Morìa continua e misteriosa di Top Manager in Russia

Russia di nuovo sotto i riflettori per una serie inquietante di decessi tra i suoi top manager.
L’ultimo in ordine di tempo è Dmitri Osipov, presidente del consiglio di amministrazione di Uralkali, il più grande produttore mondiale di cloruro di potassio. Osipov, 59 anni, è morto in circostanze poco chiare, come riportato da Interfax, che cita l’ufficio stampa di Uralchem, la società che controlla Uralkali.
Osipov ha ricoperto ruoli di spicco in aziende di rilievo come Khimprom, Sibur-Khimprom e l’impianto chimico di Kirovo-Chepetsk.
La sua morte è stata definita “improvvisa” dall’azienda, senza ulteriori dettagli sulla causa del decesso.
Questo evento rappresenta la seconda perdita tra i top manager in una settimana, poiché ieri era morto anche Mikhail Kenin, fondatore e principale azionista di Samolet Group of Companies, il più grande costruttore russo, anch’esso senza una causa di morte dichiarata.
Negli ultimi tre anni e mezzo, il Moscow Times ha calcolato che almeno 18 top manager hanno perso la vita in circostanze misteriose. Questi eventi sollevano interrogativi sulle cause e le condizioni che circondano tali decessi, in un periodo già segnato da tensioni geopolitiche e instabilità economica.
Solo nel gennaio 2022, Leonid Shulman, direttore del Servizio di trasporto Gazprom Invest, è stato trovato morto in un villaggio d’élite nella regione di Leningrado. Altri casi recenti includono il decesso di ex dirigenti di alto profilo di Gazprom e altre importanti aziende russe, molti dei quali sono stati rinvenuti in circostanze sospette.
La serie di omicidi e morti misteriose ha sollevato preoccupazioni e speculazioni su possibili collegamenti tra questi eventi e le attuali dinamiche politiche ed economiche in Russia, rendendo la situazione ancora più inquietante per il mondo degli affari.
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