San Pietro in festa. Un giorno di luce, speranza e nuove santità

Piazza San Pietro si è trasformata in un crogiolo di fede, entusiasmo e speranza: oltre 70–80.000 fedeli, tra giovani, famiglie e pellegrini da ogni parte del mondo, si sono radunati sotto il cielo romano per assistere alla canonizzazione dei primi santi del pontificato di Papa Leone XIV: Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati.
L’evento, previsto in due momenti separati del Giubileo della Speranza, ha assunto invece una dimensione unica e straordinaria. Il pontefice avrebbe voluto proclamare Acutis durante il Giubileo degli Adolescenti (27 aprile) e Frassati al termine del Giubileo dei Giovani (3 agosto), ma la scomparsa di Papa Francesco ha condotto a questa celebrazione congiunta, che ha assunto così un carattere ancora più simbolico e universale.
Due giovani modelli – Cento anni di differenza, un solo spirito
Carlo Acutis (1991–2006)
Applaudito come il primo “millennial” santo, Acutis è stato un giovane devoto, affascinato dalla Eucaristia, che ha saputo utilizzare il web per promuovere la fede. Creatore di un’ampia mostra digitale sui miracoli eucaristici, è stato definito “l’influencer di Dio”.
Morto per leucemia a soli 15 anni, il suo cammino verso gli altari è stato sorprendentemente rapido: due miracoli a lui attribuiti – uno in Brasile e uno in Costa Rica – ne hanno accelerato la canonizzazione, seguita alla beatificazione del 2020.
Pier Giorgio Frassati (1901–1925)
Giovane torinese, laico, impegnato nel sociale e vicino agli ultimi, Frassati fu membro dell’Azione Cattolica e della Società di San Vincenzo. Visse la santità nella quotidianità, con il motto “gioia attraverso la sofferenza”.
Beatificato da Giovanni Paolo II nel 1990, era ricordato come “l’uomo delle Otto Beatitudini”. Anche a lui sono stati riconosciuti due miracoli, incluso un caso di guarigione inspiegabile da una grave disabilità spinale.
La cerimonia: tra sacro e giovanei energie
La celebrazione, presieduta da Papa Leone XIV, è stata solenne e gioiosa. Nel suo intervento, il Pontefice ha esortato i fedeli a non sprecare la vita, prendendo esempio da Frassati e Acutis per diventare “capolavori nella fede”.
“Non sprecate le vostre vite”
Il Papa ha scelto parole semplici ma potenti, rivolgendosi soprattutto ai giovani: “puntate in alto, trasformatevi in capolavori”. Un invito a imitare due modelli di santità concreta, vissuta tra tecnologia e servizio, preghiera e carità.
Un segno di vicinanza
Al termine della Messa, Papa Leone XIV ha offerto un gesto di vicinanza e dolcezza: un giro in papamobile tra la folla, fermandosi a benedire i neonati e stringendo mani emozionate. Un momento che ha reso la giornata non solo una celebrazione di fede, ma anche un’occasione di incontro personale tra il pontefice e i fedeli.
Il Giubileo della Speranza e la Chiesa “in cammino”
La canonizzazione cade in un anno speciale: il Giubileo del 2025, definito “della Speranza”. Inaugurato da Papa Francesco e portato avanti da Papa Leone XIV come “pellegrinaggio di speranza”, questo Anno Santo ha visto milioni di pellegrini giungere a Roma.
I due santi incarnano perfettamente lo spirito giubilare: da un lato la santità radicata nella modernità digitale, dall’altro quella che nasce dall’impegno sociale e dalla carità.
La canonizzazione di Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati resterà come una delle prime parole forti di Papa Leone XIV, scritta nella memoria di Piazza San Pietro e nel cuore dei giovani.
In un tempo segnato da incertezze e trasformazioni, la Chiesa offre due fari di speranza: un adolescente che ha trasformato il web in un pulpito e un giovane che ha fatto della sua vita un canto di carità e gioia.
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