3:59 pm, 18 Settembre 25 calendario

Quando le orche affondano yacht: un fenomeno che inquieta

Di: Redazione Metrotoday
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Un gruppo di orche marine ha speronato e affondato uno yacht turistico al largo del Portogallo, nel tratto di mare vicino a Fonte da Telha, poco a sud di Lisbona. A bordo cinque persone, tutte salve grazie a un pronto intervento da parte delle autorità marittime e di imbarcazioni vicine. Un secondo natante ha subito danni gravi in una vicina località a nord, nella baia di Cascais. Non è la prima volta che si verificano incidenti simili: negli ultimi anni, numerosi casi registrati lungo le coste iberiche suggeriscono una nuova tendenza, che desta preoccupazione, curiosità e anche dibattito scientifico.

Cosa è successo

Sabato scorso, intorno alle 12:30 del pomeriggio, la Autorità Marittima Portoghese ha ricevuto una chiamata di emergenza da un’imbarcazione turistica in difficoltà presso Fonte da Telha, una località costiera a sud di Lisbona. Cinque persone si trovavano su uno yacht appartenente al Nautic Squad (club velico) quando un pod di orche ha cominciato a speronare e colpire ripetutamente lo scafo. Secondo le testimonianze raccolte, dopo i primi impatti lo yacht ha iniziato a imbarcare acqua, la situazione è degenerata e l’imbarcazione è lentamente affondata.

Allo stesso tempo, un secondo equipaggio su una seconda imbarcazione nelle vicinanze, nella zona della Baia di Cascais, ha riportato danni sostanziali — in particolare al timone — ma è riuscito a evitare il peggio grazie all’intervento della guardia costiera e alla vicinanza ad altri natanti che hanno prestato soccorso.

Non ci sono stati feriti: l’intero equipaggio dello yacht affondato e quello danneggiato sono stati messi in salvo. Le autorità marittime hanno attivato le motovedette, la Capitaneria di Porto di Lisbona e la stazione di salvataggio di Cascais insieme ad unità di soccorso civile.

Allarme in mare

Il caso recente non è isolato. Dall’estate del 2020 ad oggi si è registrato un aumento consistente degli incontri ravvicinati, delle collisioni e, in alcuni casi, di danneggiamenti gravi tra orche (killer whales) e imbarcazioni lungo le coste dell’Iberia (Spagna e Portogallo), nonché nello Stretto di Gibilterra.

Lo yacht Alboran Cognac, attaccato da orche nel maggio 2024 nello Stretto di Gibilterra, che affondò dopo aver riportato danni severi allo scafo. L’equipaggio fu salvato.

Il caso della barca a vela “Bonhomme William”, che venne speronata e affondata nei pressi di Tarifa-Barbate.

Numerosi danneggiamenti a timoni, eliche ed elementi strutturali di barche più piccole, anche se non tutti gli incidenti hanno avuto esito fatale per l’imbarcazione.

Segnalazioni che parlano di decine, centinaia di “interazioni” — incontri ravvicinati, urti, comportamenti strani — raccolte da enti e osservatori marini, molte volte documentate tramite video o racconti di diportisti.

Questi episodi hanno posto in evidenza che non si tratta solo di comportamenti rari o casuali, ma forse di una tendenza che si sta consolidando.

Le orche iberiche: chi sono, dove vivono

Popolazione e caratteristiche

Le orche dell’Iberia costituiscono una sottopopolazione relativamente piccola, distribuita lungo la costa atlantica di Spagna e Portogallo, con presenza stagionale nello Stretto di Gibilterra. Queste orche appartengono all’Orcinus orca, specie ben nota, ma con varianti genetiche e comportamentali specifiche nel contesto iberico. Sono specie ad alto livello trofico, predatrici eccellenti, sociali, intelligenti, con strutture di gruppo complesse.

Comportamenti recenti

Ciò che sorprende nella serie di incidenti recenti è il pattern ricorrente:

Le orche attaccano spesso dal lato di poppa (la parte posteriore dell’imbarcazione): questo permette loro di danneggiare timone, eliche, organi di comando della barca.

Gli impatti non sono casuali ma ripetuti: le orche, nei video, appaiono focalizzarsi su punti deboli, urtando in modo da provocare danni strutturali.

Alcuni esperti ipotizzano che il comportamento sia “giocoso” o esplorativo, ma diventato distruttivo, o che gli animali abbiano imparato tra di loro un modello di azione aggressivo verso le barche.

Una delle orche note è stata soprannominata “White Gladis”; è attribuita ad alcuni di questi episodi la leadership o l’influenza di una femmina dominante che potrebbe aver “trasmesso” il comportamento ad altre orche. Questo suggerisce la possibile diffusione culturale del gesto all’interno del branco.

Perché le orche attaccano le barche

Gli esperti stanno discutendo diverse ipotesi, non necessariamente alternative tra loro, che potrebbero spiegare questo fenomeno emergente:

Comportamento esplorativo / gioco

Le orche sono creature curiose. Alcuni attacchi potrebbero derivare da esplorazione: test dei materiali, pressioni causate dagli scafi, impatto acustico. Quello che per loro può cominciare come interazione “non letale” diventa dannoso se l’imbarcazione non regge gli impatti.

