Sarkrace, la solidarietà corre per la ricerca sui sarcomi

Una domenica di sole, sorrisi e commozione. La IV edizione della Sarkrace ha trasformato il cuore del IX Municipio di Roma in una festa di sport e solidarietà, con centinaia di partecipanti uniti da un unico obiettivo: sostenere la ricerca sui sarcomi dei tessuti molli, tumori rari e aggressivi che colpiscono ogni anno poche centinaia di persone in Italia ma che richiedono attenzione e risorse crescenti.
Organizzata dall’Associazione Sarknos, con il patrocinio della Regione Lazio, di Roma Capitale e del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico, la corsa solidale ha offerto ai partecipanti due percorsi: i 10 km della prova competitiva e i 5 km della passeggiata solidale. Lungo la pista ciclo-pedonale di via Álvaro del Portillo, le magliette colorate e i passi festosi hanno dipinto un grande mosaico di speranza.
Una festa di comunità
Sin dalle prime ore del mattino si respirava un’aria diversa, quella che accompagna gli eventi capaci di mettere insieme mondi lontani: famiglie con bambini, sportivi esperti, anziani, associazioni, scuole. Ognuno con la propria motivazione, tutti con lo stesso spirito. “Insieme per vincere!” è stato lo slogan gridato all’unisono prima del via, diventato in poche ore un inno collettivo.
Il momento più intenso è arrivato con la consegna di una targa ai figli di Massimo, membro del direttivo Sarknos scomparso lo scorso agosto. Un gesto di ricordo e gratitudine che ha commosso i presenti, trasformando la corsa in un rito comunitario, fatto non solo di sport ma anche di memoria condivisa.
Le istituzioni: “Un messaggio che va oltre lo sport”
La dimensione sociale della giornata è stata sottolineata anche dalle voci istituzionali. Una lettera del ministro per le Disabilità, letta in apertura dal presidente dell’associazione Sergio Valeri, ha ricordato come “eventi come questo abbiano un valore che va oltre la raccolta fondi: rappresentano un momento di condivisione e incoraggiamento, fondamentali per affrontare la malattia con maggiore forza e serenità”.
Parole forti sono arrivate anche da Carlo Tosti, presidente della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico: “I sarcomi sono tumori rari che necessitano di diagnosi sempre più precoci. Iniziative come la Sarkrace non solo sensibilizzano l’opinione pubblica, ma mostrano come la collaborazione tra istituzioni, associazioni e comunità sia la chiave per avanzare in questa battaglia”.
La sorpresa dei cani da salvataggio
A rendere l’edizione 2025 davvero unica è stata la partecipazione della Scuola Italiana Cani Salvataggio. Con dimostrazioni lungo il percorso, giochi e attività, gli amici a quattro zampe hanno conquistato grandi e piccoli, strappando applausi e sorrisi. La loro presenza ha aggiunto un valore simbolico: così come i cani da salvataggio si allenano per salvare vite, la ricerca scientifica lavora ogni giorno per offrire nuove possibilità di cura.
“È stato un momento magico– ha raccontato un volontario della scuola –. Abbiamo percepito il senso di comunità che lega persone diverse unite dalla stessa volontà di fare del bene. I miracoli esistono, e non sono quelli eclatanti, ma quelli quotidiani che nascono dalla solidarietà e dall’amicizia”.
La voce della comunità
Tra i partecipanti, molti hanno corso per ricordare chi non c’è più o per sostenere chi sta lottando. “Chi non conosceva la nostra associazione ha potuto capire oggi lo spirito che ci muove – ha spiegato Marco Paciotti, del direttivo Sarknos –. La corsa non è solo sport: è un abbraccio collettivo, un messaggio che arriva al cuore”.
Un messaggio amplificato dalle storie personali condivise durante la giornata: testimonianze di pazienti, familiari e amici che hanno trovato nello sport e nella solidarietà un’energia inaspettata.
La missione di Sarknos
Fondata da pazienti e familiari, Sarknos lavora da anni per finanziare la ricerca sui sarcomi e per diffondere consapevolezza su una malattia ancora poco conosciuta. La corsa è solo una delle iniziative di un impegno quotidiano che unisce informazione, sostegno psicologico e raccolta fondi per progetti di ricerca.
“La Sarkrace è molto più di una corsa – ha ricordato il presidente Sergio Valeri –. È un modo per stare insieme e trasformare ogni passo in un gesto concreto di speranza. La ricerca ha bisogno di tutti noi, e giornate come questa lo dimostrano. Vi aspettiamo anche nelle prossime edizioni: solo insieme possiamo fare la differenza”.
Un segnale per il futuro
La quarta edizione della Sarkrace lascia dietro di sé non solo fondi raccolti, ma soprattutto un segnale forte: l’idea che la solidarietà possa correre più veloce della malattia. E che, tra sorrisi, applausi e l’abbraccio di una comunità, sia possibile costruire un futuro in cui anche i tumori più rari non siano più invisibili.
Il messaggio finale resta quello urlato da tutti al traguardo: “Insieme per vincere!”.
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