12:01 pm, 11 Agosto 25 calendario

Donbass e la Crimea, nodi da sciogliere per un accordo tra Mosca e Kiev

Di: Redazione Metrotoday
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La situazione in Ucraina continua a essere tesa, con Mosca che detiene attualmente circa il 25% del territorio del Donetsk, mentre accumula droni e missili con l’intento di raggiungere obiettivi militari e politici. Secondo quanto riportato da Bloomberg, Washington e Mosca stanno cercando di raggiungere un accordo che potrebbe congelare la situazione attuale sul campo, aprendo la strada a un cessate il fuoco e a discussioni tecniche su un accordo di pace duraturo. Questa intesa preliminare prevederebbe il mantenimento da parte della Russia dei territori occupati durante l’invasione, congelando così la linea del fronte.

Per il Wall Street Journal, Putin sarebbe disposto a sospendere le ostilità in cambio della regione di Donetsk, insieme alla Crimea, territorio annesso illegalmente nel 2014. Tuttavia, questo richiederebbe un ordine da parte di Zelensky per le aree di Lugansk e Donetsk controllate da Kiev, offrendo così a Mosca una vittoria che il suo esercito non è riuscito a conseguire sul campo. In cambio, la Russia potrebbe fermare la sua offensiva nelle regioni di Kherson e Zaporizhzhia lungo le attuali linee del fronte.

Tuttavia, restano molte incognite. Prima di tutto, Mosca è disposta a rinunciare a territori occupati, inclusi impianti strategici come quello nucleare di Zaporizhzhia? Inoltre, in passato, Washington ha offerto di riconoscere la Crimea come parte della Russia, cedendo a Mosca il controllo di alcune regioni ucraine, mentre il controllo di Zaporizhzhia e Kherson tornerebbe all’Ucraina. L’idea di scambi territoriali, come suggerito dal presidente Trump, è un altro tema delicato: questo è davvero l’accordo che Putin intende discutere in Alaska?

Un altro punto cruciale riguarda la natura del cessate il fuoco: sarà definitivo o temporaneo? Parziale o totale? Secondo l’Institute for the Study of War (ISW), Putin potrebbe sfruttare i negoziati per fermare gli attacchi a lungo raggio, consentendo alla Russia di accumulare droni e missili e di riprendere devastanti attacchi su larga scala in un secondo momento. Con una produzione di droni e missili notevolmente aumentata nel 2025, la possibilità di un cessate il fuoco duraturo che salvi realmente vite umane appare improbabile.

Le stime suggeriscono che la Russia non ha ancora conquistato circa 6.500 chilometri quadrati dell’Oblast di Donetsk. Le forze russe, nonostante i tentativi di accerchiare Pokrovsk, non hanno dimostrato di poter conquistare città significative dalla metà del 2022. Inoltre, le future operazioni russe per controllare le regioni di Zaporizhzhia e Kherson richiederanno significative operazioni di attraversamento fluviale, che si sono rivelate problematiche in passato.

Putin, tuttavia, non si limita a rivendicare il Donbass. Dichiarazioni recenti indicano che la Russia punta a obiettivi territoriali più ampi, con affermazioni che riguardano l’intero territorio ucraino. La determinazione di Putin di sostituire il governo ucraino con un regime filo-russo e di limitare le capacità difensive ucraine è evidente. L’intento di distruggere l’identità e la cultura ucraina è altrettanto chiaro.

ISW suggerisce che il Cremlino è in un delicato equilibrio tra il fingere di essere interessato a negoziati con Trump e il condizionare la società russa ad accettare solo la vittoria totale auspicata da Putin. Le dichiarazioni dei leader politici russi sono spesso destinate al consumo interno, ma servono anche a preparare la società russa a un possibile fallimento dei negoziati. Il Cremlino potrebbe quindi tentare di spostare la responsabilità del fallimento delle trattative sull’Ucraina, giustificando così una continuazione della guerra al popolo russo.

11 Agosto 2025
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