Zombie scoiattoli, vaiolo e scoopitti: la scienza dietro l’allarme su patologie animali inquietanti

Un’ondata di immagini inquietanti sta facendo il giro del web: scoiattoli con tumori purulenti e lesioni cutanee diffuse, ridotti a figure da film horror e soprannominati “zombie squirrels”. Ma al di là dell’indignazione virale, cosa dicono davvero gli studi? E cosa fare (e non fare)? Scopriamolo.
Squirrel fibromatosis: cos’è il “virus degli zombie”
Le crepe sui social rivelano scoopitti con escrescenze gelatinose, soprattutto su testa e arti. Si tratta di fibromatosi da leporipoxvirus, un virus della famiglia dei poxvirus che causa tumori cutanei nei scoiattoli (soprattutto nei grey, Sciurus carolinensis)
Non è un fenomeno di contagio verso l’uomo o altre specie, ma rappresenta un rischio letale per gli scoiattoli stessi nelle forme più gravi. Gli animali colpiti restano decimati e possono essere fotografati come spettrali figure nel cortile di casa
Squirrelpox virus: tra scoiattoli rossi e grigi si gioca la sopravvivenza
Uno dei virus più pericolosi per la fauna scoiattolesca europea è lo squirrelpox virus (SQPV). È un poxvirus che, pur innocuo nei grey squirrels ( asintomatico), è spesso letale nei red squirrels (Sciurus vulgaris)
L’infezione si manifesta con lesioni ulcerose dolorose su occhi, muso e zampe, seguite da annientamento accelerato della fauna. La mortalità è talmente alta che i red squirrels spesso scompaiono rapidamente dalle aree colpite
Il contagio avviene tramite scambio diretto o superfici comuni quei posti come le mangiatoie per uccelli. In ambienti umidi o secchi, il virus può persistere per giorni o settimane, trasmesso anche da parassiti esterni
Impatto ecologico: il declino degli scoiattoli rossi
Gli effetti dello SQPV sono devastanti. Studi mostrano che nelle zone in cui il virus è presente, i red squirrels scompaiono fino a 25 volte più velocemente rispetto a quelle non infettate
In Scozia, la conferma della prima morte di un red squirrel nel nord dello Stretto è stato un campanello d’allarme. Autorità ambientali hanno raccomandato la rimozione delle mangiatoie e il monitoraggio attivo della fauna per contenere la diffusione della malattia
Con la competizione crescente da parte dei grey squirrels, e l’assenza di vaccini disponibili, conservare la specie rossa appare una sfida urgente
Un possibile legame tra scoiattoli e vaiolo delle scimmie?
Recentemente, alcune ricerche in Africa hanno suggerito che piccoli mammiferi, tra cui scoiattoli, potrebbero agire da serbatoio naturale per il monkeypox virus, ora chiamato mpox. Questo solleva la questione di zoonosi potenziali: malattie trasmissibili tra animali e umani
Attualmente, il vaiolo delle scimmie resta una malattia endemica in alcune regioni africane, e il ruolo effettivo degli scoiattoli come vettori è ancora oggetto di studio. Nulla, al momento, suggerisce alcun legame con i casi di fibromatosi o pox specifici agli scoiattoli americani ed europei
Cosa fare (e non fare) per aiutare
Non tentare di toccare o catturare scoiattoli con lesioni: è un disturbo inutile e potenzialmente pericoloso per l’animale.
Smantellare sezioni di mangiatoie o punti di raccolta del cibo per limitarne la diffusione tra scoiattoli.
Segnalare morte sospette o animali affetti alle autorità veterinarie o ai centri di recupero: possono monitorare e proteggere meglio.
Supportare la conservazione promuovendo progetti per sviluppare un vaccino contro lo squirrelpox e preservare il red squirrel in Europa.
Verso un equilibrio ecologico
Velocità devastante dello SQPV sulle popolazioni di scoiattoli rossi.
I grey scoiattoli europei fanno da portatori sani, amplificando il pericolo.
Linfa per la ricerca: si lavora su vaccini e monitoraggio scientifico, ma serve sostegno concreto.
Il nesso tra scoiattoli e mpox rimane un’ipotesi in esplorazione scientifica, ma evidenzia il ruolo di molteplici specie nella diffusione di patogeni.
Il fenomeno dei “zombie squirrels” non è una leggenda urbana: è il riflesso visivo di patologie autentiche e spesso devastanti per la fauna selvatica. Tra fibromatosi e squirrelpox, la resa dei conti tra specie autoctone e introdotte è in corso. Solo con consapevolezza, vigilanza e interventi scientifici potremo proteggere ambienti fragili e mantenere vivo il canto degli scoiattoli rossi nei boschi europei.
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