8:43 am, 16 Settembre 25 calendario

Scongiurato il bando di TikTok negli USA

Di: Redazione Metrotoday
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Negli ultimi giorni, un accordo “quadro” tra Stati Uniti e Cina ha scongiurato il bando imminente di TikTok negli USA, previsto per il 17 settembre. Le due nazioni, dopo intense negoziazioni a Madrid, hanno trovato un’intesa preliminare che permetterebbe all’app di breve video di continuare a operare sul suolo statunitense, mediante una struttura proprietaria sotto controllo statunitense. Lo ha annunciato il segretario al Tesoro americano Scott Bessent, sottolineando che i termini commerciali sono stati “accordati tra parti private”.

Donald Trump ha segnalato che nella giornata di venerdì è prevista una conversazione con il presidente cinese Xi Jinping per definire i dettagli finali.

Le ragioni del contendere: sicurezza nazionale, dati e algoritmo

Il nodo centrale delle tensioni riguarda la proprietà di TikTok (la società madre è ByteDance, con sede in Cina), la gestione dei dati degli utenti statunitensi e l’accesso che la Cina potrebbe avere a tali dati in forza di leggi locali, ma anche le implicazioni dell’algoritmo della piattaforma, motore delle raccomandazioni e della diffusione dei contenuti.

Il Congresso USA ha approvato una legge nell’aprile 2024 che impone a ByteDance di vendere TikTok entro una certa data, o altrimenti l’app sarebbe stata bannata. Questa legge è basata su preoccupazioni per la sicurezza nazionale e la privacy.

Il calendario serrato e le scadenze

    Scadenza legale: il 17 settembre, termine ultimo per evitare il ban qualora ByteDance non avesse venduto l’app.

    Meeting a Madrid: coinvolgimento del segretario al Tesoro Scott Bessent e del Vice Premier cinese He Lifeng, tra gli altri, su temi che includono non solo TikTok, ma anche dazi, esportazioni di tecnologia e settori strategici.

    Dialogo previsto Trump–Xi: venerdì è stata programmata una conversazione diretta tra i leader per sancire l’accordo finale dopo che il framework fosse definito.

Cosa è stato deciso — e cosa resta da definire

Decisioni:

    Un framework che prevede il passaggio della proprietà operativa negli Stati Uniti, ovvero che TikTok sarà sotto controllo statunitense.

    Le parti private coinvolte nel processo di ownership sembrano aver raggiunto un’intesa sui termini commerciali preliminari.

    La prosecuzione delle relazioni commerciali e tariffarie tra USA e Cina nel quadro più ampio delle negoziazioni in corso, che includono dazi, tecnologia e materie prime strategiche.

Restano in sospeso:

    Qual è la quota finale di ByteDance — se rimarrà con una partecipazione minoritaria o dovrà uscire del tutto.

    Come sarà gestita la parte relativa all’algoritmo: chi controllerà le raccomandazioni, i suggerimenti, la logica interna che decide cosa vedere e cosa no.

    La posizione esatta dei dati degli utenti americani: dove saranno conservati, chi vi avrà accesso, come saranno protetti.

    Gli effetti concreti sul mercato

Precedenti rilevanti: cronologia e tentativi passati

2020 Trump firma un ordine esecutivo che impone divieti su transazioni con ByteDance (Executive Order 13942).

2024 Legge bipartisan approvata dal Congresso che obbliga la vendita dell’app o ban negli USA.

Gennaio 2025 Sentenza della Corte Suprema che conferma la legge che richiede la cessione di TikTok o altrimenti il divieto.

Aprile 2025 Estensione della scadenza per la vendita di 75 giorni; discussioni su varie soluzioni (vendita, partner americani, ecc.).

Estate 2025 Vari tentativi di negoziazione, annunci e rinvii. Dazi, tensioni commerciali e questioni tecnologiche correlate fanno da sfondo.

Implicazioni politiche, economiche e sociali

Politiche:

L’accordo mostra come la politica negli USA abbia trovato una convergenza bipartisan su TikTok, viste le preoccupazioni per la sovranità digitale, la privacy e la sicurezza. Ma pure, le questioni con la Cina restano spinose: i dazi, l’accesso alle tecnologie strategiche, le materie prime (terre rare, semiconduttori) sono tutte linee rosse che rischiano di riaccendere scontri commerciali.

Economiche:

TikTok resta uno dei social con la maggiore base di utenti negli USA (oltre 170 milioni). Un blocco avrebbe avuto ripercussioni per gli inserzionisti, i creatori di contenuti, le imprese che usano la piattaforma per comunicazione e marketing. Rimanere operativo significa preservare questo ecosistema economico.

Sociali / culturali:

L’app è largamente popolare, e il messaggio di Trump che i giovani americani volevano “salvare” una “certa azienda” riflette la dimensione culturale della questione: TikTok non è solo un oggetto tecnologico, ma parte dell’esperienza quotidiana, creativa e sociale di milioni. Il blocco avrebbe diviso non solo gli utenti, ma anche generazioni, artisti, influencer.

Scenari futuri

    Rischio di compromessi opachi: Se la proprietà cambia ma l’algoritmo e i sistemi di raccomandazione restano soggetti a influenze non trasparenti, lo scetticismo resta.

    Interferenza legale cinese: ByteDance ha già fatto sapere che qualsiasi accordo dovrà essere conforme alla legge cinese. Ciò può complicare il trasferimento di tecnologie o di parti sensibili dell’algoritmo.

    Controllo effettivo vs. simulazione di controllo: Anche in passato si è discusso che certe clausole di divestimento o di gestione americana possano essere superficiali, con struttura formale ma con influenza significativa residua da Pechino.

    Possibili reazioni in Cina: Il governo centrale e le autorità competenti vorranno salvaguardare sia la propria immagine sia gli interessi economici di ByteDance, proteggendo i propri diritti, coinvolgendo magari investitori statali o controlli regolatori che possano intervenire se l’accordo sembri iniquo.

    Evoluzione normativa statunitense: Anche dopo l’accordo ci sarà probabilmente la vigilanza del Congresso, della Corte Suprema, delle agenzie per la sicurezza e la privacy, per verificare che l’intesa rispetti gli standard dichiarati e non lasci buchi di sicurezza.

L’accordo raggiunto tra USA e Cina rappresenta un punto di svolta in quella che è diventata una vera e propria guerra digitale: tra sovranità tecnologica, protezione dei dati, e competizione geopolitica. Se ben definito e applicato, potrebbe diventare un modello su come bilanciare libertà, innovazione e tutela della sicurezza nazionale. Se invece rimarrà un’intesa di principio con troppe zone d’ombra, rischia di generare nuove controversie, sentimenti di sfiducia e forse scontri diplomatici.

Nei prossimi giorni, la conversazione tra i due presidenti—Trump e Xi—sarà cruciale. Sarà in quella sede che molte delle incognite verranno confermate o smentite: quale sarà la partecipazione residua di ByteDance, chi controllerà l’algoritmo, come sarà custodito e protetto il dato, e se davvero l’app potrà continuare a operare senza restrizioni legislative. Il mondo guarda: ciò che si decide influisce non solo sul futuro di TikTok, ma anche su come le grandi potenze gestiscono la tecnologia in un’epoca di rivalità crescente.

16 Settembre 2025 ( modificato il 15 Settembre 2025 | 22:51 )
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