5:52 pm, 17 Settembre 25 calendario

Mattia Furlani, oro mondiale: il salto che segna una storia

Di: Redazione Metrotoday
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A vent’anni, Mattia Furlani ha scritto una pagina indelebile per l’atletica italiana. Con un salto lungo 8,39 metri al quinto tentativo nella finale dei Mondiali all’aperto di Tokyo, l’azzurro ha conquistato la medaglia d’oro nel salto in lungo, diventando il primo italiano nella storia a vincere questo titolo iridato e il più giovane campione mondiale di sempre nella disciplina.

Il momento decisivo

La gara si è sviluppata come un film, con colpi di scena, tensione, e infine la liberazione emotiva. Furlani, rappresentante delle Fiamme Oro, ha iniziato con tentativi altalenanti: due nulli nei primi tre salti, un salto che non lo ha soddisfatto completamente fino al quarto tentativo da 8,22 m, che lo riportava in gara ma non ancora al vertice.

Poi è arrivato il quinto salto: 8,39 m, con vento favorevole (+0.2 m/s), misura che non solo gli ha dato l’oro, ma anche il record personale all’aperto.

Sotto i riflettori, superato il giamaicano Tajay Gayle (argento con 8,34) e lo cinese Shi Yuhao (bronzo con 8,33).

Tentoglou, greco campione olimpico e mondiale indoor, arrivato a Tokyo come favorito dall’alto dei suoi 8,46 m stagionali, è stato ostacolato da crampi e non è riuscito ad andare oltre un salto di 7,83 m che non gli ha permesso di accedere ai salti successivi.

Il valore simbolico del traguardo

Oltre alla prestazione atletica, la vittoria di Furlani rappresenta molti primati:

  • Primo oro mondiale all’aperto per l’Italia nel salto in lungo maschile. L’ultima medaglia iridata in questa specialità per l’Italia era stata l’argento di Andrew Howe ad Osaka 2007.
  • Furlani, a 20 anni, batte un record storico: è il più giovane atleta ad aver mai vinto l’oro mondiale nel lungo. Carl Lewis, che fino a oggi deteneva il primato giovanile, aveva 22 anni quando vinse a Helsinki nel 1983.

Per l’Italia, è una stagione da incorniciare: dopo l’oro indoor ai Mondiali di Nanchino 2025, Furlani completa il doppio titolo (“double”) nel lungo, indoor e outdoor, a livello mondiale.

Chi è Furlani

L’ascesa di Mattia Furlani non è arrivata per caso. È frutto di anni di progressione costante, di gare giovanili, di primati, di adattamenti. Di seguito le tappe più significative.

2022 (U18) Europei U18 (Gerusalemme) Oro nel lungo con 8,04 m Breakout internazionale; miglior prestazione europea U18.

2022 (Allievi) Nazionali salto in alto e salto in lungo 2,16 m nell’alto; 7,87 m nel lungo Dimostrazioni di polivalenza, equilibrio tecnico.

2023 Europei Under-20 e Meeting di Savona 8,23-8,24 m Conferma che il salto di qualità c’è; record U20.

2024 Record italiano indoor, argento in Europei, bronzo alle Olimpiadi 8,34 m indoor, 8,38 agli Europei, 8,34 a Parigi Furlani diventa nome fisso tra i grandi; esperienza olimpica cruciale.

2025 Mondiali indoor Nanchino e Mondiali Tokyo Oro indoor; poi oro outdoor con 8,39 m Il coronamento di un processo di crescita.

Sul fronte personale, Furlani è figlio d’arte: la madre è Khaty Seck, ex velocista senegalese, che è anche la sua allenatrice. Il contesto familiare è stato più volte indicato come componente essenziale del suo equilibrio mentale e della sua capacità di sopportare la pressione.

I margini di miglioramento

Nonostante il successo, la carriera di Furlani mostra anche elementi che andranno curati:

  • Regolarità nei salti validi: nella finale di Tokyo, i primi tre salti sono stati altalenanti (due nulli). A livello internazionale è fondamentale trovare continuità già nelle qualificazioni.
  • Gestione fisica: tentativi di mishap fisici, scarsa stabilità nel run-up, qualche segno di esitazione quando la pressione sale. Mantenere in salute assetto biomeccanico e muscolare sarà essenziale.
  • Confronto con i grandi: Tentoglou, Gayle, Shi e altri hanno esperienza e continuità alle spalle. L’obiettivo sarà non solo vincere, ma anche difendere il titolo, essere competitivo in tutte le condizioni (vento, pedana, clima, avversari).

