Longevità, la nuova sfida della medicina: vivere a lungo e in salute non è più un’utopia

Un incontro con esperti e il testimonial Paolo Conticini.
Alimentazione, attività fisica, prevenzione e innovazione scientifica: ecco come la ricerca e i corretti stili di vita stanno ridisegnando il futuro dell’invecchiamento.
La cultura della longevità in Italia
L’Italia è uno dei Paesi più longevi al mondo: con circa 17mila ultracentenari e una popolazione sempre più anziana, il Belpaese si conferma un laboratorio naturale per lo studio dell’invecchiamento. Se meno di un secolo fa i centenari erano una rarità, oggi non sorprende incontrare uomini e donne che hanno superato i 100 anni in condizioni di salute sorprendentemente buone.
- La vera sfida, sottolineano i medici, non è più raggiungere l’età avanzata, ma arrivarci mantenendo lucidità, forza fisica e qualità di vita. È ciò che si discuterà a Villa Bertelli, a Forte dei Marmi, il 22 agosto 2025, nell’incontro dal titolo “Longevità. Un traguardo possibile grazie alle nuove frontiere della medicina”, promosso dalla Fondazione Villa Bertelli e dalla Casa di Cura San Rossore di Pisa.
Oltre la genetica: il peso delle scelte quotidiane
Gli studi scientifici concordano: la genetica influisce solo per circa il 25% sulla longevità. Il resto dipende da fattori ambientali e soprattutto da stili di vita. Alimentazione equilibrata, attività fisica costante, controllo dello stress e prevenzione sono le armi più efficaci per guadagnare anni in buona salute.
Gli esperti parlano di “comportamenti virtuosi”: dormire bene, non fumare, ridurre l’alcol, coltivare relazioni sociali e allenare la mente con nuove attività. Non a caso, molte ricerche si concentrano sulle Blue Zone, le cinque aree del mondo con la più alta concentrazione di centenari: Okinawa in Giappone, la penisola di Nicoya in Costa Rica, Icaria in Grecia, Loma Linda in California e l’Ogliastra in Sardegna. Qui la combinazione di dieta tradizionale, movimento naturale, comunità coese e approccio positivo alla vita sembra rappresentare la formula vincente per vivere a lungo.
I “SuperAgers”: cervelli che sfidano il tempo
Negli ultimi anni la ricerca ha identificato i cosiddetti SuperAgers: individui di 80 o 90 anni con capacità cognitive paragonabili a quelle di persone di venti o trent’anni più giovani. Un fenomeno che ribalta lo stereotipo dell’anziano fragile e smemorato.
Gli scienziati hanno osservato come questi soggetti abbiano cervelli più resistenti alla perdita di neuroni e siano capaci di mantenere una memoria di lavoro molto efficiente. Ancora una volta, non esiste una “pillola magica”, ma piuttosto una serie di abitudini: curiosità intellettuale, relazioni sociali attive, allenamento costante della mente.
Medicina e innovazione: rallentare l’orologio biologico
L’incontro di Villa Bertelli metterà al centro i progressi della medicina. Specialisti come il prof. Giovanni Gravina (endocrinologo), la dott.ssa Lorenza Pratali (cardiologa), il dott. Marco Gambacciani (ginecologo), il prof. Giovanni Menchini Fabris (odontoiatra) e il dott. Simone Casarosa (responsabile del San Rossore Sport Village) mostreranno come oggi sia possibile misurare l’età biologica, ad esempio attraverso test cardiopolmonari o la misurazione del VO2max, e stabilire percorsi personalizzati per migliorare salute e performance.
Le nuove tecnologie permettono di intervenire sul processo dell’invecchiamento rallentandolo: dalla prevenzione cardiovascolare alla salute orale, dall’allenamento mirato fino alla medicina rigenerativa. L’approccio multidisciplinare, in cui endocrinologia, cardiologia, ginecologia e odontoiatria dialogano tra loro, appare oggi l’unico strumento efficace per accompagnare le persone in un percorso di invecchiamento sano.
Longevità come stile di vita
Non basta arrivare a 90 anni: bisogna arrivarci bene. In questa prospettiva, alimentazione e movimento si confermano pilastri fondamentali. Gli esperti raccomandano una dieta ricca di frutta, verdura, cereali integrali, legumi e pesce, insieme a un’attività fisica regolare ma non estrema, calibrata sull’età e sulle condizioni individuali.
Anche la salute mentale gioca un ruolo cruciale: coltivare passioni, mantenere rapporti sociali, ridere, viaggiare e continuare ad apprendere sono fattori che aiutano a mantenere il cervello giovane.
Un evento per riflettere sul futuro
La serata di Forte dei Marmi, che vedrà la partecipazione dell’attore Paolo Conticini come special guest e testimonial, vuole lanciare un messaggio di speranza: la longevità non è un dono per pochi, ma un traguardo possibile se affrontato con la giusta mentalità e con il supporto della medicina moderna.
La moderazione sarà affidata al giornalista e conduttore Federico Conti, che guiderà il dialogo tra i medici e il pubblico. L’incontro sarà anche un’occasione per sensibilizzare sull’importanza della prevenzione e sulla necessità di diffondere una cultura della salute che abbracci tutte le fasce d’età.
Verso una società longeva
Il futuro ci pone davanti a un dato innegabile: la popolazione mondiale invecchia rapidamente. L’Italia, seconda solo al Giappone per anzianità media, sarà uno dei Paesi più colpiti da questo cambiamento demografico. Per affrontarlo servono politiche pubbliche, strutture sanitarie preparate e cittadini consapevoli.
Il messaggio che arriva dagli esperti è chiaro: non possiamo fermare il tempo, ma possiamo imparare a viverlo meglio.
La longevità non è più soltanto una statistica o un traguardo da ammirare nei racconti di cronaca. È un progetto di vita, costruito giorno dopo giorno, grazie a comportamenti virtuosi e al sostegno della scienza. L’incontro di Villa Bertelli rappresenta un tassello importante in questa riflessione collettiva: la medicina moderna ci offre strumenti straordinari, ma tocca a noi, con le nostre scelte quotidiane, decidere come e quanto a lungo vivere.
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