7:53 am, 16 Settembre 25 calendario

Serie A, 3ª giornata: botta e risposta, volti nuovi e il ritorno dei veterani

Di: Redazione Metrotoday
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Una terza giornata di Serie A che consegna conferme inattese, sorprese succose e qualche interrogativo che si affaccia forte in panchina. Tra esordi da annotare, partite tiratissime e qualche passo falso, il quadro che emerge è quello di un campionato che non rallenta, con squadre pronte fin da subito a giocarsi le proprie carte altissime.

I risultati più significativi

Ecco una panoramica dei match che hanno fatto discutere:

    Juventus‑Inter 4‑3, con il gol decisivo all’ultimo da parte di Vasilije Adzic che consegna ai bianconeri una vittoria sofferta in un Derby d’Italia particolarissimo.

    Fiorentina‑Napoli 1‑3, in cui il Napoli fa valere qualità e freschezza, grazie anche a un debutto da ricordare di Rasmus Hojlund, che timbra subito il cartellino con uno stacco preciso.

Questi due match da soli bastano a raccontare la complessità del torneo: emozione, cambi di ritmo, gol e colpi di scena.

Le conferme del momento

    Napoli continua la sua corsa perfetta. Dopo due turni vincendo, tiene viva la scia positiva anche fuori casa contro la Fiorentina, grazie a un mix equilibrato tra esperienza (De Bruyne), nuove leve (Beukema) e attaccanti vogliosi di impressionare (Hojlund).

    Juventus dimostra resilienza. Nonostante momenti di sofferenza, specialmente nel finale, riesce a strappare la vittoria contro una Inter che ha mostrato lampi ma ha pagato qualche distrazione di troppo. L’ingresso di Adzic segna un altro step interessante nel percorso di ringiovanimento e profondità della rosa.

Le sorprese e le delusioni

    Inter: da favorita in molti pronostici, resta a mani vuote. Il gioco c’è, qualche sfumatura da limare anche (difesa, gestione del vantaggio), ma la pressione è già alta dopo due sconfitte su tre gare. Il rischio è che la stagione inizi a pesare.

    Fiorentina: partita aperta e con segnali positivi, ma al momento paga le disattenzioni difensive che concedono troppo contro top team. Il gol subito troppo presto, la mancanza di continuità nel riprendere il ritmo della partita fanno la differenza.

    L’esordio di Hojlund nel Napoli è una boccata d’aria fresca. Attaccante giovane, veloce, con un buon senso dell’inserimento: il debutto convincente fa sperare che possa essere una soluzione valida anche nei momenti in cui la squadra è sotto pressione.

A che punto siamo davvero

Per capire meglio dove possa andare questo campionato, vale la pena guardare indietro:

    Negli ultimi anni, squadre come Napoli e Juventus hanno spesso iniziato forte, ma la “resistenza” di Inter e Milan è sembrata una spina costante per lo scudetto. Oggi la situazione è già più complicata per chi subisce, come l’Inter: le partite “facili” non esistono più.

    Giovani che emergono: l’anno passato la Serie A ha visto giovani come Retegui, Ceesay, e altri farsi largo come titolari o protagonisti. Con Adzic, Hojlund e altri sotto i riflettori, c’è la sensazione che anche in questa stagione il ricambio generazionale non sia solo una necessità ma un vero progetto.

    Allenatori sotto esame: Tudor, Conte, Inzaghi (per citare alcuni), vengono già valutati non solo sui risultati o sul gioco in sé, ma sulla capacità di reagire, di mandare segnali, di “saper perdere” e rialzarsi. Le partite così tirate come Juventus‑Inter evidenziano quanto la mentalità stia diventando una componente fondamentale per il vertice della classifica.

I temi tattici da osservare

    Pressing e transizioni rapide: Napoli e Juve (in certi momenti) hanno fatto della verticalità, del cambio di ritmo e del recupero palla alto il loro marchio. Inter invece, quando spinge, rischia in contropiede.

    Gestione della panchina: l’ingresso di giocatori freschi come Adzic è risultato decisivo. Squadre con rose più corte o meno adattabili rischiano di pagare dazio, specie nelle qui‑prime pressioni del campionato.

    Solidità difensiva: la Juve ha rischiato sul finale contro l’Inter; il Napoli ha concesso poco ma non è immune a blackout. Le difese che sbagliano poco fanno la differenza, specie nei big match.

Le domande che restano aperte

    Inter riuscirà a reagire già dalla prossima giornata, oppure il doppio passo falso diventerà un macigno pesante?

    In che misura i nuovi innesti faranno la differenza nel lungo periodo? Debutto brillante non significa garanzia di successo.

    Come risponderanno squadre come Milan, Roma, Lazio, che finora non sono state protagoniste di match così dominanti? Hanno il materiale per inserirsi nella lotta per la zona alta?

    Il calendario: partite ravvicinate, impegni in Europa per alcune squadre, la gestione dei carichi fisici e mentali sarà cruciale.

La terza giornata di Serie A ci lascia con la sensazione che il campionato volerà alto. Già si intravedono le prime tensioni, le prime fratture, ma anche la bellezza del confronto diretto: Juventus e Napoli mostrano già che non regaleranno nulla, Inter è sotto pressione, e gli outsider – giovani o “minori” che siano – hanno la voglia ma non sempre la sostanza per sfruttare la propria occasione.

Il meglio – probabilmente – è ancora davanti. Tra qualche turno capiremo chi potrà davvero puntare allo scudetto, chi dovrà lottare per l’Europa, chi batterà la fiacca in corsa.

16 Settembre 2025 ( modificato il 15 Settembre 2025 | 22:58 )
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