11:32 am, 25 Settembre 25 calendario

Lingua Blu: l’emergenza sanitaria che minaccia gli ovini

Di: Redazione Metrotoday
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La febbre catarrale degli ovini, conosciuta come “lingua blu”, sta attraversando l’Italia con una forza mai vista prima. Secondo i dati ufficiali, sono stati registrati oltre 800 focolai in tutto il paese, con un incremento del 22% negli ultimi sette giorni. Le regioni più colpite sono l’Abruzzo, l’Umbria, le Marche e la Sardegna, ma anche altre zone stanno segnalando casi preoccupanti.

Cos’è la lingua blu e come si diffonde

La lingua blu è una malattia virale trasmessa da insetti vettori, in particolare i moscerini del genere Culicoides. Il virus, appartenente al genere Orbivirus, colpisce principalmente gli ovini, ma può interessare anche bovini e caprini. La trasmissione avviene attraverso la puntura di questi insetti, che si riproducono in ambienti umidi e paludosi.

I sintomi più comuni includono febbre alta, ulcere alla bocca, gonfiore della testa e del collo, cianosi della lingua (da cui il nome della malattia), difficoltà respiratorie e zoppia. La mortalità tra gli ovini può essere elevata, con perdite che variano dal 10% al 20% dei capi infetti.

L’emergenza in Italia

Secondo i dati diffusi dalle autorità sanitarie, sono stati registrati oltre 800 focolai in Italia, con un aumento significativo negli ultimi mesi. In Sardegna, ad esempio, sono stati colpiti oltre 69.000 capi, con quasi 900 decessi. In Umbria, sono stati registrati 140 focolai e oltre 1.000 ovini morti. Le Marche e l’Abruzzo stanno affrontando situazioni simili, con numerosi focolai attivi e perdite significative.

Le cause di questa diffusione rapida sono molteplici. Il cambiamento climatico ha favorito l’espansione dell’habitat dei vettori, aumentando la loro presenza nelle aree agricole. Inoltre, la scarsa disponibilità di vaccini e la lentezza nelle operazioni di profilassi hanno contribuito all’aggravarsi della situazione.

 

Le misure adottate e le difficoltà degli allevatori

Le autorità sanitarie hanno attivato diverse misure per contenere la diffusione della malattia. Sono stati distribuiti vaccini agli allevatori, ma la disponibilità è limitata e non sempre tempestiva. Inoltre, le misure di biosicurezza, come la protezione degli animali durante le ore in cui i vettori sono più attivi, non sono sempre facilmente attuabili, soprattutto per le piccole aziende agricole.

Gli allevatori stanno affrontando gravi difficoltà economiche a causa delle perdite di capi e dei costi associati alle misure di contenimento. Molti chiedono un intervento più deciso da parte delle istituzioni, sia a livello regionale che nazionale, per garantire un sostegno adeguato e tempestivo.

La risposta delle istituzioni

Le istituzioni regionali e nazionali stanno monitorando la situazione e hanno attivato piani di intervento. Sono stati previsti indennizzi per gli allevatori colpiti, ma le risorse disponibili sono limitate e non sempre sufficienti a coprire le perdite subite. Inoltre, la classificazione della lingua blu come malattia endemica e non come emergenza sanitaria limita le possibilità di intervento da parte delle autorità sanitarie.

La comunità scientifica sta studiando nuove strategie di vaccinazione e metodi di controllo dei vettori per prevenire futuri focolai. Tuttavia, la ricerca richiede tempo e risorse, e i risultati potrebbero non essere immediatamente disponibili.

La solidarietà degli allevatori e delle comunità locali

Nonostante le difficoltà, gli allevatori e le comunità locali stanno mostrando grande solidarietà. Sono stati organizzati gruppi di supporto per condividere informazioni e risorse, e per sostenere gli allevatori più colpiti. In alcune regioni, sono stati allestiti centri di raccolta per la distribuzione di vaccini e materiali informativi.

Questa risposta collettiva dimostra la resilienza delle comunità rurali italiane di fronte a una crisi sanitaria che minaccia la loro stessa esistenza.

La lingua blu rappresenta una minaccia significativa per l’allevamento ovino italiano. La diffusione rapida della malattia, unita alle difficoltà nella gestione e nella profilassi, richiede un intervento urgente e coordinato da parte delle istituzioni. È fondamentale garantire un adeguato supporto agli allevatori, promuovere la ricerca scientifica e adottare misure efficaci per il controllo dei vettori.

25 Settembre 2025 ( modificato il 23 Settembre 2025 | 11:35 )
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