Rischio ambientale per il termovalorizzatore: la regione Lazio avvia la valutazione

L’area di Santa Palomba, dove è previsto il nuovo termovalorizzatore di Roma, è sotto esame per la sua potenziale classificazione come “area ad alto rischio ambientale”. La Regione Lazio ha dato il via all’iter per accertare l’effettivo rischio di crisi ambientale nella zona, dopo che il Comune di Albano Laziale, governato dal PD, aveva presentato una richiesta in tal senso nel febbraio 2024.
A seguito di una delibera regionale, è stato istituito un tavolo tecnico permanente che include esperti della Direzione regionale “Ambiente, transizione energetica e ciclo rifiuti”, tecnici di ARPA LAZIO, e rappresentanti del Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario e della ASL locale. Questo gruppo di lavoro avrà il compito di valutare i dati tecnici, ambientali ed epidemiologici per redigere una relazione preliminare sulla situazione.
Filiberto Zaratti, esponente di Alleanza Verdi e Sinistra, ha sottolineato l’importanza di sospendere immediatamente qualsiasi procedura autorizzativa relativa all’inceneritore, affermando che, qualora la valutazione confermasse un elevato rischio, l’impianto non potrà essere costruito. In questo contesto, i lavori per il termovalorizzatore potrebbero subire un fermo.
La delibera della Regione prevede l’attivazione delle procedure di legge per identificare le “Aree ad elevato rischio di crisi ambientale” e l’analisi epidemiologica della vicinanza a fonti di inquinamento e insediamenti sensibili, come scuole e ospedali. Il futuro del termovalorizzatore, fortemente sostenuto dal sindaco di Roma e commissario per la gestione dei rifiuti, Roberto Gualtieri, dipenderà quindi dalla valutazione della Regione Lazio, che ora ha l’ultima parola su questa delicata questione.
In primavera, il centrodestra aveva tentato di estendere i poteri commissariali del sindaco Gualtieri riguardo a queste procedure, ma ora sarà l’amministrazione regionale guidata da Francesco Rocca a decidere il destino del progetto.
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