3:56 pm, 5 Settembre 25 calendario

Maturità, nuovo capitolo per l’esame di Stato

Di: Redazione Metrotoday
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Il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legge che segna una svolta significativa nell’esame di maturità, previsto per il 2026. Questo cambiamento non riguarda solo la forma, ma anche la sostanza dell’esame, con l’obiettivo di restituire centralità alla formazione culturale e personale degli studenti. La riforma, proposta dal Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, introduce novità sostanziali che influenzeranno il modo in cui gli studenti affronteranno l’esame di Stato.

Una nuova denominazione

Una delle modifiche più evidenti riguarda la denominazione dell’esame. A partire dal 2026, l’esame di Stato tornerà a chiamarsi “Esame di Maturità”, ripristinando una tradizione che risale al 1998. Questo cambiamento non è solo simbolico, ma riflette un ritorno alle origini, con l’intento di valorizzare la funzione formativa e culturale dell’esame.

La prova orale: obbligatoria e ristrutturata

Il cuore della riforma riguarda la prova orale, che diventa obbligatoria. Chi deciderà di non presentarsi o di non parlare, senza un giustificato motivo, sarà obbligato a ripetere l’anno scolastico. Questa misura mira a evitare il fenomeno della “scena muta” e a garantire che ogni studente abbia l’opportunità di esprimere le proprie competenze e conoscenze.

Inoltre, la struttura del colloquio orale subisce una trasformazione significativa. Non più un colloquio multidisciplinare, ma un esame focalizzato su quattro materie, scelte annualmente dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. Queste materie saranno comunicate agli studenti entro il mese di gennaio, permettendo loro di prepararsi in modo mirato. L’obiettivo è valorizzare le competenze specifiche e l’autonomia degli studenti, evitando la dispersione su troppe discipline.

La Commissione, struttura snella e mirata

La composizione della commissione d’esame subisce anch’essa una modifica. Le commissioni saranno ridotte da sette a cinque membri: due commissari esterni, due interni e un presidente esterno. Questa semplificazione mira a rendere l’esame più snello ed efficiente, riducendo i costi e aumentando la qualità della valutazione. I risparmi ottenuti saranno reinvestiti nella formazione dei docenti e nell’aumento dei compensi per coloro che parteciperanno all’esame.

Ruolo degli scritti e dei PCTO

Per quanto riguarda le prove scritte, non sono previste modifiche significative. Gli studenti dovranno comunque affrontare le tradizionali prove scritte, che continueranno a essere parte integrante dell’esame. Tuttavia, l’attenzione si sposterà maggiormente sulla valutazione delle competenze trasversali e sull’autonomia degli studenti.

Un altro elemento che acquisisce maggiore rilevanza è il percorso per le competenze trasversali e per l’orientamento (PCTO). Questo percorso, che comprende esperienze di alternanza scuola-lavoro, diventa parte integrante della valutazione finale. Gli studenti saranno chiamati a riflettere sulle competenze acquisite durante queste esperienze e a presentarle durante il colloquio orale.

Educazione Civica, pilastro fondamentale

L’educazione civica, già introdotta in precedenza, assume un ruolo ancora più centrale nella nuova Maturità. Gli studenti dovranno dimostrare di aver acquisito competenze in ambiti quali la cittadinanza digitale, la sostenibilità ambientale e la legalità. Queste competenze saranno valutate sia attraverso il percorso PCTO che durante il colloquio orale.

Un esame più serio e più sereno

Il Ministro Valditara ha dichiarato che l’obiettivo della riforma è rendere l’esame “più serio e più sereno”. Ciò significa che, da un lato, l’esame sarà più rigoroso e focalizzato sulle competenze reali degli studenti; dall’altro, sarà meno stressante e più orientato alla valorizzazione delle capacità individuali. L’intento è quello di evitare la “maturità da stress”, in cui gli studenti si sentono sopraffatti dalla mole di contenuti da studiare, e di promuovere una valutazione più autentica e formativa.

La riforma dell’esame di maturità rappresenta un passo importante verso una scuola più moderna e orientata allo sviluppo integrale degli studenti. Con un focus maggiore sulle competenze trasversali, sull’autonomia e sulla responsabilità, l’esame diventa uno strumento per valutare non solo le conoscenze, ma anche la crescita personale degli studenti. Il ritorno alla denominazione “Esame di Maturità” e le modifiche alla struttura dell’esame riflettono un cambiamento di paradigma: da un esame fine a se stesso a un momento di crescita e orientamento per i giovani.

In un mondo in cui le competenze trasversali e l’autonomia sono sempre più valorizzate, questa riforma sembra andare nella direzione giusta. Tuttavia, sarà fondamentale monitorare l’attuazione delle nuove disposizioni e raccogliere il feedback di studenti, docenti e famiglie per garantire che l’esame di maturità continui a essere uno strumento efficace e significativo per la valutazione e la crescita dei giovani.

5 Settembre 2025
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