Pippo Baudo, l’addio al “re della tv”: un’intera Sicilia in lutto

L’ultimo viaggio: da Roma alla Sicilia
La salma di Pippo Baudo, scomparso il 16 agosto a 89 anni, ha compiuto l’ultimo viaggio verso la sua terra natale, Militello in Val di Catania. La camera ardente, allestita al Teatro delle Vittorie di Roma, ha accolto centinaia di persone, ospiti e colleghi, prima della partenza notturna in Sicilia. Il corteo funebre è stato accolto tra applausi commossi e striscioni, nel borgo atteso come un ritorno sacro. Le trasmissioni Rai – Tg1 e speciali dedicati – hanno reso omaggio a una figura che ha incarnato la storia stessa della televisione italiana
Militello si ferma: l’abbraccio di un’intera comunità
Il giorno dei funerali, la piazza di fronte al Santuario di Santa Maria della Stella si è riempita di applausi, cori e ricordi, per un totale di oltre 2.000 persone presenti e fino a 5.000 distribuite tra la piazza e le vie limitrofe.
Per chi non è riuscito a entrare in chiesa, sono stati predisposti maxi-schermi e distribuite acqua dalla Protezione Civile, tra ventagli improvvisati sotto un sole cocente di quasi 40 gradi
Volti e parole: il coro dei ricordi
Tra i presenti, molte personalità dello spettacolo e della politica: Albano Carrisi, Gigi D’Alessio, Lorella Cuccarini, oltre al presidente del Senato Ignazio La Russa. Gli interventi più toccanti sono stati quelli della sua storica assistente, Dina Minna, che ha raccontato il travaglio emozionale del viaggio verso la Sicilia, e del vescovo Calogero Peri, che nell’omelia ha definito Baudo “stella nel firmamento di Dio”.
Lorella Cuccarini lo ha descritto come “il timbro sul passaporto” della televisione italiana, mentre Gigi D’Alessio ha richiamato la sua saggezza paterna: “Stai attento quando fai questa cosa”
Una vita tra cultura e memoria televisiva
Nato a Militello nel 1936, Baudo ha rappresentato per più di sei decenni la televisione italiana, conducendo tredici Festival di Sanremo, fuore del record, e lanciando talenti come Laura Pausini, Andrea Bocelli, Eros Ramazzotti tra molti altri. Il suo affetto per la terra natale era profondo: “Sono un uomo di provincia”, soleva ripetere, ed è questa umanità che ha accompagnato il suo percorso professionale e personale
Un teatro da intitolare: il segno del ricordo collettivo
Il vicedirettore della Rai ha rilanciato la proposta di intitolare al conduttore il Teatro delle Vittorie di Roma, simbolo della sua storia professionale e di quella azienda che hanno intrecciato la vita pubblica e privata degli italiani.
I funerali di Pippo Baudo non sono stati solo un momento di lutto, ma un rito collettivo condiviso da un’intera nazione. Militello si è fermata, gli applausi hanno segnato un’epoca, le emozioni hanno celebrato la memoria di un uomo che ha raccontato l’Italia. E ora, mentre la bara lascia la chiesa per la sua sepoltura famigliare, resta viva la speranza che il suo ricordo accolga uno spazio simbolico e tangibile nei cuori di chi l’ha amato e nella casa della televisione che ha reso grande.
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