Dario Argento tra incubi, resilienza e un nuovo capitolo cinematografico

Mentre il cinema italiano celebra i suoi grandi maestri, Dario Argento, oggi 85enne, resta un punto fermo del brivido cinematografico. Una figura in cui la polvere dorata del passato incontra una tenace volontà di continuare a creare. Tra un recente ricovero, le ombre del passato e un nuovo progetto all’orizzonte, Argento emerge come un regista che vive nella memoria del pubblico e nella sua stessa carne, con tutte le sue crepe e speranze.
La crisi di agosto: salute e paura
In una calda giornata d’agosto, mentre era in vacanza a Ischia, Dario Argento è stato colto da una grave crisi respiratoria dovuta a una patologia cronica. Trasportato d’urgenza all’ospedale, le sue condizioni hanno destato apprensione, anche se si trattava di un ricovero precauzionale. In breve tempo, la sua situazione è migliorata, permettendogli di tornare a casa pochi giorni dopo.
Anche tra le mura ospedaliere ha mantenuto il proprio spirito da regista: “Fate presto, devo tornare a lavorare”, avrebbe detto ai medici. La malattia, una broncopneumopatia cronica ostruttiva, lo accompagna da tempo e rappresenta un peso serio per un fisico già segnato dagli anni, ma la sua determinazione resta inalterata.
“Occhiali neri” e la passione che non tramonta
Contrariamente a chi sulla soglia degli ottantacinque sceglierebbe la quiete, Argento ha in cantiere un nuovo film intitolato Occhiali neri. Un ritorno alla regia dopo anni di silenzio, un thriller che avrebbe avuto set tra Francia e Stati Uniti. Il progetto ha un valore simbolico: è il segnale che la sua vena creativa non è esaurita, che la passione per il giallo è ancora viva.
“Profondo Rosso”: un cult senza tempo
Il 2025 segna il cinquantesimo anniversario di Profondo Rosso, uno dei suoi lavori più amati. Il restauro in 4K e le proiezioni speciali in festival e teatri immersivi hanno riportato il titolo sotto i riflettori. Un successo artistico che dimostra come Argento non sia solo un regista del passato ma un’icona viva del cinema mondiale, ancora capace di emozionare e attirare il pubblico di oggi.
Una leggenda che continua a scrivere
Dario Argento è nato nel 1940 in una Roma ancora carica di fascino e suggestione. Figlio di una fotografa e di un produttore, ha respirato cinema fin dai primissimi anni. Ha firmato pellicole entrate nell’immaginario collettivo: L’uccello dalle piume di cristallo, La trilogia degli animali, Suspiria, Inferno, La terza madre. Un regista che ha saputo mescolare gore e bellezza, terrore e arte visiva, lasciando un solco nel cinema globale.
Le sue figlie, Fiore e Asia, rappresentano un legame con il futuro e con il mondo dello spettacolo attuale. Asia, in particolare, è diventata una narratrice a sua volta, ampliando la visione di un’arte che è sangue e passione.
Tra ricordo e rinascita
Il ricovero di agosto ha ricordato a tutti noi quanto il tempo segna anche i giganti. Eppure, il ritorno a casa, il nuovo film e i cinquanta anni di un cult sono la testimonianza di un uomo che, nonostante tutto, non smette di raccontare. Dario Argento non guarda solo al passato: continua a proiettare la propria ombra sul futuro del cinema d’autore.
Un racconto intenso tra nostalgia e futuro, orrore e bellezza, pronto per le pagine di un magazine culturale.
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