5:03 pm, 4 Settembre 25 calendario

Festival di Venezia: tra incanto e scandali

Di: Redazione Metrotoday
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Viaggio tra i momenti che hanno segnato la storia della kermesse

Luci, red carpet, star internazionali e titoli attesissimi: il Festival del Cinema di Venezia è da sempre culla della bellezza filmica e palcoscenico irrinunciabile per il cinema d’autore. Eppure, tra glamour e pellicole iconiche, il Lido ha più volte acceso i riflettori della cronaca su episodi memorabili, tra scandali, proteste, assenze e roventi tensioni mediatiche. Quegli eventi che, al di là del lustrini, hanno segnato la storia della mostra e raccontano i rapporti talvolta tormentati fra arte, morale e spettacolo.

Il “primo nudo integrale”: Estasi e l’onda lunga del tabù

1934: alla seconda edizione della mostra si proietta Estasi, pellicola cecoslovacca di Gustav Machatý con Hedy Lamarr in un nudo integrale. Lo scandalo scuote Venezia, con critiche feroci e interventi istituzionali, fino a ottenere il via libera solo grazie al placet, forse inconsapevole, di Mussolini. Un momento che ridefinisce il confine tra arte e pudore, lasciando un segno indelebile nell’immaginario della kermesse.

Pasolini contrario alle sue stesse opere

1968: Pier Paolo Pasolini vede presentare Teorema contro la sua volontà e ne chiede il boicottaggio. Il film – carico di interpretazioni sociali e simboliche – scatena accuse di oscenità e omosessualità, arrivando a essere sequestrato dalla Procura veneziana. Solo dopo il processo, Pasolini viene assolto. La contraddizione tra genio e autorità, tra provocazione e libertà d’espressione trova in questo episodio una traiettoria emblematica del Festival.

 Kubrick: la provocazione del Grande Assente

Stanley Kubrick evita la Mostra con Lolita (1962) e poi con Arancia Meccanica (1971), consapevole di scatenare polemiche. Decide di non presentarsi, sapendo che la sola presenza avrebbe amplificato il clamore. Una mossa di strategia personale e intellettuale, ma anche di sfida culturale, contro i confini imposti al cinema e alla morale pubblica.

Visconti vs Fellini: i rivali eterni

Negli anni ’50, la rivalità tra Luchino Visconti e Federico Fellini infiamma il pubblico e la stampa. Nel 1954 l’edizione si trasforma in uno scontro tra “viscontini” e “felliniani”: a far discutere è l’assegnazione del Leone d’Argento a La strada di Fellini, giudicato da alcuni una scelta anti-viscontiana. La Mostra si conferma così palcoscenico anche delle tensioni interne al cinema italiano.

Censura e slogan religiosi

Nel 1966 il film Giochi di notte di Mai Zetterling, con orgie, incesto e scene provocatorie, viene riservato solo ai giornalisti, suscitando l’indignazione della stampa e della morale dell’epoca. Analogamente, nel 1988 L’ultima tentazione di Cristo (Martin Scorsese) accende proteste religiose. Il Festival diventa arena culturale in cui l’arte si misura con i tabù della società.

Guevara e l’arresto che scuote il Lido

Un giovane attore, Gabriel Guevara, viene arrestato nei pressi del Lido nel 2023 per violenza sessuale, generando articoli, polemiche e un’immediata necessaria presa di distanza ufficiale da parte della Biennale. Il clamore conferma la Mostra anche come crocevia reale e non solo simbolico tra cinema e cronaca.

Scarlett Johansson e il fermaglio ritardatario

2006: l’intero cast di The Black Dahlia arriva in ritardo alla cerimonia di apertura. L’interprete principale, Scarlett Johansson, avrebbe fatto i capricci per sistemare un fermaglio alla moda. La star couture diventa così protagonista di gossip spicciolo, trasformando l’evento in curiosità da rotocalco.

Lo “sputo-gate” tra Harry Styles e Chris Pine

Venezia 2022: una proiezione si trasforma nel set di un meme virale quando un video mostra Harry Styles chinarsi su Chris Pine in modo ambiguo, facendo scattare la leggenda dello “sputo”. Il tutto nasce da tensioni sul set e gelosie, attirando l’attenzione mediatica sulle dinamiche dietro al red carpet.

Gossip tra star e bodyguard: Elordi protagonista

Durante l’82ª edizione del Festival, l’attore Jacob Elordi è protagonista di un confronto con una bodyguard, per difendere l’accesso dei fan. Una scena da backstage che trasforma immediatamente il campo del gossip in arena virale, riaccendendo il dibattito su accessibilità e celebrità.

Il gender gap e la rappresentanza femminile

Il Festival è spesso criticato per la scarsa presenza femminile tra i registi premiati. L’assenza di donne nelle giurie o nei premi principali e la lentezza nell’inserire una quota di genere ha generato negli anni proteste, accuse di miopia e inviti alla riforma. Un tema che resta aperto, a fronte di un contesto culturale in evoluzione.

Un organismo che respira cultura e provocazione

Dal primo scandalo della nudità al red carpet contemporaneo, il Festival di Venezia rimane il crocevia in cui cinema, cultura, scandali e riflessi della società si intrecciano. La sua storia non è solo quella dei film, ma anche di identità nazionali, tabù infranti, lotte culturali, e potere mediatico. In un equilibrio sempre sospeso tra il sublime e il perturbante, il Lido continua a essere specchio del mondo che cambia.

4 Settembre 2025
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