Imitazione sociale

Un’idea forte è che, come succede con altri comportamenti animali complessi, alcune orche abbiano imparato da altri individui a colpire barche, soprattutto timoni, e che questo comportamento sia tramandato nel pod. La presenza ricorrente di alcune orche identificate in più incidenti rafforza questa ipotesi.

Stress ambientale / competizione / cambiamenti nell’ecosistema

Alterazioni nella disponibilità di prede, disturbi marini, inquinamento, traffico navale crescente possono modificare i comportamenti naturali. Se le orche vivono in un ambiente disturbato, possono reagire in nuovi modi, talvolta con quelli che sembrano attacchi.

Errore di percezione

È possibile che le orche percepiscano le barche come minacce o come oggetti sconosciuti da esplorare, confuse magari da riflessi, suoni, da strutture sott’acqua. La rottura del timone, lo sbalzo improvviso, possono essere un effetto collaterale di questo tipo di interazione, non di intenzione omicida.

Incidenti precedenti

Alcune orche possono essere state ferite o spaventate da imbarcazioni in passato. Un trauma, reale o percepito, può generare un comportamento di difesa o vendetta animale, sebbene la nozione di vendetta sia antropomorfica; tuttavia, modifiche di comportamento a seguito di eventi negativi sono documentate in alcuni animali.

Rischi per la nautica e il turismo

Anche se non ci sono feriti nei casi recenti, la possibilità che qualcuno rimanga ferito esiste: se l’imbarcazione affonda lontano dalla costa, con mare mosso o condizioni meteo avverse, le conseguenze potrebbero essere gravi. Equipaggi inesperti, turisti che non conoscono le pratiche di sicurezza, yacht minori con materiali più fragili: sono tutti fattori che aumentano il rischio.

Perdita di imbarcazioni: il costo di riparazione o sostituzione può essere elevato, in particolare per imbarcazioni da diporto ben attrezzate.

Impatto sull’assicurazione nautica: se il fenomeno diventerà più frequente, i premi assicurativi potrebbero aumentare, o potrebbero comparire clausole specifiche per danni dovuti a interazioni marine.

Per gli armatori e le società di charter, rischio reputazionale: turisti potrebbero evitare rotte viste come pericolose, specie se amplificate dai media.

L’immagine turistica del Portogallo come destino di vela, turismo nautico e crociere potrebbe subire alterazioni. Alcuni porti, associazioni di diportisti stanno già registrando dubbi da parte di clienti su sicurezza. Le autorità marittime locali dovranno forse intervenire anche con campagne informative.

Misure preventive

Le autorità portoghesi e spagnole stanno consolidando azioni coordinate per mitigare il fenomeno:

Monitoraggio dei pod di orche, con segnalazioni ai diportisti quando si rilevano movimenti sospetti.

Uso di radar marini, acustica subacquea per rilevare la presenza e la posizione delle orche.

Emissione di avvisi via radio / app / piattaforme nautiche: rotte consigliate, zone da evitare quando le orche sono segnalate, orari più sicuri.

Studio di deterrenti non aggressivi — sonore / acustici — che possano dissuadere le orche dall’avvicinarsi troppo.

Formazione e informazione per equipaggi turistici: cosa fare se le orche si avvicinano, come comportarsi, procedure di sicurezza, richieste di soccorso.

Considerazioni etiche ed ecologiche

Non va dimenticato che le orche sono specie protette, specie a rischio, la cui esistenza è essenziale per l’equilibrio degli ecosistemi marini. Qualsiasi azione umana nei loro confronti — persecuzione, allontanamento forzato, distruzione dell’habitat — può avere ripercussioni gravi.

C’è perciò un equilibrio delicato da mantenere: proteggere le vite umane e le imbarcazioni senza trasformare le orche in bersagli. La maggior parte degli scienziati invita alla cautela nel giudicare il comportamento animale con categorie umane come “vendetta”, “attacco intenzionale”, preferendo concentrarsi su dati osservativi, sui risultati delle interazioni e sul disegno comportamentale emergente.

Un aumento delle interazioni dannose, con casi più gravi, magari vittime o incidenti più rischiosi.

Pressione sulle autorità locali affinché regolamentino la navigazione di imbarcazioni da diporto in certe fasce orarie o in zone note per la presenza di orche.

Innovazioni tecnologiche: materiali più resistenti, scafi rinforzati, timoni protetti, sistemi di allarme.

Campagne internazionali di ricerca su questo comportamento, collaborazioni tra biologi marini, protezione civile, università, enti marittimi.

Possibile impatto sul turismo nautico, con reclami, calo di prenotazioni, richieste assicurative, paura tra i diportisti.

L’affondamento dello yacht a Fonte da Telha non è solo un incidente della cronaca: è un segnale che il mare, con le sue creature iconiche come le orche, ci richiama con la sua potenza e la sua imprevedibilità. Benché non ci siano state vittime, il danno materiali e psicologico è reale, e apre interrogativi che vanno oltre gli scafi spezzati.

E mentre gli scienziati si interrogano, i diportisti guardano al mare con occhi nuovi — non solo pieni di avventura, ma anche di cautela.

18 Settembre 2025 ( modificato il 17 Settembre 2025 | 16:11 )
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