10:11 am, 26 Agosto 25 calendario

Morbillo 2025: l’Italia di nuovo in allerta

Di: Redazione Metrotoday
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Fragilità immunitaria e risalite epidemiche

Il morbillo è tornato a bussare alle porte dell’Italia, mettendo in luce decenni di fragilità immunitaria, saccatura vaccinale e disattenzione verso un virus tanto noto quanto insidioso. L’onda epidemica, già in ascesa in Europa dal 2023, trova ora terreno fertile nel nostro Paese, dove l’equilibrio tra immunità e rischio si sta sgretolando proprio quando pensavamo di essercene liberati.

I numeri del ritorno: una curva in ritmica ascesa

Dall’agosto 2023 all’inizio del 2025, sono stati registrati 1.164 casi di morbillo, con oltre il 90% confermati in laboratorio. L’età mediana si aggira intorno ai 30 anni, ma la fascia più colpita resta quella sotto un anno di età, troppo giovane per essere vaccinata. La trasmissione è avvenuta prevalentemente in ambito domestico e sanitario, con molteplici casi importati dalla fine del 2023 che hanno poi innescato trasmissioni locali sempre più diffuse. Nel solo primo semestre del 2025, i casi notificati in Italia sono 391, con un’incidenza di circa 13 per milione di abitanti. Circa il 93% dei casi è stato confermato in laboratorio. Le regioni più colpite risultano la Lombardia, la Sicilia e il Lazio, mentre l’incidenza più elevata è stata osservata in Calabria, Bolzano e Marche.

Chi è più vulnerabile: i giovani adulti e la falla dell’immunità di gregge

Uno studio dell’ISS, in collaborazione con la Fondazione Bruno Kessler, rivela che circa il 9,2% della popolazione italiana è ancora suscettibile al morbillo, con una particolarità preoccupante: tra i 20 e i 40 anni, la vulnerabilità è molto più pronunciata. Anche alcuni territori come la provincia di Bolzano e la Calabria mostrano gravi lacune tra i giovani sotto i 20 anni.

Il Morbillo è una delle malattie più infettive in assoluto: chi non è immunizzato e condivide lo stesso ambiente di una persona contagiata ha il 90% di probabilità di infettarsi. Questo rende cruciale il concetto di immunità di gregge, che richiede coperture del 92–95% per essere efficace.

Scenario europeo: il ritorno dell’epidemia

L’Italia non è un caso isolato. In tutta Europa nel 2024 si è registrato un raddoppio dei casi rispetto al 2023: oltre 125.000 contagi, con più della metà che ha richiesto ricovero. Secondo dati dell’ECDC, tra febbraio 2024 e gennaio 2025 si sono contati 32.265 casi in Europa, con la Romania in testa per numero (oltre 27.000), seguita dall’Italia con circa 1.100 casi, la Germania e altri Paesi. La primavera 2025 ha visto un ulteriore aumento dei contagi, suggerendo una probabile recrudescenza stagionale.

Milano sotto la lente: un ceppo unico e trasmissione locale

Uno studio condotto nella zona di Milano tra gennaio e aprile 2025 ha identificato che 27 dei 32 casi confermati erano riconducibili a un’unica linea genetica del virus, il ceppo B3. Nonostante l’elevata copertura vaccinale (circa il 96% per la prima dose e 93% per la seconda), l’epidemia ha trovato terreno fertile in nicchie di persone non vaccinate.

Rischi, complicanze e la drammaticità della malattia

Il morbillo non è un semplice esantema infantile. In circa 1 caso su 3 si manifestano complicanze: diarrea, otite, polmonite; in casi rari, encefalite. Nei bambini sotto i 5 anni, il tasso di complicanze può superare il 30%, e può anche portare a decessi a causa di sovrainfezioni.

Le ombre dietro i numeri: perché ancora contagia?

Lacune vaccinali nelle coorti adulte: molti giovani e adulti non hanno completato il ciclo di due dosi o non sono stati mai vaccinati.

  • Rilassatezza post-pandemica: l’attenzione alle vaccinazioni infantili è diminuita.
  • Mobilità e viaggi: casi importati continuano a essere la porta d’ingresso del virus.
  • Informazione insufficiente: molti ignorano ancora la gravità del morbillo o credono che sia benigno.

Strategie urgenti per frenare l’epidemia

  • Campagne di “catch-up”: vaccinare giovani adulti e operatori sanitari non immuni.
  • Maggiore sorveglianza e tracciamento: monitorare ceppi, focolai, contatti.
  • Comunicazione mirata: informazione chiara sui rischi reali e sulle complicanze.
  • Obbligo o incentivi vaccinali: in contesti lavorativi e scolastici.

Il ritorno del morbillo non è un ritorno al passato, ma un monito verso il futuro: la malattia, mai completamente debellata, è sempre pronta a risorgere dove le difese calano. L’Italia, come gran parte dell’Europa, oggi affronta una battaglia preventiva, fatta di numeri concreti, vulnerabilità sommersa, e scelte decisive.

Il tempo stringe: senza un’immediata risposta collettiva, quella curva ascendente potrebbe trasformarsi in un’epidemia difficile da contenere. Il morbillo ci ricorda che in salute, come in mare, basta un varco e tutto può riprendere a virus aperti.

26 Agosto 2025
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