4:51 pm, 22 Agosto 25 calendario

Sfida estrema sotto la superficie: quando trattenere il fiato diventa leggenda

Di: Redazione Metrotoday
condividi

La leggenda prende forma dove sospensione e respiro si incontrano. Vitomir Maričić, apneista croato d’eccezione, ha realizzato un’impresa che riscrive i limiti umani: un respiro sott’acqua che dura 29 minuti e 3 secondi. Un record certificato Guinness, un atto di resistenza, concentrazione e controllo senza precedenti. Ma qual è il segreto dietro questa impresa? E cosa ci dice lettura così estrema del nostro respiro?

Il nuovo limite dell’appe provedoria

Il 14 giugno 2025, in una piscina di tre metri presso l’Hotel Bristol di Opatija, Vitomir Maričić ha trattenuto il respiro per 29 minuti e 3 secondi, superando di quasi cinque minuti il precedente record.

Si tratta della prestazione più lunga mai registrata in apnea statica assistita da ossigeno, misurata con rigore da cinque giudici del Guinness World Records e osservata da un centinaio di spettatori. Un’impresa resa possibile dopo una preparazione lunga e precisa, frutto di anni di allenamenti consapevoli e strategici.

La tecnica segreta: più ossigeno, meno azoto

L’ingrediente decisivo è l’ossigeno puro. Maričić ha eseguito un pre-breathing prolungato, respirando ossigeno al 100% fino a 30 minuti prima dell’immersione, seguendo le indicazioni del Guinness. Questo processo—denominato deazotogenazione—svuota i polmoni dall’azoto, consentendo un maggiore accumulo di ossigeno nei tessuti e nel plasma, e ritardando il rapido accumulo di CO₂, che scatena l’impulso a respirare.

Il risultato è stato riscrivere i limiti fisiologici: un corpo umano in grado di restare quasi mezz’ora senza aria, un tempo migliore anche di quello dei tursiopi e pari a quello di alcune foche marine.

Un’impresa mentale, più che fisica

Una volta superati i venti minuti, la mente subentra come vera protagonista. Maričić ha raccontato che, mentalmente, si è sentito “più leggero”, ma che il corpo reagiva con contrazioni dolorose, soprattutto al diaframma—una sensazione fisica crescente, che mette a dura prova qualsiasi atleta.

La sua forza è stata alimentata da allenamenti alla respirazione diaframmatica, rilassamento profondo e una frequenza cardiaca mantenuta eccezionalmente bassa. Elementi indispensabili per gestire la pressione interna senza cedere alla prima contrazione.

Il miglior atleta della storia dell’apnea assistita

Vitomir Maričić non è un novellino. È membro del gruppo Adriatic Freediving e detentore di altri record precedenti, tra cui la camminata subacquea più lunga con un solo respiro: 107 metri nel 2021. Il suo primato attuale è anche il frutto della progressione naturale nello sport: dal 17 minuti e 4 secondi del performer David Blaine nel 2008, si è arrivati ai 24 e passa minuti di Budimir Šobat nel 2021, fino all’attuale capolavoro dei 29 minuti di Maričić.

Oltre l’impresa: un messaggio per l’oceano

L’apnea, per Maričić, non è solo una sfida personale ma anche un’occasione per alzare il sipario sulle fragilità del nostro pianeta. L’impegno di questa impresa si lega a una sensibilizzazione verso la salvaguardia degli oceani, sotto la scorta dell’Adriatic Freediving. Un gesto che unisce sport estremo e coscienza ambientale, per restituire al pubblico uno sguardo nuovo su mura invisibili: quelle che separano l’uomo dalla natura.

Il ritmo del silenzio: il respiro che unisce coraggio e calma

Se normalmente respirare è naturale e nessuno se ne accorge, trattenere il respiro diventa atto radicale, quasi sacramento: un tempo sospeso, un confronto diretto con la vita e i suoi limiti. Il respiro di Maričić dura più di un’ora di film, più di mille respiri medi “umani”. Eppure, nei suoi 29 minuti, c’è una storia di concentrazione, meticolosa preparazione e rispetto per il proprio corpo.

Vitomir Maričić ha ridefinito ciò che significa “resistere”. Con 29 minuti e 3 secondi può camminare – simbolicamente – nel regno dove respiri e sogni si mescolano. Ha plasmato una nuova frontiera dell’apnea, con ossigeno, lucidità, resistenza e ragionamento. La sua è una vittoria sul tempo e sul confine tra ciò che crediamo possibile e ciò che l’umanità può ancora raggiungere. Un respiro alla volta.

22 Agosto 2025 ( modificato il 21 Agosto 2025 | 16:59 )
© RIPRODUZIONE RISERVATA