L’Italia al vertice mondiale dell’ingegneria

Alfredo Ingletti alla guida di FIDIC: Per la prima volta un italiano, Alfredo Ingletti, assume la presidenza di FIDIC, la Federazione Internazionale delle società di ingegneria e consulenza. Un traguardo che segna un riconoscimento storico per il nostro Paese e apre nuove prospettive per l’intero settore a livello globale.
Un’elezione che fa la storia
Cape Town, Sudafrica. Nel cuore di una conferenza che non è solo un evento tecnico ma un crocevia politico ed economico internazionale, l’Italia ottiene un primato senza precedenti: Alfredo Ingletti, ingegnere e figura di riferimento nel settore delle costruzioni e della consulenza, è stato eletto Presidente di FIDIC (International Federation of Consulting Engineers).
Mai prima d’ora un professionista italiano aveva ricoperto questo ruolo. Eppure, proprio in un anno in cui le infrastrutture, la sostenibilità e la cooperazione globale sono al centro delle agende dei governi e del G20, l’Italia riesce a imprimere il proprio marchio di competenza, affidabilità e visione.
“Desidero ringraziare il consiglio di amministrazione di FIDIC e i nostri membri per la fiducia. È davvero un onore rappresentare questa brillante organizzazione internazionale del settore. FIDIC contribuisce in modo fondamentale al mondo dell’ingegneria generando valore e si distingue sulla scena mondiale, e non vedo l’ora di proseguire su questa strada in ascesa durante il mio mandato come nuovo Presidente”, ha dichiarato Ingletti a caldo, poco dopo la sua proclamazione.
Che cos’è FIDIC e perché conta così tanto
Fondata nel 1913 a Ginevra, FIDIC è la principale organizzazione mondiale che riunisce le associazioni nazionali di società di ingegneria e consulenza. Rappresenta oggi oltre 100 Paesi, dando voce a decine di migliaia di società e centinaia di migliaia di professionisti.
Il suo ruolo è determinante per la definizione degli standard contrattuali e delle linee guida che regolano gran parte dei progetti infrastrutturali internazionali: dalle grandi opere civili agli impianti energetici, fino alle reti idriche e alle infrastrutture digitali. In sostanza, quando si parla di progettare il futuro del pianeta, FIDIC è il tavolo a cui ci si deve sedere.
Averne la presidenza significa non solo guidare il dibattito tecnico, ma anche influenzare la diplomazia economica e industriale, portando la voce dei professionisti italiani dentro le decisioni che plasmeranno il settore nei prossimi anni.
Il ruolo dell’Italia e dell’OICE
La vittoria italiana a Cape Town è frutto di un percorso lungo e paziente. L’OICE (Associazione delle organizzazioni di ingegneria, architettura e consulenza tecnico economica), aderente a Confindustria, ha rappresentato il Paese all’interno di FIDIC e ha saputo costruire nel tempo una rete di credibilità, alleanze e risultati.
Lo stesso Ingletti ha sottolineato questo punto nel suo discorso di insediamento:
“Credo che la mia elezione sia una conferma della solida reputazione e dell’elevato livello di fiducia guadagnati dall’Italia e dagli ingegneri italiani e vorrei riconoscere l’eccellente lavoro svolto dall’associazione membro della FIDIC del nostro Paese, l’OICE”.
Un riconoscimento che non riguarda soltanto il singolo, ma l’intero sistema nazionale che ha saputo distinguersi sul piano tecnico e istituzionale.
Il sostegno del sistema Italia
A confermare la rilevanza politica dell’evento è stata anche la presenza istituzionale italiana in Sudafrica. All’elezione di Ingletti hanno preso parte l’Ambasciatore d’Italia a Pretoria, Alberto Vecchi, e Vincenzo Ercole Salazar Sarsfield, Global Head of Infrastructures al Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, che ha anche tenuto un intervento in una delle sessioni principali della conferenza.
