3:22 pm, 19 Settembre 25 calendario

Roma ospita il NATO CA2X2 Forum, al centro del futuro della difesa

Di: Redazione Metrotoday
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Simulazione, cooperazione e tecnologia 

Nel cuore della Capitale, fra le sale conferenza dell’Ergife Palace, si accenderanno domani i riflettori su uno dei più importanti appuntamenti internazionali nel campo della difesa, della sicurezza e dell’innovazione tecnologica: il NATO CA2X2 Forum 2025. Tre giorni di dibattiti, presentazioni, workshop, esercitazioni simulate e networking, che metteranno in dialogo esperti militari, industrie high-tech, università e rappresentanti di oltre 30 Paesi.

Che cos’è il Forum CA2X2

CA2X2 sta per Computer-Assisted Analysis, eXercise, eXperimentation, ossia Analisi, Esercitazioni ed Sperimentazione assistite da strumenti digitali. Il Forum si svolge ogni anno sotto l’egida del NATO Modelling & Simulation Centre of Excellence (M&S COE), che svolge un ruolo cruciale nel promuovere le tecnologie di modellazione e simulazione al servizio dell’alleanza, soprattutto nella preparazione, nella formazione, nella sperimentazione operativa e nelle attività connesse alla guerra multidominio.

L’edizione 2025 – ventesima nel suo genere – si terrà a Roma dal 23 al 25 settembre, presso l’Hotel e Centro Conferenze Ergife. È già previsto un ampio parterre: centinaia di partecipanti, decine di contributi scientifici e tecnici, iniziative espositive, dimostrazioni pratiche.

Tema e questioni chiave

Il titolo del Forum di quest’anno è eloquente: “From Simulation to Action: Wargaming, Exercising and Experimenting for Multi-Domain Advantage”. In altre parole, l’obiettivo è quello di superare la fase puramente concettuale per concentrarsi su come la simulazione possa diventare uno strumento operativo concreto nei conflitti, nella difesa, nella cooperazione tra nazioni.

Tra i temi principali:

Il ruolo crescente dell’intelligenza artificiale nella modellazione, nella previsione e nei sistemi decisionali simulati.

Wargaming e sperimentazione, ossia l’uso di scenari simulati per testare strategie in ambienti complessi, multidominio (terra, aria, mare, cyber, spazio).

Esercitazioni congiunte e interoperabilità, incluse le infrastrutture di training distribuito (Distributed Synthetic Training, DST).

Standard di comunicazione e sicurezza nei sistemi di simulazione, una questione fondamentale per garantire che esercitazioni, analisi, scenari condivisi con alleati non diventino veicolo di vulnerabilità.

Il ruolo dell’Italia e del Centro di Eccellenza

L’Italia ha un posto centrale in questo scenario. Il NATO Modelling & Simulation Centre of Excellence, con sede nei pressi di Roma, è accreditato come COE NATO dal 2012; la sua missione è sostenere l’Alleanza sviluppando competenze, best practice, formazione e standard nell’ambito della simulazione, sperimentazione e analisi.

Il fatto che Roma sia la sede del Forum sottolinea non solo la capacità organizzativa, ma anche la strategicità italiana come “Framework Nation” nel contesto della NATO M&S COE. L’Italia, infatti, funge da ponte tra il mondo accademico, quello industriale e quello militare, favorendo collaborazioni che spaziano dallo sviluppo tecnologico alla difesa, dalla ricerca all’innovazione.

Storia della simulazione nella difesa

Per comprendere l’importanza del Forum, è utile uno sguardo retrospettivo.

Negli ultimi due decenni la simulazione per la difesa è passata dall’essere un supporto marginale a un elemento centrale della pianificazione operativa, della formazione e del comando. Le esercitazioni dal vivo (live training) restano fondamentali, ma sono costose, logisticamente complesse, con limiti in termini di riproducibilità e controllabilità.

Parallelamente, la tecnologia digitale è migliorata: calcolo ad alte prestazioni, ambienti virtuali e sintetici, IA, realtà mista, modelli basati su dati sempre più granulari. Tutto ciò consente esercitazioni ibride, scenari con migliaia di attori simulati, test logistici, simulazioni su catene di comando disaggregate e interoperabilità internazionale. Questa evoluzione è diventata particolarmente evidente nell’ultimo quinquennio, anche a causa di conflitti recenti che hanno richiesto una risposta rapida e polivalente.

Le sfide del multidominio (che includono domini non tradizionali come il cyber e lo spazio) hanno reso imprescindibile integrare simulazione, sperimentazione e analisi per progettare strategie che funzionino su fronti molteplici. I Forum CA2X2 hanno contribuito costantemente a delineare questi fronti: con pubblicazioni, workshop, testimonianze militari, industria, università.

Lo scenario geopolitico

L’organizzazione del Forum in questo momento storico risponde a pressanti esigenze:

Tensioni crescenti in molte aree: dall’Ucraina al Medio Oriente, dai conflitti iberici ai problemi in conclavement (mare, spazio, cyber). Serve capacità di reazione rapida, simulazioni reali, coordinamento multinazionale.

Innovazioni tecnologiche accelerate: intelligenza artificiale, machine learning, realtà virtuale e aumentata, sistemi autonomi. Queste tecnologie non sono solo “di ricerca” ma stanno diventando operative, richiedendo regolamentazioni, standard, interoperabilità.

Risorse limitate e costi elevati: le esercitazioni reali sono costose (in termini di tempo, logistica, consumi, personale, sprechi). La simulazione permette di sperimentare, allenarsi ed analizzare alternativamente, riducendo rischi, costi, errori.

