Pippo Baudo: l’addio discreto di un gigante della televisione

Si è spento a 89 anni il volto che per decenni ha incarnato la televisione italiana.
Un declino fisico silenzioso, segnato da un indebolimento neurologico e una crescente solitudine. Il suo amico di sempre svela i mesi finali di una leggenda dello schermo.
L’ultimo saluto a un’icona
Pippo Baudo, il volto storico dei programmi più amati, è scomparso serenamente nella capitale all’età di 89 anni. Difronte al dolore del Paese intero, il suo ricordo emerge in un quadro di eleganza, umanità e un inesorabile incedere del tempo, con la camera ardente allestita nel famoso teatro romano che ha accolto una nazione in lutto.
Un declino silenzioso che sconvolge
Un amico di una vita, che lo ha accompagnato fino agli ultimi giorni, ha smentito ogni supposizione di lunga malattia o incidente doloroso. Si è trattato invece di una condizione legata all’età: un indebolimento neurologico alle gambe, associato a problemi visivi, ha progressivamente limitato la sua mobilità e la sua presenza sociale. Nei mesi precedenti, Baudo ha privilegiato conversazioni telefoniche, ridendo ancora alle sue battute, ma spesso rimaneva chiuso in casa, uscendo solo per eventi molto selezionati.
Il peso della popolarità
Chi ha condiviso con lui decenni di carriera racconta di un uomo che aveva costruito la sua esistenza sull’apprezzamento degli altri. Sentiva scorrere via il tempo senza trovare riscontro, e forse per questo è giunta la depressione. Un momento particolarmente fragile: solo una volta si è lasciato andare alle lacrime, sul divano di un amico, quando una definizione poco lusinghiera lo segnò profondamente.
La ferita dell’addio alla Rai
Baudo aveva vissuto un altro momento doloroso: quando, dopo anni di successi e dedizione, si sentì accantonato dalla Rai. Quella ferita gli era rimasta dentro, tanto che andare rappresentò per lui un senso di tradimento. Ma il suo spirito restava intatto: tra ricordi e battute, spesso emergeva il suo giudizio su chi, oggi, sappia parlare al pubblico con la stessa empatia e semplicità che lui incarnava.
Il medico, l’amico, il confidente
In quelle telefonate con il suo avvocato e amico di sempre c’era ancora la scintilla dello spirito di Pippo: raccontare aneddoti, quiz colti, passaggi memorabili della sua storia. E ancora, la fiducia nella nuova generazione, l’amore per la cultura, l’orgoglio per gli artisti lanciati, da Eros Ramazzotti a Laura Pausini.
Un’eredità che supera lo schermo
Più che una fine, la scomparsa di Baudo evoca l’immagine di un uomo discreto che si è congedato con la classe di chi ha fatto la storia, ma sempre mantenendo l’umiltà e la dignità che lo hanno definito. Il Paese piange un artista ma soprattutto un amico con cui ha riso, cantato e creduto nella magia della televisione.
Addio a un gigante che non è mai stato solo un volto in tv. Pippo Baudo ha imposto un linguaggio fatto di cultura, ironia e cuore. Il silenzio dei suoi ultimi giorni ha raccontato forse più di mille apparizioni: quello di un uomo realmente umano, che ha imparato a lasciare con rispetto e affetto, in smoking e con il sorriso nei ricordi di chi lo amerà per sempre.
Emozione e gratitudine: Laura Pausini e Giorgia omaggiano Pippo Baudo alla camera ardente
Alla camera ardente di Pippo Baudo, il “maestro della televisione” che scoprì e sostenne giovani talenti, si sono strette con silenziosa commozione Laura Pausini e Giorgia. Un gesto di riconoscenza e memoria che ha unito due delle voci più amate della musica italiana, in un momento di forte partecipazione emotiva.
Un addio collettivo alla figura che plasmò la televisione
Al Teatro delle Vittorie di Roma si sono radunati centinaia di colleghi, amici e ammiratori per porgere l’ultimo saluto a Pippo Baudo, scomparso all’età di 89 anni. La camera ardente — aperta al pubblico fino al mattino del giorno successivo — ha visto la partecipazione di tante personalità del mondo dello spettacolo, ma tra le presenze più toccanti ci sono state quelle di Laura Pausini e Giorgia, accompagnate da Paola Cortellesi.
“Pippo ha cambiato la mia vita”: la testimonianza di Laura Pausini
Con voce rotta dall’emozione, Laura Pausini ha voluto condividere l’impatto profondo che Baudo ebbe sulla sua carriera: “Pippo ha cambiato la mia vita, quella della mia famiglia… mi diceva sempre ‘Laura, devi cantare canzoni eterne, non ti accontentare di brani di una stagione’”. Ammette anche: “Ho pianto tanto in questi giorni, ma ora sorrido, mi sta dando forza. Per me è stato un secondo papà”.
“Credeva in me più di me stessa”: la riconoscenza di Giorgia
Anche Giorgia, arrivata mano nella mano con Gianni Morandi, ha ricordato con commozione il conduttore: “Da Pippo c’era sempre qualcosa da imparare… senza Baudo nel 1993, 1994 e 1995, e con i suoi consigli, avrei fatto un percorso diverso. Lui ci credeva tantissimo, forse più di me all’inizio”. Ricorda con affetto un aneddoto simbolico: “Durante il primo Sanremo, mi si avvicinò e disse ad alta voce ‘Ma guarda che cosa hai generato’… il ricordo più bello è quando mi chiamò e disse ‘Hai vinto’”.
Riflessioni su un’eredità collettiva
Il tributo va oltre i singoli ricordi: è un omaggio collettivo alla figura di Baudo come “uomo che inventò la televisione italiana”, un cerimoniere, una guida culturale, un modello di meritocrazia e coerenza. Monsignor Viganò lo ricorda come un educatore capace di unire il Paese attraverso il piccolo schermo.
Riconoscimenti e affetto condiviso
Molte stelle hanno reso omaggio al grande conduttore. Gianni Morandi lo definisce “un amico”, un sostegno nei momenti più difficili. Anche Paola Cortellesi ha sottolineato il privilegio di averlo conosciuto. L’omaggio si è esteso anche al mondo istituzionale e religioso, segno di una figura che ha avuto risonanza nazionale.
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