

I cittadini sono abituati a considerare valide solo le banconote; servirà comunicare con chiarezza le nuove regole, evitando fake news e allarmismi.

Uno sguardo all’Europa

L’Europa non è estranea all’idea di monete “speciali” con valore legale e tiratura controllata: molti Stati membri coniano monete commemorative in tagli che non fanno parte del contante quotidiano (5 €, 10 €, 20 € …). Ma quasi sempre, il loro uso rimane esclusivo del collezionismo e della celebrazione culturale.

Un esempio citato è il Portogallo, che ha recentemente emesso una moneta da 5 euro dedicata alla cantante Simone de Oliveira, non per rimpiazzare il biglietto, ma per celebrare il patrimonio nazionale.

In Germania, la Bundesbank promuove una serie di monete da 5 euro come monete da collezione, con temi legati alla storia, alla natura e all’arte. Anche qui, non c’è intento sostitutivo del denaro “normale”, ma culturale e commemorativo.

LEuropa già convive con una pluralità di emissioni commemorative, e l’Italia sembra inserirsi in questa tradizione con un passo più visibile, grazie all’eco del cambiamento.

Non rifiutare mai una banconota da 5 euro, è pienamente valida.

Quando una moneta da 5 euro circolerà, sarà accettata come pagamento a corso legale (sebbene inizialmente in quantità limitata).

La “rivoluzione” della moneta da 5 euro non è – almeno per ora – un colpo di spugna sulla banconota cartacea. È piuttosto un esperimento, una scommessa sul ruolo simbolico del denaro fisico, un modo per unire arte, memoria e moneta.

La prudenza è d’obbligo: servirà il tempo per vedere se la nuova moneta riuscirà a imporsi, se gli esercenti la accetteranno con scioltezza, se i cittadini la adotteranno con fiducia. E soprattutto, se l’esperimento resterà confinato al mondo collezionistico o potrà aprire la strada a un nuovo mix monetario.

30 Settembre 2025 ( modificato il 29 Settembre 2025 | 23:01 )
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