Crescente importanza della formazione, della dottrina, dello “studio delle lezioni imparate”: non basta avere strumenti; serve che le forze armate, le industrie, le istituzioni sanno usarli al meglio, cooperando. I centri di eccellenza, i Forum come CA2X2, diventano spazi essenziali per diffondere cultura, competenze, strumenti condivisi.

Gli attori

Il NATO M&S COE, come organizzatore centrale, già attivo nella definizione degli standard e dei programmi di training avanzato della NATO.

  • Industrie sponsor ed espositrici, ad esempio aziende che lavorano su simulazione, IA, software per sistemi federati di esercitazione. Un esempio: Pitch Technologies, che sarà presente con prodotti per Distributed Synthetic Training e interoperabilità.
  • Accademici e centri di ricerca, coinvolti sia nelle simulazioni teoriche sia nella validazione/prima applicazione operativa.
  • Rappresentanti militari e difesa di paesi NATO, partner e nazioni associate interessate a rafforzare capacità nazionali attraverso partecipazione condivisa.

Come ogni evento che unisce diplomazia, tecnologia e sicurezza, ci sono aspetti da monitorare:

Protezione dei dati e sicurezza informatica: quando si parla di esercitazioni simulate che coinvolgono scenari sensibili, interoperabilità tra diverse nazioni, sistemi nazionali, è essenziale garantire che non emergano vulnerabilità; la condivisione di simulazioni non può compromettere l’assetto critico di sicurezza.

Affidabilità e trasparenza delle simulazioni: una simulazione è tanto utile quanto realistico è il modello che la supporta. Dati errati, presupposti non verificati possono condurre ad errori strategici. Serve quindi che le tecnologie siano validate, che i limiti siano chiari.

Equilibrio tra competizione e cooperazione industriale: molte aziende che partecipano al Forum sono rivali ma anche potenziali partner. È importante che l’evento favorisca la condivisione quando serve ma anche la competitività in termini di qualità, innovazione.

Tenuta del “fattore umano”: la simulazione e l’AI aiutano molto, ma non sostituiscono leadership, intuizione, creatività, decisioni morali, gestione dell’incerto. Bisogna che le organizzazioni militari non perdano di vista che la tecnologia è uno strumento, non un fine.

Opportunità concrete

Per il Paese ospitante, portatore di uno dei centri tecnologici e strategici della NATO, questo Forum porta benefici concreti:

  • Sviluppo industriale e tecnologia avanzata: le imprese italiane attive nel settore della difesa, della realtà virtuale, dell’IA, dei sistemi software complessi potranno fare networking, trovare partner internazionali, proporre prodotti e progetti.
  • Ricerca e università: possibilità di rafforzare le collaborazioni accademiche, partecipare a progetti europei o NATO, attingere finanziamenti, sviluppare corsi formativi legati alla simulazione, AI, sperimentazione tecnologica.
  • Ruolo internazionale e diplomazia: ospitare il CA2X2 Forum rafforza l’immagine dell’Italia come paese affidabile e propositivo nel contesto della difesa collettiva, capace di integrare operazioni, tecnologia e cooperazione multilaterale.
  • Formazione e capacità nazionali: il coinvolgimento diretto del Centro di Eccellenza italiano permette di aumentare le competenze locali, di accrescere la preparazione delle forze armate e del personale tecnico, in linea con le esigenze alleate.

Al di là del Forum, ci sono iniziative che profilano il futuro prossimo del modeling & simulation:

Il programma Distributed Synthetic Training (DST), volto a collegare centri di simulazione nazionali in un’infrastruttura federata, che consenta esercitazioni multinazionali in ambienti virtuali condivisi, in tempo reale o quasi. Diverse nazioni stanno preparando l’adozione di standard che consentano questa interoperabilità.

Lo sviluppo di HLA-4 (High Level Architecture, versione 4) come nuovo standard per simulazioni federate. Ci sono aziende che stanno già investendo in software compatibili con HLA-4 per garantire scalabilità, sicurezza e compatibilità con sistemi vecchi e nuovi.

Progetti legati alla visualizzazione avanzata, realtà aumentata/aumentata, ambienti immersivi per rehearsal operativo, decision-support avanzato. Il crescente uso di intelligenza artificiale nei modelli predittivi e nel supporto decisionale è tra le spinte più forti.

Il Forum come specchio di sfide e speranze

Il NATO CA2X2 Forum 2025 non è solo un congresso tecnico: è una fucina di idee che riflette le tensioni, le speranze, le contraddizioni del nostro tempo. Da un lato, l’attrazione verso tutto ciò che è digitale, simulato, automatizzato; dall’altro, la consapevolezza che il sistema difesa deve restare umano, responsabile, trasparente.

In un mondo dove gli scenari globali cambiano rapidamente – crisi internazionali, progresso tecnologico accelerato, minacce ibride – la capacità di “trasformare la simulazione in azione” è una delle sfide più urgenti. La cooperazione, la fiducia, gli standard comuni diventano non optional: sono la base su cui si costruisce qualsiasi credibile strategia di difesa collettiva.

Quale risultato ci si può attendere da questi giorni a Roma? Forse non innovazioni radicali – quelle richiedono anni di R&D, sperimentazioni, investimenti – ma sicuramente tracce: nuovi accordi, proposte, progetti pilota, partenariati tecnico-scientifici che potranno dare forma alle strategie degli anni a venire.

19 Settembre 2025
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