Pakistan lancia la campagna HPV: una svolta storica nella lotta al cancro della cervice

Il Pakistan inaugura una campagna vaccinale nazionale contro il Papillomavirus Umano (HPV), un’azione coordinata da governo, UNICEF, OMS e Gavi che punta a proteggere milioni di ragazze adolescenti da una malattia che ogni anno provoca migliaia di vittime nel paese. È il momento dell’azione preventiva: la prima fase del piano coinvolgerà ragazze fra 9 e 14 anni nelle province del Punjab, Sindh, nel Kashmir amministrato dal Pakistan e nel Territorio della Capitale di Islamabad, con l’obiettivo ambizioso di vaccinare almeno il 90% delle circa 13 milioni di ragazze idonee.
Cosa prevede la nuova campagna
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Target anagrafico: ragazze fra 9 e 14 anni, fissando un’età di routine a 9 anni per le future vaccinazioni.
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Estensione geografica: Punjab, Sindh, Islamabad, Kashmir amministrato – regioni densamente popolate e con differenze marcate nei servizi sanitari.
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Obiettivo di copertura: vaccinare almeno 90% delle 13 milioni di ragazze idonee nella prima fase.
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Modalità di somministrazione: centri sanitari fissi, scuole, team mobili e speciali, oltre a centri di sensibilizzazione nelle zone remote e comunità svantaggiate. Il vaccino sarà gratuito per le ragazze idonee.
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Campagna di informazione: un appello diretto del Ministro della Salute a contrastare disinformazione e credenze infondate; particolare sforzo per dare fiducia alle famiglie.
Incidenza e mortalità del cancro cervicale in Pakistan
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Il cancro cervicale è il terzo tipo di tumore più comune tra le donne in Pakistan, dopo il seno e l’ovaio. Ogni anno oltre 5.000 nuovi casi vengono diagnosticati, con circa 3.500 decessi.
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Tra le cause, la mancanza di screening diffuso, la diagnosi tardiva e l’accesso limitato a servizi di salute riproduttiva.
Vaccinazione e prevenzione: dati globali
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L’HPV è responsabile della quasi totalità dei casi di cancro cervicale. Vaccinare ragazze prima che abbiano contatti sessuali è la strategia di prevenzione più efficace.
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Studi recenti hanno dimostrato che la vaccinazione HPV può ridurre l’incidenza di lesioni precancerose di livello avanzato del collo dell’utero (CIN2+, CIN3+) fino all’80-90% nelle popolazioni vaccinate in età giovane.
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Globalmente, circa 144 paesi hanno già introdotto l’HPV nel loro programma vaccinale nazionale per le ragazze; in molti casi anche i ragazzi.
Sfide nel contesto pakistano
Nonostante l’entusiasmo attorno all’annuncio, l’implementazione del piano incontra ostacoli concreti.
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Disinformazione e timori culturali
Miti sull’effetto del vaccino sulla fertilità, sul ciclo mestruale, su norme religiose (se “è halal”), sono diffusi. Il Ministero ha avvertito della “propaganda falsa”. -
Accesso e copertura nelle aree remote o svantaggiate
Il numero delle ragazze non frequentanti le scuole è significativo. I team mobili, i centri nella comunità, le vaccinazioni fuori dagli schemi scolastici sono essenziali per raggiungere le ragazze in regioni rurali, aree dilaniate da calamità, o fra le popolazioni nomadi. -
Infrastruttura sanitaria e risorse umane
Occorrerà che il governo mantenga un livello alto di formazione per operatori sanitari, supply chain efficiente per il vaccino, sistemi di monitoraggio per segnalare effetti avversi e valutare la copertura. In particolare, è importante che i vaccini raggiungano in modo affidabile le comunità isolate. -
Screening e trattamento
La vaccinazione è cruciale, ma da sola non basta: bisogna che ci siano anche programmi di screening cervicale efficaci e accessibili, diagnosi precoci e trattamento. L’esperienza mondiale mostra che nei paesi dove solo il vaccino è attivo, le vittime restano alte fintanto che il cancro non viene scoperto troppo tardi.