Un segnale chiaro: il governo riconosce nell’ingegneria e nella consulenza tecnica un asset strategico, non soltanto per la competitività economica, ma anche per la proiezione internazionale del Paese. In un’epoca in cui la diplomazia passa sempre più dalle infrastrutture — ponti, ferrovie, corridoi energetici e digitali — l’Italia non può che trarre beneficio dall’avere un proprio rappresentante al vertice di FIDIC.
L’ingegneria come leva di sviluppo globale
La nomina di Ingletti arriva in un momento di transizione cruciale per il settore. Le grandi sfide globali — dal cambiamento climatico alla digitalizzazione, dall’urbanizzazione sostenibile alla gestione delle risorse idriche — richiedono soluzioni ingegneristiche di livello altissimo, capaci di coniugare innovazione e responsabilità.
FIDIC, sotto la guida italiana, sarà chiamata a:
rafforzare la qualità e la trasparenza nei grandi appalti internazionali;
promuovere modelli contrattuali equi, in grado di ridurre i contenziosi;
sostenere la diffusione di pratiche sostenibili e resilienti;
valorizzare i giovani professionisti e le nuove competenze digitali.
In questo contesto, l’Italia potrà far valere le proprie eccellenze, dall’ingegneria civile alle energie rinnovabili, dalla gestione dei beni culturali alle infrastrutture tecnologiche, posizionandosi come leader in settori strategici.
Cape Town, tra G20 e visione globale
La cornice sudafricana della conferenza FIDIC non è casuale. Quest’anno, l’evento si è inserito anche nel programma delle attività parallele al G20 ospitato dal Sudafrica, ampliando la sua portata oltre la dimensione professionale.
In questo scenario multilaterale, la presenza italiana ha avuto un significato politico ancora più forte: portare al tavolo non solo la voce delle imprese, ma quella di un Paese che si propone come hub di connessione tra Europa, Africa e Asia nel campo delle infrastrutture.
Verso l’India 2026 e l’Italia 2027
La presidenza di Ingletti si apre già con una prospettiva entusiasmante. La conferenza FIDIC del 2026 si terrà in India, ma l’attenzione italiana è rivolta soprattutto al 2027, quando l’assemblea mondiale approderà per la prima volta in assoluto in Italia, grazie alla candidatura vincente presentata proprio da OICE.
Un’occasione straordinaria non solo per celebrare il ruolo dell’Italia, ma anche per attrarre nel nostro Paese migliaia di professionisti, investitori e decisori globali, creando ricadute economiche, culturali e politiche di grande rilievo.
Chi è Alfredo Ingletti
Fondatore e presidente di una delle principali società italiane di ingegneria, Ingletti ha costruito negli anni una carriera internazionale che lo ha reso una figura di riferimento nel settore delle infrastrutture complesse e della consulenza.
La sua elezione non è soltanto il riconoscimento a un percorso personale, ma il segnale di come l’Italia possa competere ai massimi livelli globali quando sa mettere in campo competenza tecnica, visione strategica e capacità di fare sistema.
Un segnale per le nuove generazioni
Infine, l’elezione di Ingletti ha un valore simbolico forte per i giovani ingegneri e consulenti italiani. Dimostra che il talento nazionale può non solo emergere, ma addirittura guidare i processi decisionali internazionali.
Come ha ricordato lo stesso neo presidente:
“Il nostro compito è costruire valore, non solo per le imprese ma per la società intera. Dobbiamo mostrare come l’ingegneria sia uno strumento di progresso e inclusione, capace di migliorare concretamente la vita delle persone in ogni parte del mondo”.
L’Italia, con la presidenza FIDIC di Alfredo Ingletti, conquista una posizione di assoluto rilievo nello scenario internazionale dell’ingegneria e della consulenza. Una vittoria che non riguarda solo il prestigio individuale, ma che segna la maturità di un intero sistema nazionale pronto a giocare un ruolo da protagonista nelle sfide globali del XXI secolo.
Dal Sudafrica all’India, fino all’Italia del 2027, il cammino è tracciato: l’ingegneria italiana ha ora la possibilità di diventare un punto di riferimento mondiale, trasformando competenza e innovazione in diplomazia e sviluppo sostenibile.
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