Significato per l’Italia dell’atletica

L’oro di Furlani non è solo un successo personale: è una scossa per l’intero movimento. Alcune riflessioni:

  • Dopo anni in cui l’Italia nel salto in lungo maschile aveva faticato a convertire potenzialità in vittorie ai massimi livelli, questo risultato dimostra che il ricambio generazionale può produrre campioni già in età giovane.
  • L’influenza dei modelli passati (Howe, Evangelisti, altri) viene raccolta e rilanciata. Furlani ora diventa un riferimento per giovani che guardano alle pedane internazionali.
  • Investimento tecnico: l’allenamento, le strutture, il sostegno federale e familiare appaiono fondamentali per questi exploit. Il sistema (club, federazione, coaching) potrà trarre spunto dal successo per rafforzarsi.
  • Impatto sociale: un campione mondiale giovanissimo ha il potere di ispirare, ma anche di richiamare l’attenzione su discipline dell’atletica meno “popolari” ma ricche di valore educativo (tecnica, pazienza, sacrificio).

Carl Lewis e gli altri

Il record “più giovane oro mondiale nel lungo” è un titolo pesante. Carl Lewis vinse a 22 anni nel 1983, un tempo in cui l’Italia non era così competitiva nel lungo con atleti under 22. Furlani ha tagliato questo traguardo a 20 anni. Questo non significa che sia subito una leggenda, ma il potenziale per diventarlo c’è tutto.

Andrew Howe, argento mondiale ad Osaka 2007, portò l’Italia sul podio ma non riuscì a salire fino al gradino più alto.

Giovanni Evangelisti, medaglia alle Olimpiadi, fu un nome importante ma non riuscì mai a vincere un titolo mondiale all’aperto nel lungo maschile.

Altri ragazzi azzurri giovanissimi (juniores, under-20) che hanno mostrato numeri ma che poi hanno faticato a mantenere la progressione sull’arco degli anni.

Le parole di Furlani

Le sue dichiarazioni a caldo sono state emotive, ma piene di umiltà. Tra i passaggi più significativi:

“Finché non sento l’inno non ci credo, è qualcosa di magico” — sul podio, appena realizzato il trionfo.

Abbiamo gestito la gara in maniera perfetta, ci abbiamo creduto fino all’ultimo salto.” — il pensiero rivolto al suo team, alla madre-allenatrice, e al proprio approccio mentale.

Obiettivi e futuro

Con questo oro e con un anno ormai storico alle spalle, quali saranno i prossimi passi per Furlani?

Difesa del titolo: nei Mondiali futuri, negli Europei, nelle Olimpiadi. Tutte manifestazioni che richiederanno costanza e maturità.

Migliorare ulteriormente il personale: 8,39 è un punto di partenza. Ci sono opportunità per andare oltre, con le condizioni giuste (vento, pedana, salute).

Esperienza internazionale continua: gare di Diamond League, meeting internazionali, scontri con i migliori per affinare la testacoda agonistica.

Gestione della salute: evitare infortuni, curare la preparazione fisica, mentale, alimentare. L’equilibrio sarà la chiave per durare.

Ruolo di esempio: con la popolarità che arriva, Furlani diventerà un volto noto. I giovani lo guardano come modello, e sarà importante anche gestire pressioni extra-agonistiche (media, sponsor, attese).

Il salto a 8,39 metri non è solamente una misura: è un segnale. Il segnale che l’Italia può competere – e vince – nel massimo dell’atletica mondiale anche con giovani emergenti. È il risultato di un percorso, di talento, di sacrifici, ma anche di decisione nel momento decisivo.

Mattia Furlani, con quest’oro, centra un sogno individuale e allo stesso tempo apre una nuova stagione per l’atletica italiana maschile nel lungo. È una vittoria che pesa per la storia, e che promette traguardi ancora più ambiziosi.

17 Settembre 2025
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