Esperienze precedenti e dati recenti
Cosa si sapeva già in Pakistan
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Uno studio del 2022 rilevava che solo poco più della metà delle donne intervistate aveva sentito parlare del cancro cervicale, e meno del 50% era al corrente dell’esistenza di un vaccino HPV.
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Prima di questa campagna nazionale, non c’era un programma HPV su larga scala integrato; le iniziative erano sporadiche o limitate a contesti privati.
Esempi internazionali e risultati concreti
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Negli USA, dati recenti mostrano che tra le giovani donne vaccinate, le lesioni cervicali precancerose moderate/severe sono diminuite dell’ordine dell’80% in gruppi di età 20-24 anni affinché avessero ricevuto il vaccino. Anche i decessi per cancro cervicale in giovani donne sono calati significativamente.
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Studi in vari paesi con elevata copertura vaccinale dimostrano che vaccinare precocemente (tra 9 e 14 anni) porta a riduzioni molto forti del rischio a lungo termine.
L’obiettivo globale: eliminazione del cancro cervicale
L’iniziativa del Pakistan si allinea con l’impegno mondiale: l’Organizzazione Mondiale della Sanità promuove la strategia 90-70-90 per l’eliminazione del cancro cervicale entro il 2030:
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90% delle ragazze vaccinate contro l’HPV entro i 15 anni
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70% delle donne regolarmente sottoposte a screening
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90% di chi ha malattia rilevata trattata adeguatamente.
Questo target intende ridurre drammaticamente l’onere globale del cancro cervicale, soprattutto nei Paesi a basso e medio reddito.
Implicazioni sociali, culturali e politiche
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Empowerment femminile: vaccinare ragazze significa non solo protezione sanitaria ma anche un messaggio sociale forte: investire nella salute delle donne è investire nel futuro.
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Sfida alla stigmatizzazione: in molti contesti, il cancro cervicale è associato a silenzio, vergogna, ignoranza. Rendere visibile la causa preventiva può contribuire a rompere tabù.
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Ruolo dei leader religiosi e comunitari: avere autorità locali, figure religiose e famigliari che sostengono la campagna è decisivo per superare resistenze culturali.
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Sostenibilità: l’integrazione del vaccino nel programma immunizzativo di routine garantirà che la prevenzione diventi stabile e non episodica.
Una visione concreta verso il 2030
Perché il Pakistan possa davvero contribuire all’eliminazione del cancro cervicale come problema di sanità pubblica entro il 2030, devono realizzarsi alcuni elementi:
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Raggiungere e mantenere la copertura vaccinale del 90% per le ragazze 9-14 anni, così come pianificato.
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Estendere progressivamente il vaccino di routine per le bambine di 9 anni, così che ogni nuova generazione ne sia protetta da adolescente.
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Potenziare programmi nazionali di screening, con infrastrutture e formazione per diagnosi precoci.
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Rafforzare le campagne informative per contrastare la disinformazione e costruire fiducia, specie nelle aree rurali, fra le fasce meno istruite, tra comunità che non frequentano scuole regolari.
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Monitoraggio e valutazione costante per dati affidabili su copertura, efficacia, sicurezza.
L’annuncio della campagna HPV in Pakistan segna una tappa storica nella salute pubblica nazionale: può essere il punto di partenza di una trasformazione profonda nella prevenzione del cancro cervicale.
Se tutto andrà come sperato, milioni di ragazze saranno protette da una malattia evitabile; il sistema sanitario nazionale potrà rafforzare la prevenzione; la stigmatizzazione potrà essere affrontata in modo concreto. Ma il successo dipenderà da molteplici fattori: dalla capacità di raggiungere le aree più difficili, di rendere il vaccino routine, di mantenere il finanziamento e l’impegno politico, e di costruire fiducia nelle comunità.
Questa campagna rappresenta un’opportunità preziosa, per il Pakistan e per il resto del mondo: quella di dimostrare che, con volontà politica, partenariato internazionale e impegno sociale, malattie che sembravano segnate come destino possono essere prevenute, salvate aspettative, salvate vite.
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