10:24 am, 31 Agosto 25 calendario

Petrolio “per il futuro”: una nuova scoperta in Polonia

Di: Redazione Metrotoday
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Dalla crisi all’opportunità – la scoperta del giacimento Wolin East nel Mar Baltico

Un annuncio storico

La Polonia ha annunciato la scoperta del più grande giacimento di petrolio convenzionale mai individuato nel paese, situato al largo delle coste baltiche, vicino all’isola di Wolin. La società coinvolta, di origine canadese, ha comunicato che il pozzo Wolin East 1 contiene circa 22 milioni di tonnellate di petrolio e 5 miliardi di metri cubi di gas naturale di qualità commerciale. L’area di concessione estesa, se confermata, potrebbe portare i volumi complessivi a oltre 33 milioni di tonnellate e 27 miliardi di metri cubi di gas, raddoppiando le riserve nazionali della Polonia in un solo colpo.

Un risultato che assume particolare rilevanza nel contesto europeo, dove tali scoperte convenzionali sono rare e strategicamente importanti.

Numeri che pesano

Per misurare l’impatto, basti pensare che la Polonia, nel 2023, disponeva di riserve stimate intorno a 20 milioni di tonnellate di petrolio. Grazie a questa scoperta, quel patrimonio energetico potrebbe non solo raddoppiare ma rappresentare un punto di svolta per l’economia e l’indipendenza energetica del paese.

Tecnologia e contesto geologico

La perforazione è avvenuta grazie a una piattaforma “jack-up” in acque poco profonde (circa 9,5 metri), penetrando fino a 2.715 metri di profondità. La geologia del sito ha confermato la presenza di idrocarburi convenzionali, un elemento che differenzia questa scoperta dai giacimenti non convenzionali, quali shale o oil sands, più costosi da estrarre.

Implicazioni economiche e geopolitiche

La scoperta assume una valenza strategica immediata, considerando che la Polonia importa oggi oltre il 90% del suo fabbisogno energetico. Ecco perché questa enclave nel Mar Baltico apre scenari di auto-sostenibilità e potrebbe ridurre sensibilmente la dipendenza da forniture estere, in particolare da fonti russe.

Investimenti infrastrutturali – tra trasporti, raffinerie e logistica – saranno inevitabili, con effetti propulsivi sull’occupazione e sull’economia regionale. Il valore economico delle riserve è considerevole, rendendo questa scoperta paragonabile a un vero “giacimento del futuro” sull’asse strategico europeo.

Transizione energetica: frenata o crescita?

Questa scoperta arriva in un momento chiave: la Polonia sta puntando su un futuro energetico meno legato a carbone e gas esteri, investendo su rinnovabili, nucleare e sostenibilità. Tuttavia, le nuove risorse petrolifere non devono essere viste come contraddizione, ma come strumento di transizione: un trampolino di lancio che può finanziare la diffusione delle tecnologie pulite o garantire stabilità energetica durante il passaggio.

Attori e visione di sviluppo

Il CEO della società di esplorazione ha definito il giacimento “un’opportunità condivisa per valorizzare il potenziale del Mar Baltico”. Le istituzioni polacche, tra cui il geologo capo nazionale, hanno accolto con cauta ottimismo i risultati, invitando a portare avanti approfondimenti tecnici, ambientali e valutazioni economiche.

Tra futuro e scelte

Questa scoperta apre un bivio: la Polonia può scegliere di sfruttare questa risorsa come àncora di salvataggio nella transizione energetica o come trampolino per accelerarla. L’estrazione tradizionale, se ben gestita, può finanziare investimenti green, ma il rischio è che diventi un freno sulla strada del cambiamento.

L’Europa guarda: la Polonia potrebbe diventare modello di equilibrio tra sfruttamento responsabile e innovazione. Ma per farlo è fondamentale il progetto alla base: non solo trivellare, ma pianificare con intelligenza ambientale, economica e sociale.

31 Agosto 2025 ( modificato il 29 Agosto 2025 | 10:40 )
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