Vlahović tra Mondiale e futuro: il muro di gomma della Vecchia Signora

Un fronte compatto, silenzioso, impenetrabile. Dusan Vlahović, al centro della tempesta, decide di non cedere. Juventus spinge per monetizzare e liberare spazio, ma il centravanti serbo resta fermo: niente rinnovo, vuole andare fino al 2026 e partire a parametro zero. Questa è la sua strategia, il suo “piano perfetto”: equilibrato, calcolato, lontano dalle pressioni esterne.
Un muro di gomma contro la bufera
Vlahović sembra aver eretto una barriera di assoluta fermezza. Non comunica, non accenna alcun cedimento, non lancia messaggi. In un contesto dove il ritorno in campo di Kolo Muani avrebbe potuto dare segnali di allarme, il numero nove bianconero appare imperturbabile: preferisce restare in silenzio e andare avanti per la sua strada
La strategia del “finale da libero”
Il piano sembrerebbe chiaro: restare fino alla scadenza naturale del contratto, prendere i 12 milioni netti garantiti per la stagione 2025-26 e poi partire senza costi di cartellino da libero professionista. Questa strategia ha già incontrato un ostacolo importante, ovvero le difficoltà del club nell’allineare il suo stipendio ai valori di mercato attuali
La Juventus contro il tempo (e le pressioni economiche)
La situazione economica spinge i vertici bianconeri a chiudere rapidamente la vicenda. Tra le strategie allo studio: una cessione entro fine mercato oppure, in subordine, una rescissione consensuale. Tuttavia, Vlahović al momento resiste, forte della sua nullità contrattuale e della posizione strategica di chi può liberarsi a parametro zero.
Rumors parlano di un summit imminente fra la dirigenza – rappresentata dal direttore Comolli – e l’agente del calciatore, per trovare un compromesso realizzabile in tempi rapidi.
Come fece con Chiesa: la strategia della “messa fuori rosa”
Juventus valuta la stessa mossa usata in passato con Federico Chiesa: isolare il calciatore, farlo sentire fuori dal progetto tecnico per spingerlo a mollare. Mossa strategica e psicologica, atta a dare un segnale chiaro a Vlahović senza comunicati ufficiali.
Il Mondiale come trampolino, non come via di uscita
L’imminente Coppa del Mondo che vedrà Vlahović protagonista con la Serbia è per lui un’occasione d’oro: mettere il pallone nei binari giusti, recuperare visibilità e magari invertire la pressione entro l’inizio della stagione europea. Come gli ha suggerito un ex bomber bianconero, Fernando Llorente: “I gol cambiano le storie. Se non hai offerte da top club, rifletti prima di mollare Juventus”
Analisi numerica: rendimento e contratti
Le statistiche aggiornate al 2025 confermano un rendimento discreto, ma non straordinario: con Juventus, 104 presenze, 43 gol e un totale carriera che comprende 223 partite e 88 gol. Il contratto attuale, con un ingaggio netto di circa 12 milioni nella prossima stagione, è un ostacolo concreto per club interessati, in particolare sul mercato interno o europeo.
Scenario attuale: stallo minacciato
Al momento il mercato attorno a Vlahović è stagnante. Non ha firmato il rinnovo, non è presente ai raduni precampionato, spingendo il club verso l’isolamento tecnico e la negoziazione last-minute.
Chi cede per primo?
Alla resa dei conti, la strategia di Vlahović appare lucida, opaca, ma efficace se l’obiettivo era massimizzare l’accordo economico e temporeggiare fino alla scadenza. Dall’altra parte, la Juventus deve reagire: monetizzare, liberare risorse, inserire nuovi profili offensivi (come Jonathan David, già corteggiato), e non ripetere annate economicamente pesanti.
È una partita di nervi, senza partite in campo.
In sintesi, nel grande rebus estivo Juve-Juve-Juve, Vlahović gioca da pokerista esperto: tempo, silenzio e contratto sono le sue carte. Sarà una partita di resistenza a chi cederà per primo.
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